Germania: differenze tra le versioni

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La '''Germania''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Deutschland''), ufficialmente '''Repubblica Federale di Germania''' (''Bundesrepublik Deutschland'' {{Link audio|De-Bundesrepublik Deutschland.ogg|<small>ascolta</small>}}, {{IPA|[ˈbʊndəsrepʊˌbliːk ˈdɔɪ̯ʧˌlant]}}),<ref>''Duden. Das Aussprachewörterbuch. 7., komplett überarbeitete und aktualisierte Auflage'' (Berlino, Dudenverlag, 2015).</ref> è uno [[Stati membri dell'Unione europea|Stato membro]] dell'[[Unione europea]] situato nell'[[Europa occidentale|Europa centro-occidentale]]. È una [[repubblica parlamentare]] [[Stato federale|federale]] di [[Stati federati della Germania|sedici Stati]] (''Bundesländer'') con [[capitale (città)|capitale]], nonché maggiore [[città]] per numero di abitanti, [[Berlino]]. Con oltre 84 milioni di abitanti,<ref>{{Cita web|url=https://www.worldometers.info/world-population/germany-population/|titolo=Worldometer Germania}}</ref> è lo Stato più popoloso dell'[[Unione europea]], il secondo più popoloso d'[[Europa]] dopo la [[Russia]] ed il [[Stati per popolazione|19º al mondo.]] Bagnata a nord-ovest dal [[mare del Nord]] e a nord-est dal [[mar Baltico]], confina a nord con la [[Danimarca]], a est con la [[Polonia]] e la [[Repubblica Ceca]], a sud con [[Austria]] e [[Svizzera]], e a ovest con [[Francia]], [[Lussemburgo]], [[Belgio]] e [[Paesi Bassi]]. Il territorio della Germania copre una superficie di {{formatnum:357578}} [[Chilometro quadrato|km²]] ed è caratterizzato da un [[clima oceanico|clima atlantico]] nella parte nord-occidentale e continentale nella parte sud-orientale. È anche il secondo Paese del mondo per numero di [[immigrati]] dopo gli [[Stati Uniti d'America]].<ref>{{Cita web|titolo=Germany Top Migration Land After U.S. in New OECD Ranking|url=https://www.bloomberg.com/news/2014-05-20/immigration-boom-propels-germany-past-u-k-in-new-oecd-ranking.html|editore=Bloomberg|data=20 maggio 2014|accesso=29 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140903084307/http://www.bloomberg.com/news/2014-05-20/immigration-boom-propels-germany-past-u-k-in-new-oecd-ranking.html|urlmorto=no}}</ref>
 
La regione denominata oggi Germania fu abitata da diversi [[popoli germanici]], conosciuti e documentati già dal [[100 a.C.]] A partire dal [[X secolo]] questi territori tedeschi hanno dato contributo alla parte centrale del [[Sacro Romano Impero]] che si protrasse sotto varie forme fino al [[1806]]. Nel corso del [[XVI secolo]], il nord della Germania divenne il centro della [[Riforma protestante]]. Come moderno [[Stato nazionale]], il Paese venne unificato nel [[1871]] dopo la [[Guerra franco-prussiana]].
Responsabile principale dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]], durante la quale perpetrò i crimini dell'[[Olocausto]] a danno di ebrei e minoranze oggetto di discriminazione da parte dell'allora dominante [[nazismo]], nel [[1949]] a conflitto concluso la Germania venne divisa in due [[Stati]] separati – la [[Germania Ovest|Repubblica Federale di Germania]] (Germania Ovest o RFG) e la [[Repubblica Democratica Tedesca]] (Germania Est o RDT) – lungo i confini d'occupazione degli alleati occidentali e sovietici. La riunificazione nazionale, o più precisamente l'annessione dei territori della Germania Est alla Repubblica Federale, è avvenuta solo nel [[1990]]. La Repubblica Federale di Germania fu membro fondatore della [[Comunità economica europea]] (CEE) nel [[1957]] (che divenne [[Unione europea]] nel [[1993]]). Partecipa dal [[1995]] agli [[accordi di Schengen]] e ha adottato la moneta unica europea, l'[[euro]], nel [[2002]] in sostituzione del [[marco tedesco]].
 
La Germania è la più grande potenza economica d'Europa, terza al mondo dopo [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Cina]]; è la terza più grande economia in termini di [[PIL]] nominale e la quinta in termini di parità di [[potere d'acquisto]]. È membro dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]], della [[NATO]], dell'[[Unione europea]], del [[G7]], del [[G4 (ONU)|G4]] ed è firmatario del [[protocollo di Kyoto]]. È il terzo più grande paese [[esportazione|esportatore]] ed [[importazione|importatore]] al mondo dopo la Cina e gli Stati Uniti. In termini assoluti, la Germania assegna il secondo più grande bilancio annuale in aiuti allo sviluppo internazionale,<ref>{{cita web|url=http://www.topnews.in/germany-worlds-second-biggest-aid-donor-after-us-229970|titolo=La Germania è il secondo Paese donatore dopo gli Stati Uniti (TopNews, India)|accesso=10 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110524095558/http://www.topnews.in/germany-worlds-second-biggest-aid-donor-after-us-229970|urlmorto=no}}</ref> mentre le sue spese militari la classificano come settima. Il Paese ha sviluppato un elevato standard di vita e detiene una posizione chiave negli affari europei oltre ad una moltitudine di strette partnership a livello globale.<ref>{{cita web|url=http://www.iht.com/articles/2008/04/04/europe/poll.php|titolo=Il leader dell'Europe? (International Herald Tribune)|accesso=4 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080404235732/http://www.iht.com/articles/2008/04/04/europe/poll.php|urlmorto=no}}</ref> La Germania è riconosciuta come capolista in vari settori [[scienza|scientifici]] e [[Tecnologia|tecnologici]].<ref>{{cita web |url=http://www.innovations-report.de/html/berichte/informationstechnologie/bericht-109339.html |titolo=Confidently into the Future with Reliable Technology |accesso=4 maggio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131105055439/http://www.innovations-report.de/html/berichte/informationstechnologie/bericht-109339.html}}</ref> La Germania è la quarta economia più grande del mondo e si colloca al 19º posto in termini di PIL pro capite.
 
== Etimologia del nome ==
{{vedi anche|Nomi della Germania}}
 
Il nome in [[lingua italiana]] dello stato deriva dal [[lingua latina|latino]] ''[[Germania Magna|Germania]]'', probabilmente di origine [[lingua gallica|gallica]], già presente in fonti romane del [[III secolo a.C.]] riguardanti le popolazioni del Nord della [[Repubblica romana|Repubblica]].<ref>[http://www.attalus.org/translate/fasti.html#p101 ''Fasti triumphales''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110805035909/http://www.attalus.org/translate/fasti.html#p101 |data=5 agosto 2011 }}, römisches Siegesverzeichnis, 222 v. Chr. (englische Übersetzung)</ref>
[[Giulio Cesare]] usò la parola ''[[Germani]]'' per indicare le popolazioni al [[Limes renano|confine del Reno]] nel ''[[Commentarii de bello Gallico]]'' ([[58 a.C.|58]] - [[49 a.C.]]). Oltre che nella lingua italiana, il termine viene usato anche nella lingua inglese ([[esonimo]] ''Germany'' ed [[Etnico (onomastica)|etnico]] ''German'').
 
L'[[endonimo]] (''Deutschland'') deriva dall'[[alto tedesco antico]] ''diutisc'', derivato a sua volta dal [[Lingua proto-germanica|proto-germanico]] ''*Þiudiskaz'' ("della gente"), nome composto da ''*þeudō'' ("popolo") + suffisso '' *-iskaz''. Probabilmente deriva dal [[Lingua protoindoeuropea|proto-indoeuropeo]] ''*teuta'' ("popolo").<ref>{{cita libro|nome = James Patrick|cognome = Mallory|wkautore=James Patrick Mallory|autore2=Douglas Q. Adams|wkautore2=Douglas Q. Adams|titolo= [[Encyclopedia of Indo-European Culture]]|anno= 1997|editore= Taylor & Francis |città = London|isbn= 978-1-884964-98-5|p=417f}}</ref> Da questo gruppo etimologico derivano ''deutsch'' e ''Theodiscus'' (termine del [[latino medievale]] usato per indicare i popoli parlanti [[lingue germaniche]] durante l'[[Alto Medioevo]]), da cui deriva l'etnico in lingua italiana ''tedesco'' e ''teutonico''.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia della Germania|Prussia}}
=== Popolazioni tedesche ===
[[File:Germanic tribes (750BC-1AD).png|thumb|left|Espansione dei [[Germani]] (750 a.C.-1 d.C.).]]
 
La Germania era abitata prima dell'arrivo dei [[Germani]] prevalentemente da [[Lista di tribù celtiche|tribù celtiche]] in particolare nelle regioni meridionali.
 
Provenienti dalla [[Scandinavia]] meridionale e dalla Germania settentrionale, alcune [[tribù]] germaniche iniziarono l'espansione verso sud, est e ovest intorno al [[V secolo a.C.]], entrando in contatto con le [[Celti|tribù celtiche]] della [[Gallia]] e con popolazioni baltiche e [[slavi|slave]] dell'[[Europa orientale]]. Poco si conosce delle fasi iniziali e più antiche della storia germanica, se non per mezzo degli interscambi e interazioni con l'[[Impero romano]], ricerche etimologiche o ritrovamenti di reperti archeologici.<ref name="Claster">{{cita libro|nome=Jill N.|cognome=Claster|titolo=Medieval Experience: 300–1400|anno=1982|editore=NYU Press|pagina=35}} ISBN 0-8147-1381-5</ref>
 
Sotto l'Impero di [[Augusto]] (27 a.C. - 14 d.C.), il generale romano [[Druso maggiore|Nerone Claudio Druso]], suo figlio adottivo, invase e conquistò la Germania (termine usato dai Romani per definire il vasto territorio compreso tra il [[Reno]] e l'[[Elba (fiume)|Elba]] mentre più ad est era la [[Sarmazia]]). Fu in questo periodo che le tribù germaniche entrarono maggiormente in contatto con la cultura, le conoscenze e le tattiche militari romane, pur mantenendo la loro identità tribale. Anche se non avvenne mai l'effettiva romanizzazione della maggior parte delle tribù germaniche, tra il 12 a.C. e il 9 d.C. il Paese si trovò sotto il dominio delle legioni e diverse trasformazioni culturali avvennero tra i suoi abitanti, che iniziarono a diventare sedentari e adottarono diverse innovazioni tecnologiche, civili e militari, portate dagli invasori. Nel [[9 d.C.]] tre [[legione romana|legioni romane]] guidate dal Governatore Quintilio Varo vennero annientate da un esercito formato dalla coalizione di diverse tribù germaniche guidate da [[Arminio]], principe dei [[Cherusci]], nell'[[Battaglia della foresta di Teutoburgo|imboscata della foresta di Teutoburgo]].
 
Successivamente il generale [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]], figlio di [[Druso maggiore|Druso]], invase nuovamente il Paese con un numeroso esercito, realizzando operazioni per via terrestre, fluviale e marittima. Dopo una serie di massacri e anche affrontando situazioni molto rischiose, i romani riuscirono a schiacciare la lega ribelle guidata da Arminio in due battaglie presso il corso del fiume Visurgis ([[Weser]]). In seguito ai danni provocati da una tempesta quando l'esercito tornava in Gallia attraverso il Mare del Nord, Germanico venne richiamato dall'allora imperatore Tiberio e inviato in missione verso l'Armenia, quando era ormai sul punto di riconquistare i territori precedentemente occupati fino all'Elba. Pertanto, il territorio oltre il corso del [[Reno]] e del [[Danubio]] rimase al di fuori del mondo romano, eccettuato un tratto della striscia litoranea e la regione degli "[[Agri Decumates]]" (conquistata effettivamente alcuni decenni più tardi, odierno [[Baden-Württemberg]]).
 
Ai tempi di [[Tacito]], verso il 100 d.C., alcune tribù germaniche abitavano stabilmente lungo la riva destra del Reno e a nord del Danubio (il [[Limes renano|''limes'' renano]]), occupando la maggior parte delle regioni dell'odierna Germania. Molte di queste popolazioni si trovavano, in un modo o nell'altro, sotto l'influenza romana.
 
Il [[III secolo]] vide l'emergere di un gran numero di confederazioni di tribù germaniche: [[Alemanni]], [[Franchi]], [[Sassoni]] e [[Turingi]]. A partire dal [[260]], le popolazioni germaniche ruppero il ''limes'' attraversando i fiumi e compiendo devastazioni, ma furono respinte e massacrate dai Romani ripetutamente. Soltanto tra la fine del IV secolo d.C. e l'inizio del secolo seguente diverse tribù riuscirono, in ondate successive, a oltrepassare le frontiere, diffondendosi e stabilendosi nelle terre sotto il controllo romano.<ref name="Cambridge ancient history">{{cita libro|titolo=The Cambridge Ancient History, vol. 12|pagina=442}} ISBN 0-521-30199-8</ref>
 
=== Sacro Romano Impero (962-1806) ===
{{vedi anche|Sacro Romano Impero}}
[[File:Weltliche Schatzkammer Wien (169)pano2.jpg|thumb|upright=0.7|[[Corona del Sacro Romano Impero|Corona imperiale]] del [[Sacro Romano Impero]].]]
 
Questa regione dell'[[Europa]] fu dominata da un impero medievale risultante dalla divisione dell'[[Impero carolingio]] nell'[[843]] (precedentemente fondato da [[Carlo Magno]] il 25 dicembre [[800]]), ed esistito sotto varie forme fino al [[1806]], con un territorio che si estendeva dal [[fiume]] [[Oder]] nel nord fino alla [[Mar Mediterraneo|costa mediterranea]] a sud. Spesso denominato come [[Sacro Romano Impero]] (o l'Antico Impero), venne pure chiamato Sacro Romano Impero Germanico (''Imperium Romanum Sacrum Nationis Germanicæ'') a partire dal [[1448]], ma ufficialmente dal [[1512]] con la sua Riforma, per adeguare il titolo ad un territorio più ridotto.
 
[[File:Lucas Cranach (I) workshop - Martin Luther (Uffizi).jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Martin Lutero]] (1483–1546) iniziò la [[Riforma protestante]].]]
 
Sotto il regno della [[Dinastia ottoniana]] ([[919]]-[[1024]]), i ducati di [[Ducato di Lorena|Lorena]], [[Ducato di Sassonia|Sassonia]], [[Franconia]], [[Svevia]], [[Turingia]] e [[Baviera]] vennero consolidati, e i re germanici vennero incoronati come imperatori di queste regioni dal [[962]]. Sotto il regno degli imperatori della [[dinastia salica]] ([[1024]]-[[1125]]), il Sacro Romano Impero assorbì il [[nord Italia]] e la [[Borgogna]]. Sotto gli imperatori [[Hohenstaufen]] ([[1138]]-[[1254]]), i principi tedeschi aumentarono la loro influenza più a sud e ad est in territori abitati da popolazioni slave. Le città del nord prosperarono sotto la [[Lega anseatica]].
 
Con la [[Bolla d'oro]] del [[1356]] si gettarono le basi di una definitiva forma istituzionale che durò fino allo scioglimento dell'Impero. A partire dal [[XV secolo]], gli imperatori appartennero esclusivamente (ad eccezione del periodo 1742-1745, quando la funzione imperiale venne svolta da un membro del casato bavarese dei Wittelsbach) alla dinastia degli [[Asburgo d'Austria]].
 
Il monaco [[Martin Lutero]] pubblicò le sue [[95 tesi di Lutero|95 tesi]] nel [[1517]] sulla porta del monastero di Wittenberg, in cui lui era monaco, sfidando le pratiche della [[Chiesa cattolica romana]] e avviando la [[riforma protestante]]. Una distinta [[luteranesimo|Chiesa luterana]] divenne la religione ufficiale in numerosi Stati dopo il [[1530]]. Conflitti religiosi portarono alla [[Guerra dei trent'anni]] ([[1618]]-[[1648]]), che devastò le terre tedesche.<ref>{{cita web|url=http://mars.wnec.edu/~grempel/courses/wc2/lectures/30yearswar.html|titolo=La guerra dei trent'anni|nome=Gerhard Rempel|editore=Western New England College|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19991009072232/http://mars.wnec.edu/~grempel/courses/wc2/lectures/30yearswar.html}}</ref> La popolazione degli stati tedeschi si ridusse di circa il 30%.<ref>{{cita web |url=http://users.erols.com/mwhite28/warstat0.htm#30YrW |titolo=La guerra dei trent'anni (1618–48) |nome=Alan McFarlane |accesso=26 ottobre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041028051334/http://www.usna.edu/Users/history/kolp/HH345/PRE1492.HTM#30YrW |urlmorto=no }}</ref> La [[Pace di Vestfalia]] ([[1648]]) concluse la guerra religiosa, ma l'Impero era di fatto diviso in numerosi principati indipendenti (circa 350 Stati sovrani). Dal [[1740]] in poi, il dualismo tra la monarchia asburgica austriaca e il [[Regno di Prussia]] dominò la Storia tedesca. Nel [[1806]] l'Impero venne sciolto come conseguenza delle [[guerre napoleoniche]].<ref name="concise h">{{cita libro|nome=Mary|cognome=Fulbrook|titolo=A Concise History of Germany|anno=1991|editore=Cambridge University Press|pagina=97}} ISBN 0-521-54071-2</ref>
 
=== Restaurazione e Rivoluzione (1814-1871) ===
[[File:Nationalversammlung in der Paulskirche.jpg|thumb|Il [[parlamento]] di [[Francoforte sul Meno]] nel [[1848]]]]
 
Dopo la caduta di [[Napoleone Bonaparte]], il [[Congresso di Vienna]], convocato nel [[1814]], fondò la [[Confederazione tedesca|Confederazione germanica]] (''Deutscher Bund''), formata da 39 Stati sovrani. Disaccordi con la politica di restauro portarono all'aumento dei movimenti liberali. Questi, tuttavia, vennero seguiti da nuove misure di repressione da parte dello [[statista]] austriaco [[Metternich]]. La ''[[Zollverein]]'', un'unione doganale, promosse profondamente l'unità economica degli Stati tedeschi con a capo la [[Prussia]]. Durante questo periodo, molti tedeschi erano stati influenzati dagli ideali della [[Rivoluzione francese]], e il nazionalismo prese maggior vigore, soprattutto tra i giovani intellettuali. Per la prima volta, i colori del nero, rosso e oro sono stati scelti per rappresentare il movimento che, più tardi, divennero i colori nazionali.<ref>{{cita web|nome=Martin Norman|url=http://www.fotw.net/flags/de1848.html|titolo=Confederazione tedesca 1815–1866; Bandiere del mondo|accesso=7 dicembre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071013022659/http://www.fotw.net/flags/de1848.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Alla luce di una serie di movimenti rivoluzionari in [[Europa]] che, con successo, avevano istituito una repubblica in [[Francia]], iniziò la rivoluzione del [[1848]]. Il re inizialmente assecondò le richieste liberali. Re [[Federico Guglielmo IV di Prussia]] al quale era stato offerto il titolo di imperatore, ma con una perdita di potere, respinse la corona e la proposta di costituzione, portando ad una temporanea battuta d'arresto dei movimenti liberali. Il conflitto tra re [[Guglielmo I di Germania]] e l'ala più liberale del parlamento scoppiò nel corso delle riforme militari nel [[1862]] ed il re nominò [[Otto von Bismarck]] come nuovo Primo Ministro della [[Prussia]]. Bismarck condusse con successo la [[Seconda guerra dello Schleswig|guerra in Danimarca]] nel [[1864]], e la vittoria prussiana nella [[guerra austro-prussiana]] del [[1866]] permise un'espansione territoriale e la creazione della [[Confederazione Tedesca del Nord]] (''Norddeutscher Bund''), escludendo di fatto l'[[Austria]], un tempo guida del mondo germanico, dagli affari dei restanti Stati tedeschi.
 
=== Impero tedesco (1871-1918) ===
{{vedi anche|Impero tedesco|Prima guerra mondiale}}
[[File:Wernerprokla.jpg|thumb|I più importanti politici della moderna Germania a [[Versailles]] ([[Parigi]]) nel [[1871]] dopo la vittoriosa guerra contro la Francia, con [[Otto von Bismarck]] in uniforme bianca al centro nella cerimonia della proclamazione dell'Impero Tedesco (secondo Reich).]]
 
L'unificazione della Germania come moderno Stato nazionale risale al [[1871]]. Grazie a vittoriose politiche militari contro Austria e Francia ([[guerra franco-prussiana]]), il 18 gennaio [[1871]] venne proclamata l'unione federale ([[Secondo Reich]]) degli Stati tedeschi a [[Versailles]], in piena capitale francese; [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]] venne proclamato da ''Re di Prussia'' ad ''[[Impero tedesco|imperatore di Germania]]''. La nuova entità politica rappresentava l'[[Pangermanismo|unificazione di tutte le regioni a lingua tedesca]], ad eccezione dell'Austria (soprannominata ''Kleindeutschland'', "Piccola Germania") e della [[Svizzera]].
 
Nel periodo seguente all'unificazione del [[1871]] (denominato "[[Gründerzeit]]"), la Germania diventò la principale potenza economica del continente, e l'imperatore Guglielmo I uno degli uomini potenti del mondo. Il successore, [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], nel 1884 avviò un'attiva politica [[Imperialismo|imperialista]] entrando in attrito con i Paesi limitrofi: i tradizionali Paesi amici della Germania non rinnovarono l'alleanza, mentre la Francia istituì nuove relazioni con gli imperi [[Impero britannico|britannico]] e [[Impero russo|russo]]. La Germania divenne sempre più isolata, eccetto i suoi contatti con l'[[Impero austro-ungarico]] e il [[regno d'Italia]].
 
[[File:Prussiamap.gif|thumb|left|La [[Prussia]] all'epoca dell'Impero tedesco (1871-1918).]]
 
L'imperialismo tedesco rivendicò un proprio [[colonialismo|dominio coloniale]]. In conseguenza dell'atmosfera politica creatasi con la [[Conferenza di Berlino (1884)|Conferenza di Berlino]], alla Germania furono assegnati diversi possedimenti, tra cui [[Togo]], [[Camerun]], [[Tanzania]], [[Namibia]] e [[Papua Nuova Guinea]]. La spartizione dell'Africa causò tensioni tra la Germania e le grandi potenze, come nel caso del Marocco ([[1912]]).
 
L'assassinio dell'erede al trono Austro-Ungarico [[Francesco Ferdinando d'Austria|Francesco Ferdinando]] il 28 giugno [[1914]] scatenò la [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]], dalla quale la Germania uscì sconfitta e venne ritenuta la principale responsabile del conflitto. La sconfitta portò ad una grave crisi economica nel 1918, e [[Rivoluzione di novembre|a novembre l'imperatore Guglielmo II fu costretto ad abdicare]] a favore di una [[Repubblica di Weimar|repubblica]]. Nel giugno [[1919]] il neo governo fu costretto a firmare il [[trattato di Versailles]], percepito dalla popolazione come un'umiliante [[guerra economica]] e psicologica, che foraggiò la nascita di movimenti comunisti ("[[Rivolta spartachista|spartachismo]]") e nazisti, responsabili di diversi tentativi di [[colpo di Stato]].<ref name="lee h">{{cita libro|nome=J. Lee|cognome=Stephen|titolo=Europe, 1890–1945|anno=2003|editore=Routledge|pagina=131}} ISBN 0-415-25455-8</ref>
 
=== Repubblica di Weimar (1919-1933) ===
{{vedi anche|Repubblica di Weimar}}
 
Dopo il successo della rivoluzione tedesca del novembre [[1918]], venne proclamata la repubblica in tutti gli Stati e a livello federale. La nuova costituzione del Reich entrò in vigore con la firma da parte del [[Capi di Stato del Reich|Presidente della Repubblica di Weimar]] [[Friedrich Ebert]] l'11 agosto [[1919]]. Il periodo che va dal 1919 al 1933 è conosciuto come [[Repubblica di Weimar]]. Il [[Partito Comunista di Germania|Partito Comunista Tedesco]], istituito da [[Rosa Luxemburg]] e [[Karl Liebknecht]] nel 1918, tentò di rovesciare con un'insurrezione armata il nuovo governo socialista, ma senza successo. Nel gennaio [[1919]] fu poi fondato il [[Partito Tedesco dei Lavoratori]], conosciuto in seguito come [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]] (o Partito Nazista).
 
La Germania soffrì pesantemente degli effetti della [[Grande depressione]], delle dure condizioni dettate dal trattato di Versailles e della lunga instabilità politica. Nell'estate del [[1931]] collassò la [[Darmstädter und Nationalbank|Danat-Bank]], la seconda banca tedesca<ref>Doerr, S., Gissler, S., Peydró, J. L., & Voth, H. J. (2018). From finance to extremism: the real effects of germany's 1931 banking crisis. CEPR Discussion Papers, (12806).</ref>, evento che segnò l'inizio della [[Crisi economica in Germania del 1931|crisi in Germania]]. Vennero istituite truppe paramilitari da parte di più partiti e vi furono migliaia di omicidi a sfondo politico. I paramilitari intimidivano gli elettori e seminavano violenza e rabbia tra gente che soffriva di un elevato [[tasso di disoccupazione]] e povertà. Furono queste le condizioni che portarono alla nomina, da parte del presidente del Reich [[Paul von Hindenburg]], di [[Adolf Hitler]] come [[Cancelliere del Reich]] il 30 gennaio [[1933]].
 
=== Terzo Reich (1933-1945) ===
{{vedi anche|Germania nazista|Seconda guerra mondiale}}
[[File:Bundesarchiv Bild 183-S33882, Adolf Hitler.jpg|thumb|upright=0.8|[[Adolf Hitler]], cancelliere durante il [[Germania nazista|Terzo Reich]].]]
 
Il 27 febbraio [[1933]] il [[Incendio del Reichstag|Reichstag venne dato alle fiamme]], e di tale atto terroristico si ritennero responsabili i comunisti. Ciò spinse all'approvazione di un decreto di emergenza con il quale vennero aboliti i diritti democratici di base. L'attivazione di una legge diede ad [[Adolf Hitler]] pieno governo e potere legislativo, acquisendo il totale controllo della Germania. Solo il Partito socialdemocratico della Germania votò contro; i comunisti non erano in grado di presentare opposizione, in quanto i loro 81 seggi in parlamento erano stati annullati sulla base del decreto conseguente all'incendio del Reichstag.<ref>{{cita web|url = http://www.dhm.de/lemo/html/nazi/innenpolitik/ermaechtigungsgesetz/index.html|titolo = Das Ermächtigungsgesetz 1933|accesso = 12 settembre 2008|editore = Deutsches Historisches Museum|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140703143804/http://www.dhm.de/lemo/html/nazi/innenpolitik/ermaechtigungsgesetz/index.html| urlmorto = no }}</ref><ref>{{cita libro|nome=Roderick|cognome=Stackelberg|titolo=Hitler's Germany: origins, interpretations, legacies|url=https://archive.org/details/hitlersgermany00stac|anno=1999|editore=Routledge|pagina=103|ISBN = 0-415-20114-4}}</ref><ref>{{cita web|nome= Scheck Raffael|url= http://www.colby.edu/personal/r/rmscheck/GermanyE1.html|titolo= Creazione di una dittatura: La stabilizzazione del potere nazista|editore= Colby College|accesso= 12 luglio 2006|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20130114153606/http://www.colby.edu/personal/r/rmscheck/GermanyE1.html|urlmorto= no}}</ref>
Si creò uno Stato centralizzato totalitario con un unico partito. L'industria venne strettamente regolamentata con quote ed esigenze, spostando l'economia verso una produzione di guerra.<ref>{{cita web|url = http://www.dhm.de/lemo/html/nazi/wirtschaft/index.html|titolo = Industrie und Wirtschaft|accesso = 12 settembre 2008|editore = Deutsches Historisches Museum|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140705130826/http://www.dhm.de/lemo/html/nazi/wirtschaft/index.html| urlmorto = no }}</ref>
Nel [[1935]], in seguito ad un referendum di autodeterminazione, la [[Territorio del bacino della Saar|Saar]] si riunisce alla [[Germania nazista]].
Nel [[1936]] le truppe tedesche rioccupano la [[Renania]] smilitarizzata fin dal [[Trattato di Versailles]] del [[1919]]. Incoraggiato, [[Adolf Hitler|Hitler]] perseguì dal [[1938]] una politica di espansionismo per la fondazione di una ''Grande Germania'' (dal tedesco ''[[Großdeutschland]]'').
Nel marzo [[1938]], con l'[[Anschluss]], la Germania nazista annette l'[[Austria]].
Per evitare l'apertura di due fronti di guerra, Hitler siglò il [[patto Molotov-Ribbentrop]] con l’[[Unione Sovietica]], patto che venne poi infranto dalla stessa Germania.
 
Nel [[1939]] le crescenti tensioni provenienti da [[nazionalismo]], [[militarismo]] ed esigenze di annessioni territoriali portarono alla ''[[guerra lampo]]'' (''Blitzkrieg'') del 1º settembre contro la [[Polonia]], congiuntamente all'Unione Sovietica, a cui seguì due giorni dopo la dichiarazione di guerra da parte di [[Regno Unito]] e [[Francia]], che segnarono l'inizio della [[seconda guerra mondiale]]. La Germania, dopo l'[[Campagna di Polonia|Invasione della Polonia]], in seguito ad un periodo di stallo politico e militare meglio noto come la [[Strana guerra]], fra il [[1939]] e il [[1940]], diede inizio, nel [[1940]], ad una serie di campagne militari definite [[Blitzkrieg]], che portarono all'invasione di numerosi stati dell'Europa, come la [[Danimarca]] e la [[Norvegia]], aprendo la [[Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)|Battaglia dell'Atlantico]], e successivamente alla [[Campagna di Francia]], che fra il 10 maggio e il 22 giugno 1940, portò alla conquista di [[Belgio]], [[Paesi Bassi]] e [[Lussemburgo]], e infine, alla capitolazione della Francia, che ebbero come conseguenza l'occupazione militare di tali Paesi da parte delle truppe tedesche, l'annessione di alcuni territori al [[Germania nazista|Terzo Reich]], e che segnarono anche l'inizio della [[Battaglia d'Inghilterra]], il primo fallimento strategico-militare tedesco nel corso del conflitto, che spinse Adolf Hitler a seguire una linea politica di espansione dell'influenza politico-militare tedesca verso est.
 
Infatti, nella prima metà del [[1941]], con l'invasione di molti stati della [[Penisola Balcanica]], fra cui la [[Jugoslavia]] e la [[Grecia]], insieme all'[[Italia fascista]] di [[Benito Mussolini]], e la stipula di alleanze con [[Ungheria]], [[Romania]] e [[Bulgaria]], il Terzo Reich diresse la sua attenzione nei confronti dell'Unione Sovietica di [[Iosif Stalin]], ideologicamente opposta alla Germania nazista.
 
Il 22 giugno 1941, la Germania violò il [[Patto Molotov-Ribbentrop]], aprendo il [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] e dando avvio all'invasione dell'[[URSS]] ([[Operazione Barbarossa]]). Pochi mesi dopo, il 7 dicembre, il [[Giappone]] attaccò la base statunitense a [[Pearl Harbor]], e la Germania dichiarò guerra agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] due giorni dopo. L'avanzata della [[Wehrmacht]] nei territori occidentali dell'URSS, nelle sue prime fasi, ottenne numerosi successi militari contro l'[[Armata Rossa]] di Stalin, fra cui numerose vittorie, dovute anche alla disorganizzazione e all'effetto sorpresa avuto sulla macchina militare e bellica sovietica, ancora impreparata ad un conflitto su larga scala, come la [[Battaglia di Smolensk (1941)|Battaglia di Smolensk]], la [[battaglia di Uman']] e la [[Battaglia di Kiev (1941)|Battaglia di Kiev]], e l'ultima costituì la più grande vittoria riportata sul fronte orientale nel corso del conflitto, che portarono alla conquista e alla conseguente occupazione militare tedesca di numerose ed estese regioni dell'URSS, come la [[Bielorussia]], con [[Minsk]], i [[Paesi Baltici]], e l'[[Ucraina]] con [[Kiev]], quest'ultima ricca di approvvigionamenti cerealicoli e di grano, indispensabili per la condotta della guerra, e di molte altre risorse naturali, petrolifere ed industriali destinati alla produzione bellica del Reich.
Nella seconda metà del 1941, la Battaglia di Mosca segnò una dura battuta d'arresto della fulminea avanzata della Wehrmacht, e l'inizio delle complicazioni dovute al rigido inverno russo bloccarono definitivamente l'avanzata tedesca. Questa riprese soltanto nella primavera del [[1942]] con l'[[Operazione Blu]] che aveva l'obiettivo di impadronirsi delle risorse industriali e petrolifere sovietiche situate nella Russia meridionale e nel Caucaso. Dopo una serie iniziale di successi, la Germania subì una durissima sconfitta da parte dell'[[Armata Rossa]] nella [[Battaglia di Stalingrado]], terminata nel [[1943]]. Le numerose perdite subite compromisero in modo definitivo le sorti della guerra per le [[Potenze dell'Asse]] e la dura ritirata della Wehrmacht, dopo la definitiva sconfitta nella [[Battaglia di Kursk]], lasciò definitivamente l'iniziativa alla controffensiva sovietica, anche a causa dell'apertura di un secondo fronte, con l'inizio della [[Campagna d'Italia (1943-1945)|Campagna d'Italia]] contro le [[Alleati della seconda guerra mondiale|Potenze Alleate]] occidentali che, dopo lo [[Sbarco in Sicilia]], misero a dura prova la resistenza della macchina bellica germanica.
 
Il 6 giugno 1944, con il [[D-Day]], gli Alleati avviarono lo [[Sbarco in Normandia]], riaprendo il [[Fronte occidentale (1939-1945)|Fronte Occidentale]] chiuso dal 1940, fortemente voluto da Stalin al fine di aprire un terzo fronte per alleggerire la pressione tedesca sul fronte orientale contro l'URSS, e che portò, nel giro di pochi mesi, alla riconquista della Francia, e all'[[Invasione alleata della Germania|invasione della Germania]] da ovest.
 
Nel 1945, dopo il fallimento dell'[[Offensiva delle Ardenne]], gli Alleati erano penetrati nel Terzo Reich da ovest, paralizzando la [[regione della Ruhr]], il cuore dell'industria e della produzione bellica tedesca, mentre l'[[Armata Rossa]], dopo aver condotto, nel [[1944]], numerose operazioni militari che portarono alla riconquista dei territori occidentali dell'URSS ed alla rottura dell'[[Assedio di Leningrado]] iniziato nel 1941, dopo l'[[Operazione Bagration]] e l'[[Operazione Vistola-Oder]], giunse sulla sponda orientale dell'[[Oder]] minacciando [[Berlino]]. La Germania nazista si ritrovò in crisi su tutti i fronti, e dopo il collasso della [[Linea Gotica]] e la [[Guerra di liberazione italiana]] dall'occupazione nazi-fascista nell'aprile [[1945]], caddero prima [[Vienna]], poi [[Berlino]], il 2 maggio, e infine [[Praga]], nelle mani dell'Armata Rossa, con gli Alleati ormai giunti sulla sponda occidentale dell'[[Elba (fiume)|Elba]]. Adolf Hitler si suicidò il 30 aprile 1945 a Berlino, insieme ad altri esponenti del suo governo e delle alte sfere dell'esercito, affidando a [[Karl Dönitz]] della [[Kriegsmarine]] il potere, con il compito di arrendersi; il Terzo Reich fu costretto a negoziare e a firmare una resa incondizionata con le Potenze Alleate, l'8 maggio [[1945]], ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale in Europa, e alla Germania nazionalsocialista.
 
In quello che più tardi divenne noto come l'[[Olocausto]], il regime del Terzo Reich sterminò alcuni milioni di persone, in primo luogo [[ebrei]], ma anche [[comunismo|comunisti]], [[Popoli romaní|romaní]], [[omosessuale|omosessuali]], [[massoneria|massoni]], dissidenti politici, sacerdoti, predicatori, religiosi, testimoni di Geova, disabili nei [[lager]]. Durante l'Olocausto fino a 17 milioni di persone vennero assassinate, tra cui sei milioni di ebrei e tre milioni di [[polacchi]].<ref name=Niewyk45>{{cita|Niewyk, Nicosia 2000|pp. 45-52.}}</ref> La [[seconda guerra mondiale]] ed il [[genocidio]] nazista furono responsabili di circa 35 milioni di morti in [[Europa]], dal 1933 al 1945.
 
=== Divisione e riunificazione (1945-1990) ===
{{vedi anche|Storia della Germania dal 1945}}
[[File:Deutschland Bundeslaender 1957.png|thumb|upright=0.7|La Germania divisa, in blu la [[Germania Ovest|Repubblica Federale Tedesca]], in rosso la [[Repubblica Democratica Tedesca]], in giallo [[Berlino Ovest]].]]
 
La guerra causò la morte di quasi dieci milioni di soldati e civili tedeschi, grandi perdite territoriali, l'espulsione di circa 15 milioni di tedeschi dagli ex territori orientali e dagli altri paesi e la distruzione delle più grandi città. Il territorio rimasto venne spartito tra gli alleati in quattro zone di [[occupazione militare]]; il territorio di [[Berlino]] in quattro settori.
Le perdite territoriali in favore di [[Polonia]] e [[URSS]] riguardarono regioni storiche della Germania, come la [[Pomerania Occidentale]] con la città di [[Stettino]], una porzione del [[Brandeburgo]], corrispondente oggi al [[Voivodato di Lubusz]] in [[Polonia]], e quasi tutta la [[Slesia]], con città importanti come [[Breslavia]].
Diversa fu la sorte della regione storica dell'ex-[[Prussia Orientale]], che venne spartita tra Polonia e URSS: la parte meridionale con la regione della [[Masuria]] andò alla Polonia, mentre la parte restante fu ceduta all'URSS, con la città di [[Königsberg]], oggi [[Kaliningrad]], nella [[Oblast' di Kaliningrad|Oblast' omonima]] in [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa|Russia]].
 
Le zone occidentali, controllate da Francia, Regno Unito e Stati Uniti, vennero unite il 23 maggio [[1949]], dando vita alla [[Repubblica Federale di Germania]] (''Bundesrepublik Deutschland'' o BRD); il 7 ottobre 1949 la zona d'occupazione sovietica divenne la [[Repubblica Democratica Tedesca]] (''Deutsche Demokratische Republik'' o DDR). Informalmente questi due Stati divennero noti come "Germania Ovest" e "Germania Est" e le due parti di Berlino come [[Berlino Ovest]] e [[Berlino Est]]. Lo stato orientale aveva come capitale Berlino Est, mentre la repubblica federale scelse [[Bonn]] come capitale provvisoria.
 
La Germania Ovest divenne un'economia di mercato con una stretta alleanza con Stati Uniti e Paesi dell'[[Europa occidentale]], e godette di una prolungata crescita economica iniziata nei primi anni cinquanta (''[[Wirtschaftswunder]]''). La Germania Ovest aderì alla [[NATO]] nel [[1955]] e fu membro fondatore della [[Comunità economica europea]] nel [[1958]].
 
[[File:Thefalloftheberlinwall1989.JPG|thumb|left|La caduta del [[Muro di Berlino]] nel [[1989]], e dietro la [[Porta di Brandeburgo]].]]
 
La Germania Est rientrò nel [[Blocco orientale|Blocco Orientale]] sotto il controllo politico e militare dell'URSS, e facente parte del [[Patto di Varsavia]]. Stato socialista per costituzione, il suo potere politico fu in mano al [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]], un'alleanza di partiti politici guidati dal [[Partito Socialista Unificato di Germania|Partito Socialista Unificato]]. Il loro potere era assicurato dalla [[Stasi]], un servizio segreto di immense dimensioni, e una serie di suborganizzazioni in grado di controllare ogni aspetto della società. A loro volta le esigenze fondamentali della popolazione erano soddisfatte a basso costo da parte dello [[Stato]]. La DDR divenne membro del [[Comecon|COMECON]]. Mentre la propaganda si basava sui vantaggi dei programmi sociali della DDR e la presunta costante possibilità di un'invasione, molti dei suoi cittadini guardavano verso l'Occidente per le libertà politiche e la prosperità economica.<ref>{{cita web|lingua=en|nome= Colchester Nico|url= https://www.ft.com/cms/s/504285c4-68b6-11da-bd30-0000779e2340,dwp_uuid=6f876a3c-e19f-11da-bf4c-0000779e2340.html|titolo= D-mark day dawns|editore= [[Financial Times]]|accesso= 7 dicembre 2006|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070319102656/http://www.ft.com/cms/s/504285c4-68b6-11da-bd30-0000779e2340,dwp_uuid=6f876a3c-e19f-11da-bf4c-0000779e2340.html|data=1º gennaio 2001}}</ref>
Il [[muro di Berlino]], costruito nel [[1961]] per fermare l'immigrazione dei tedeschi dell'est verso la Germania Ovest, divenne un simbolo della [[Guerra Fredda]].
 
Le tensioni tra Germania Est e Germania Ovest erano già state ridotte negli anni settanta dal cancelliere occidentale [[Willy Brandt]] e dalla sua ''[[Ostpolitik]]''. Poi, alla fine degli anni ottanta, in una situazione di crescente migrazione dei tedeschi dell'Est verso la Germania Ovest attraverso l'[[Ungheria]] e di manifestazioni di massa durante l'estate del [[1989]], le autorità della Germania Est indebolirono inaspettatamente le restrizioni di confine nel novembre 1989, consentendo ai propri cittadini di viaggiare verso l'Occidente.
 
Tra le conseguenze della riunificazione e dell'impoverimento dell'Est vanno ricordati i moti neonazisti, in particolare a [[Rostock]] e [[Incendio di Solingen|Solingen]].<ref>{{cita web|url=http://www.spiegel.de/fotostrecke/photos-of-1992-neo-nazi-riots-in-rostock-fotostrecke-86444.html|titolo=Remembering the Rostock Riots|data=22 agosto 2012|editore=spiegel.de|lingua=de|accesso=30 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121210031724/http://www.spiegel.de/fotostrecke/photos-of-1992-neo-nazi-riots-in-rostock-fotostrecke-86444.html|urlmorto=no}}</ref>
 
=== Berlino capitale (1990) ===
[[File:Tratado de Lisboa 13 12 2007 (081).jpg|thumb|La Germania è uno dei membri fondatori dell'Unione Europea, nonché una delle parti del Trattato di Lisbona.]]
 
L'apertura delle frontiere portò ad un'accelerazione del processo di riforma nella DDR, e poi al crollo del regime socialista, che si concluse con la riunificazione tedesca del 3 ottobre [[1990]], quando i territori della Repubblica Democratica vennero annessi come nuovi ''Länder'' alla Repubblica Federale, che continua ad esistere al giorno d'oggi e smette quindi di essere colloquialmente chiamata "Germania Ovest". [[Berlino]] venne [[Decisione sulla capitale della Germania|scelta per essere la capitale dello Stato unificato]], mentre Bonn conservò alcuni ministeri federali.<ref name="BBG">{{cita web|url= https://www.wdr.de/themen/kultur/stichtag/2004/03/10.jhtml|titolo= Eine "faire Arbeitsteilung"
Vor 10 Jahren: Bundestag beschließt Bonn-Berlin-Gesetz. 10 March 04.|accesso= 1 maggio 2019|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080406095313/http://www.wdr.de/themen/kultur/stichtag/2004/03/10.jhtml|urlmorto= no }}</ref> La delocalizzazione del governo fu completata nel [[1999]].
 
Il federalismo è rafforzato sul piano economico-finanziario da un sistema di casse di risparmio e cooperative locali che al 2018 raccolgono il 15% degli attivi nazionali e nelle quali una quota fra l'82 e l'84 dei presidenti dei [[consigli di amministrazione]] sono anche sindaci o presidenti di provincia.<ref>{{cita web|autore = Maurizio Ricci|url = https://www.repubblica.it/economia/2018/07/21/news/la_politica_dilaga_nelle_casse_di_risparmio_tedesche_ecco_perche_berlino_le_ha_protette_dalla_vigilanza_unica-202265276/|titolo = La politica dilaga nelle Casse di risparmio tedesche. Ecco perché Berlino le ha protette dalla Vigilanza unica|data = 21 luglio 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180721093258/https://www.repubblica.it/economia/2018/07/21/news/la_politica_dilaga_nelle_casse_di_risparmio_tedesche_ecco_perche_berlino_le_ha_protette_dalla_vigilanza_unica-202265276/| urlmorto = no|accesso = 17 maggio 2019 }}</ref> Secondo uno studio di Reuters pubblicato nel sito della [[Banca Centrale Europea|BCE]], le Sparkassen variano le percentuali di titoli di debito pubblico regionali o provinciali rispetto ai bond tedeschi in portafoglio, utilizzando tale [[conflitto di interessi]] come strumento di [[lobbying]] politico sui governi locali e sullo Stato centrale.<ref>{{cita web|autore = Henry Tougha|url = http://vocidallestero.it/2018/01/15/secondo-la-bce-le-casse-di-risparmio-tedesche-fanno-lobbying-sui-governi-locali-acquistandone-il-debito/|titolo = Secondo la BCE, le casse di risparmio tedesche fanno lobbying sui governi locali acquistandone il debito |data = 15 gennaio 2018|urlarchivio = https://archive.today/20180203072052/http://vocidallestero.it/2018/01/15/secondo-la-bce-le-casse-di-risparmio-tedesche-fanno-lobbying-sui-governi-locali-acquistandone-il-debito/|accesso = 17 maggio 2019 }}</ref>
 
Dopo la riunificazione, la Germania assunse un ruolo più attivo nell'[[Unione europea]] e nella [[NATO]]. Durante la [[guerra del Kosovo]] partecipò marginalmente ai bombardamenti della [[NATO]] sulla [[Serbia]] nel 1999 ([[operazione Allied Force]]) e poi, in maniera più consistente, alla missione di pace della [[Kosovo Force]] insediata nella regione; tra il 2001 e il 2014 la Germania inivò truppe in [[Afghanistan]] nell'ambito della [[International Security Assistance Force]] per assicurare la sicurezza del paese, contribuendo anche alla successiva [[operazione Sostegno Risoluto]] proseguita fino al 2021.<ref name="ARM">{{cita web|nome=Dempsey Judy|url=http://www.iht.com/articles/2006/10/31/news/germany.php|titolo=Germany is planning a Bosnia withdrawal|editore=International Herald Tribune|accesso=30 novembre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081007082348/http://www.iht.com/articles/2006/10/31/news/germany.php||urlmorto=no}}</ref>
 
== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia della Germania}}
{|class="wikitable" style="float: left; margin-right: 10px; margin-left: 20px"
|+ Superficie della Germania
! style="background:#cfb;"|Anno
! style="background:#cfb;"|Denominazione
! style="background:#cfb;"|Superficie in km²
! style="background:#cfb;"|Popolazione
! style="background:#cfb;"|Abitanti per km²
|-
|style="text-align:left;"|1910 ||style="text-align:right;"|[[Impero tedesco]]||style="text-align:right;"|540.858||style="text-align:right;"|64.925.993||style="text-align:right;"| 120
|-
|style="text-align:left;"|1925 ||style="text-align:right;"|[[Repubblica di Weimar]]||style="text-align:right;"|468.718 ||style="text-align:right;"|62.410.619||style="text-align:right;"| 133
|-
|style="text-align:left;"|1939 ||style="text-align:right;"|[[Germania nazista|Terzo Reich]]||style="text-align:right;"|583.370 ||style="text-align:right;"|79.375.281||style="text-align:right;"| 136
|-
|style="text-align:left;"|2022<ref>{{Cita web|url=https://www.destatis.de/DE/Themen/Gesellschaft-Umwelt/Bevoelkerung/Bevoelkerungsstand/_inhalt.html|titolo=Bevölkerungsstand: Amtliche Einwohnerzahl Deutschlands 2022|data=28 ottobre 2023|via=Deutsches Statistisches Bundesamt}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.destatis.de/DE/Themen/Laender-Regionen/Regionales/Gemeindeverzeichnis/Administrativ/03-regierungsbezirke.html|titolo=Regierungsbezirke nach Fläche, Bevölkerung und Bevölkerungsdichte am 31.12.2022}}</ref>|| style="text-align:right;" |[[Repubblica Federale di Germania]]||style="text-align:right;"|357.596|| style="text-align:right;" |84.358.845|| style="text-align:right;" |236
|-
|}
=== Morfologia ===
[[File:Deutschland topo.jpg|thumb|Carta topografica della Germania.]]
[[File:Deutschland Landschaften.png|thumb|Carta fisica.]]
 
Il territorio della Germania copre una superficie di {{M|357.596|ul=km2}}, costituito di {{M|349223|u=km2}} di terre e di {{M|7798|u=km2}} di superfici d'acqua. È il settimo paese più grande dell'[[Europa]]. Di forma simile ad un quadrilatero, si estende dalle alte montagne delle [[Alpi]] (punto più alto: lo [[Zugspitze]] a {{M|2962|u=m}}) a sud, fino alle coste del [[Mare del Nord]] e del [[Mar Baltico]] a nord, a est è delimitata dalla confluenza dei fiumi [[Oder]] e [[Nysa Luzycka|Neisse]] mentre a ovest la delimitano il bacino e la valle del [[Reno]].
 
Le coste del mare del Nord sono pianeggianti con [[duna|dune]] sabbiose (sandig) e fronteggiate da arcipelaghi come le [[Isole Frisone Orientali|Frisone Orientali]] e [[Isole Frisone Settentrionali|Frisone Settentrionali]] mentre le coste del mar Baltico hanno un profilo più irregolare con numerose lagune (dette ''Bodden'') che si insinuano in profondità nell'entroterra. Fronteggiano la costa le due isole di [[Rügen]] e [[Usedom]].
Da un punto di vista geografico il territorio tedesco può essere suddiviso in quattro zone ben distinte:
# il [[Bassopiano germanico]], un'ampia area pianeggiante situata nella parte settentrionale del paese;
# i rilievi ercinici del ''[[Mittelgebirge]]'', una zona di rilievi situata tra le pianure settentrionali e le Alpi comprendente diverse formazioni montuose tra cui le più note sono il [[Massiccio scistoso renano]], la [[Selva di Turingia]], la [[Foresta di Teutoburgo]], la [[Foresta Nera|Selva Nera]], i [[Monti Metalliferi]], la [[Selva Boema]] e la [[Selva Bavarese]];
# l'[[altopiano Svevo-Bavarese]] situato ai piedi delle Alpi con un'altezza media di circa {{M|500|ul=m slm}} e con numerosi laghi morenici, è attraversato da diversi affluenti del Danubio;
# a meridione si trova la zona delle [[Alpi]] tedesche che delimitano il confine con l'Austria: caratterizzate dalla presenza di numerosi laghi alpini, il loro punto più elevato è la vetta dello Zugspitze ({{M|2962|u=m slm}}).
 
=== Idrografia ===
{{vedi anche|Fiumi della Germania}}
 
I [[fiume|fiumi]] principali nel territorio tedesco sono il [[Danubio]], l'[[Elba (fiume)|Elba]], il [[Reno]], il [[Meno (fiume)|Meno]], l'[[Oder]], il [[Weser]] e l'[[Ems (fiume)|Ems]]. La Germania è ricca di canali artificiali che permettono il trasporto delle merci attraverso tutto il paese. In particolare il Canale Reno-Meno-Danubio (Rhein-Main-Donau-Kanal), inaugurato nel 1992, superando lo spartiacque tra il bacino idrografico renano e il bacino idrografico danubiano, mette in collegamento il Mare del Nord con il Mar Nero.
 
=== Clima ===
Quasi tutto il territorio della Germania subisce l'influsso dei venti atlantici provenienti da ovest; ciò fa sì che il clima sia più umido mano a mano che ci si spinge da sud verso nord. Le zone dal clima più umido sono le pianure a ridosso dei [[Paesi Bassi]] e le regioni affacciate sul [[Mare del Nord]], tra cui la penisola dello [[Jutland]], che hanno un [[clima oceanico]]. Nel nord-ovest e nel nord, quindi, le precipitazioni si susseguono durante tutto l'arco dell'anno con un massimo durante l'estate. Gli inverni sono caratterizzati da venti freddo-umidi occidentali, la neve cade frequentemente ma gli accumuli sono per lo più irrisori, le gelate sono frequenti e le estati tendono ad essere fresche, ventilate, spesso temporalesche. Verso oriente il clima è più [[clima continentale|continentale]]; gli inverni sono spesso lunghi e molto rigidi e le estati generalmente piuttosto calde. La Germania centrale è una regione di transizione tra clima oceanico e continentale. Il clima della Germania meridionale è il più continentale di tutta la nazione con forti escursioni termiche annue; gli inverni sono generalmente rigidi e nevosi, con lunghi periodi di gelo; il caldo estivo è spesso rotto da intensi temporali che si formano generalmente sulle [[Alpi]] per poi discendere verso le pianure.
 
== Società ==
[[File:Popolazione del territorio tedesco 1880 2000.png|thumb|Popolazione dal 1800 al 2000, con numero di cittadini stranieri.]]
 
All'inizio dell'epoca storica le popolazioni insediate sul territorio della Germania attuale erano di tre stirpi: i [[Celti]], insediati nella parte più occidentale del Paese e nel sud; le popolazioni [[germani]]che, originarie della [[Scandinavia]], che si erano espanse verso sud e giungendo nel tempo fino ai confini dell'[[Impero romano]]; gli [[Slavi]], in lenta espansione dall'area baltica verso occidente.
 
Con l'espansione verso nord dell'Impero romano la parte [[Renania|renana]] e meridionale dell'attuale Germania furono incluse in esso: le città più antiche della Germania sono proprio di origine romana. A partire dal [[V secolo]] iniziarono le invasioni germaniche nei territori dell'Impero romano: [[Franchi]] e [[Alemanni]] si insediarono nella regione del [[Reno]]. Nel nord dell'attuale Germania la compagine [[Sassoni|sassone]] iniziò a espandersi in [[Britannia]].
 
Nell'[[Alto Medioevo]] iniziò l'espansione dei popoli tedeschi verso est (la ''[[Ostsiedlung]]''): i territori [[Balti (popolo europeo)|baltici]] e slavi furono progressivamente invasi, conquistati e convertiti al [[Cristianesimo]]. Le popolazioni baltiche e slave, i Balti [[Prussiani]] e gli Slavi [[Venedi]], furono in gran parte germanizzate e assorbite dai Sassoni, con l'eccezione di gruppi di [[Sorbi (gruppo etnico)|Sorbi]] che ancora oggi mantengono distinzione culturale. In alcune aree ([[Pomerania]], [[Slesia]]) l'invasione fu pacifica e incentivata dai principi slavi. In alcuni territori slavi, come ad esempio in [[Polonia]], rimasero popolazioni tedesche con privilegi particolari fino a prima della seconda guerra mondiale. Coloni tedeschi si trasferirono anche in [[Slovacchia]] e [[Transilvania]]. Il movimento di espansione subì un arresto con la [[guerra dei trent'anni]] e successivamente si assistette ad un processo di riflusso dei tedeschi dalle sedi occupate precedentemente da parte delle popolazioni slave. Gran parte dei tedeschi della Germania orientale discende dai Balto-Slavi germanizzati, come dimostra la forte presenza dell'[[aplogruppo R1a (Y-DNA)|aplogruppo R1a]] nella genetica della popolazione della regione.<ref>[https://s13.postimg.cc/7p2j8pnat/R1a_Germany_Austria.png Haplogroup R1a in Germany] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180415190754/https://s13.postimg.cc/7p2j8pnat/R1a_Germany_Austria.png |data=15 aprile 2018 }} (map).</ref>
 
Nel [[XIX secolo]] le migliorate condizioni economiche favorirono un progressivo aumento della popolazione, dal [[1871]] al [[1939]] si passò da 41 a 69 milioni di abitanti. In particolare l'incremento interessò la valle del Reno, l'area del medio corso dell'Elba, le grandi aree rurali non videro invece sostanziali cambiamenti della popolazione. Si affermò anche il movimento per i diritti alle donne con personalità di spicco come [[Clara Zetkin]], [[Emma Ihrer]] e l'importante teologo [[Zaccaria Ursino]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]] vi fu una ripresa demografica in parte provocata dal grande numero di profughi proveniente dall'est.
 
=== Evoluzione demografica ===
[[File:Population of Germany.svg|thumb|left|Andamento della popolazione della Germania dal 1950 al 2021]]
 
Con circa 83 milioni di abitanti,<ref name="2011census">https://www.worldometers.info/world-population/germany-population/</ref> la Germania è il Paese più popoloso dell'[[Unione europea]] ed il secondo Paese più popoloso dell'[[Europa]] dopo la [[Russia]], nonché il 19° più popoloso della Terra. Tuttavia, il suo [[tasso di fecondità]] di 1,41 figli per donna (2011) è uno dei più bassi del mondo,<ref name="CIA">[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/gm.html "World Factbook"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160211075204/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/gm.html |data=11 febbraio 2016 }}. CIA. Retrieved 26 March 2011.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.loccidentale.it/node/111213|titolo=Il treno tedesco potrebbe frenare l'Europa con il calo demografico|accesso=25 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130925223202/http://www.loccidentale.it/node/111213|urlmorto=sì}}</ref> anche se in crescita negli ultimi anni (da 1,36 a 1,41 tra il 2011 ed il 2013). Sin dagli [[anni 1970]], il [[tasso di mortalità]] in Germania supera il [[tasso di natalità]].<ref>{{cita web |titolo= Demographic Transition Model |editore= Barcelona Field Studies Centre|data = 27 settembre 2009|url = http://geographyfieldwork.com/DemographicTransition.htm|accesso = 28 marzo 2011 |urlmorto = no |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100527180111/http://geographyfieldwork.com/DemographicTransition.htm}}</ref> Tra il 1989 e il 2009, circa 2.000 scuole vennero chiuse nella ex-[[Germania est]] per la scarsità di bambini.<ref name="nyt0609">{{cita news |titolo=In East Germany, a Decline as Stark as a Wall |url=https://www.nytimes.com/2009/06/19/world/europe/19germany.html |pubblicazione=[[The New York Times]] |data=19 giugno 2009 |accesso=11 ottobre 2009 |nome=Nicholas |cognome=Kulish |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110403073216/http://www.nytimes.com/2009/06/19/world/europe/19germany.html |urlmorto=no }}</ref> La popolazione tedesca è la terza più anziana del mondo con un'età media di 47,4 anni.<ref name="CIA" />
 
Al 2011, il 92,3% della popolazione è di nazionalità tedesca mentre i cittadini stranieri residenti sono 6 milioni (7,7% della popolazione).<ref name="2011census"/> Per quanto riguarda la matrice etnica, al 2010 il 20% della popolazione (16 milioni di persone)<ref>[https://www.destatis.de/DE/Publikationen/Thematisch/Bevoelkerung/MigrationIntegration/Migrationshintergrund2010220107004.pdf?__blob=publicationFile Bevölkerung und Erwerbstätigkeit: Bevölkerung mit Migrationshintergrund – Ergebnisse des Mikrozensus 2010] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130117013841/https://www.destatis.de/DE/Publikationen/Thematisch/Bevoelkerung/MigrationIntegration/Migrationshintergrund2010220107004.pdf?__blob=publicationFile |data=17 gennaio 2013 }}, p. 64 statistics</ref> è di parziale o totale ascendenza straniera (questo dato include i rimpatriati di etnia tedesca [''Deutschstämmige''] che prima della seconda guerra mondiale abitavano in territori al di fuori dei confini dello Stato tedesco [gli ''Aussiedler'' e ''Spätaussiedler''], soprattutto in [[Europa orientale]]). Il 96% di questa fetta della popolazione vive negli Stati della ex-[[Germania Ovest]] o nella città-stato di [[Berlino]].<ref>[https://www.destatis.de/DE/Publikationen/Thematisch/Bevoelkerung/MigrationIntegration/Migrationshintergrund2010220107004.pdf Population and employment: Population with migrant background – Results of the 2010 microcensus] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140707151903/https://www.destatis.de/DE/Publikationen/Thematisch/Bevoelkerung/MigrationIntegration/Migrationshintergrund2010220107004.pdf |data=7 luglio 2014 }}. The Federal Statistical Office defines persons with a migrant background as all persons who migrated to the present area of the Federal Republic of Germany after 1949, plus all foreign nationals born in Germany and all persons born in Germany as German nationals with at least one parent who migrated to Germany or was born in Germany as a foreign national.</ref>
 
Le comunità straniere più numerose al 2010 sono quella [[Turchi in Germania|turca]] (3,2 milioni), quella di provenienti da altri paesi dell'Europa occidentale (3 milioni), della ex-[[Jugoslavia]] (2,8 milioni), quella [[Polonia|polacca]] (1,6 milioni), quella [[asia]]tica (1,6 milioni) e quella [[Russia|russa]] (1,3 milioni); seguono altre comunità straniere, come quella [[italia]]na, che provengono soprattutto dall'[[Italia meridionale]]<ref>{{cita web|url=http://www.destatis.de/basis/e/bevoe/bevoetab10.htm|titolo=Popolazione straniera al 31-12-2004 per paese di origine (Ufficio statistico federale tedesco)|accesso=1º gennaio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070226125112/http://www.destatis.de/basis/e/bevoe/bevoetab10.htm|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url = http://www.migrationinformation.org/datahub/countrydata/data.cfm|titolo = Germania: Popolazione straniera per paese di origine|editore = Migration Policy Institute|anno = 2008|accesso = 29 ottobre 2008|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130823222738/http://www.migrationinformation.org/datahub/countrydata/data.cfm|urlmorto = no }}</ref>
 
Lo ''United Nations Population Fund'' rileva come la Germania ospiti il terzo più alto numero di migranti internazionali fra tutti i Paesi del mondo, circa il 5% (10 milioni di abitanti) dei 191 milioni di migranti, che corrisponde a circa il 12% della popolazione della Germania.<ref>{{cita web|url =http://www.unfpa.org/publications/detail.cfm?ID=294&filterListType|titolo =Stato della popolazione mondiale 2006 (Nazioni Unite, United Nations Population Fund 2006)|accesso =1º gennaio 2007|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20081220130830/http://www.unfpa.org/publications/detail.cfm?ID=294&filterListType| urlmorto =no }}</ref>
 
Come conseguenza alle restrizioni poste in Germania alle disposizioni in materia di asilo e immigrazione, il numero di immigrati è in calo costante dal [[2000]].<ref>{{cita web|lingua=de|url=http://www.destatis.de/presse/deutsch/pm2006/p2690025.htm|titolo=''Erstmals seit 1990 weniger als 600 000 Ausländer zugezogen'' (Statistiches Bundesamt Deutschland), 6 luglio 2006|accesso=1º gennaio 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070610095234/http://www.destatis.de/presse/deutsch/pm2006/p2690025.htm}}</ref> La maggior parte degli immigrati non-tedeschi risiede nelle grandi metropoli, mentre nelle aree rurali, nelle piccole città, e negli Stati della ex-[[Germania Est]] l'immigrazione è un fenomeno pressoché inesistente.
 
=== Città principali ===
{{vedi anche|Comuni della Germania per popolazione}}
[[File:Siegessaeule Aussicht 10-13 img4 Tiergarten.jpg|thumb|Berlino]]
[[File:Hamburg Binnenalster & Rathaus.jpg|thumb|Amburgo]]
[[File:München Panorama.JPG|thumb|Monaco]]
 
La Germania possiede un gran numero di grandi [[città]]; [[Berlino]] e [[Amburgo]] sono le più popolose. Il maggior agglomerato urbano è la zona della Reno-Ruhr, che comprende la città di [[Düsseldorf]] (la capitale della [[Renania Settentrionale-Vestfalia]]), [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Essen]], [[Dortmund]], [[Duisburg]], e [[Bochum]].
 
{{Città principali
| nome = Prime venti città tedesche per numero di abitanti (2018)
| fonte =
| stato = DEU
| liv_province = 1
| città_1 = Berlino | div_1 = Berlino | pop_1 = 3644826
| città_2 = Amburgo | div_2 = Amburgo | pop_2 = 1841179
| città_3 = Monaco di Baviera | div_3 = Baviera | pop_3 = 1471508
| città_4 = Colonia (Germania){{!}}Colonia | div_4 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_4 = 1085664
| città_5 = Francoforte sul Meno | div_5 = Assia | pop_5 = 753056
| città_6 = Stoccarda | div_6 = Baden-Württemberg | pop_6 = 634830
| città_7 = Düsseldorf | div_7 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_7 = 619294
| città_8 = Lipsia | div_8 = Sassonia | pop_8 = 587857
| città_9 = Dortmund | div_9 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_9 = 587010
| città_10 = Essen | div_10 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_10 = 583109
| città_11 = Brema | div_12 = Sassonia | pop_12 = 569352
| città_12 = Dresda | div_11 = Brema | pop_11 = 554649
| città_13 = Hannover | div_13 = Bassa Sassonia | pop_13 = 538068
| città_14 = Norimberga | div_14 = Baviera | pop_14 = 518365
| città_15 = Duisburg | div_15 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_15 = 498590
| città_16 = Bochum | div_16 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_16 = 364628
| città_17 = Wuppertal | div_17 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_17 = 354382
| città_18 = Bielefeld | div_18 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_18 = 333786
| città_19 = Bonn | div_19 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_19 = 327258
| città_20 = Münster | div_20 = Renania Settentrionale-Vestfalia | pop_20 = 314319
}}
 
=== Religione ===
{{vedi anche|Religioni in Germania}}
[[File:Kölner Dom nachts.jpg|thumb|upright=0.7|Il [[Duomo di Colonia]], [[patrimonio dell'umanità]] tutelato dall'[[UNESCO]].]]
 
Il [[cristianesimo]] è la principale fede religiosa dei tedeschi, con circa 45,8 milioni di credenti (55,1%),<ref name="fowid">{{cita web|url=https://fowid.de/meldung/religionszugehoerigkeiten-2019|titolo=Religionszugehörigkeiten 2019|accesso=25 agosto 2020|lingua=de|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200903081644/https://fowid.de/meldung/religionszugehoerigkeiten-2019|urlmorto=no}}</ref> al 2019 divisi in parti quasi uguali tra [[protestanti]] (24,9% della popolazione) – con una predominanza storica nelle terre sassoni (tutto il nord) e una forte presenza in [[Franconia]]-[[Renania]] – e [[cattolici]] (27,2% della popolazione), concentrati nel sud e nell'ovest, vale a dire la [[Baviera]] e le aree [[Alemannia|alemanniche]] e [[Franconia|francone]]-[[Renania|renane]]. La Germania settentrionale (Sassonia), storicamente epicentro del [[Luteranesimo]], la prima religione protestante, è oggi la zona più scristianizzata della Germania, anche per effetto del periodo [[Germania Est|sovietico]]: in [[Sassonia-Anhalt]] terra nativa di [[Martin Lutero]], l'80,4% della popolazione non è religiosa, mentre i protestanti sono il 14,1%.<ref>[https://www.ekd.de/download/Ber_Kirchenmitglieder_2010.pdf Statistiche delle chiese ufficiali aggiornate al 2010] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160416172132/http://www.ekd.de/download/Ber_Kirchenmitglieder_2010.pdf |data=16 aprile 2016 }}</ref>
 
[[File:Dresden 3.jpg|thumb|left|upright=0.7|La Frauenkirche (Dresda).]]
 
Circa l'1,9% della popolazione è [[Chiesa ortodossa|cristiana ortodossa]], con [[serbi]] e [[greci]] i più numerosi.<ref name="fowid"/>
 
In Germania, più di 4,3 milioni di abitanti sono musulmani (5,2%)<ref name="fowid"/>, rendendo l'[[Islam]] la seconda religione del Paese, di cui in maggioranza (74%) di fede [[sunnita]],<ref>{{cita web|url=http://www.deutsche-islam-konferenz.de/SharedDocs/Anlagen/DE/DIK/Downloads/WissenschaftPublikationen/MLD-Zusammenfassung,templateId=raw,property=publicationFile.pdf/MLD-Zusammenfassung.pdf|titolo=Bundesministerium des Innern - Muslimisches Leben in Deutschland|accesso=6 settembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110919191016/http://www.deutsche-islam-konferenz.de/SharedDocs/Anlagen/DE/DIK/Downloads/WissenschaftPublikationen/MLD-Zusammenfassung,templateId=raw,property=publicationFile.pdf/MLD-Zusammenfassung.pdf}}</ref> ma è presente una piccola comunità [[sciiti|sciita]].<ref>{{cita web|url=http://www.euro-islam.info/pages/germany.html|titolo=Germania, Euro-Islam.info|accesso=30 novembre 2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080305185309/http://www.euro-islam.info/pages/germany.html}}</ref> Nel territorio tedesco si trovano circa 2.500 [[moschee]]<ref>{{cita web|url=http://www.iwb-hamburg.de/index.php?option=com_content&view=article&id=57&Itemid=64|titolo=Islamisches Wissenschafts- und ildungsinstitut e.V.|accesso=6 settembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111028155424/http://www.iwb-hamburg.de/index.php?option=com_content&view=article&id=57&Itemid=64}}</ref> e oltre 300&nbsp;000 associazioni islamiche.<ref name="remid.de">{{cita web|url=http://www.remid.de/index.php?text=info_zahlen|titolo=REMID - Religionen in Deutschland: Mitgliederzahlen|accesso=6 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110831000441/http://www.remid.de/index.php?text=Info_Zahlen|urlmorto=no}}</ref>
 
La terza religione più diffusa è il [[buddismo]], con circa {{formatnum:250000}} aderenti (0,31%), di cui circa la metà di origine asiatica. In Germania si contano circa 620 organizzazioni buddiste.<ref>{{cita web|url=http://www.dharma.de/dbu/pdfdocs/presse_2009-08-05.pdf|titolo=Deutsche Buddhistische Union - Buddhismus in Zahlen|accesso=6 settembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111226033807/http://www.dharma.de/dbu/pdfdocs/presse_2009-08-05.pdf}}</ref>
 
La Germania ha, nell'[[Europa occidentale]], la terza più grande popolazione [[ebraica]], preceduta da [[Francia]] e [[Regno Unito]]:<ref>Blake, Mariah {{cita web| url=https://www.csmonitor.com/2006/1110/p25s02-woeu.html| titolo=In Germania si segna una rinascita dell'Ebraismo| accesso=10 novembre 2006| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070109230919/http://www.csmonitor.com/2006/1110/p25s02-woeu.html| urlmorto=no}}</ref> nel 2007, in seguito all'emigrazione di ebrei dalle ex-repubbliche sovietiche, si contavano circa {{formatnum:200000}} ebrei, rispetto ai {{formatnum:30000}} prima della riunificazione. Città con rilevanti minoranze ebraiche sono [[Berlino]], [[Francoforte]] e [[Monaco di Baviera]].<ref name="remid.de"/> Altre minoranze religiose includono circa {{formatnum:100000}} [[induisti]] (0,1%) prevalentemente [[tamil (popolo)|tamil]].
 
Circa 32,3 milioni di tedeschi (38,8%)<ref name="fowid"/> si dichiarano non credenti. Secondo il sondaggio stilato dall'Eurobarometro del [[2005]], il 47% dei cittadini tedeschi concordava con l'affermazione "Credo che vi è un Dio", mentre il 25% concordava con "Credo che vi sia una sorta di spirito o forza vitale" e il 25% ha dichiarato: "Non credo vi sia alcun tipo di spirito, dio, o forza vitale".<ref name="EUROBAROMETER">{{cita web|url=http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_225_report_en.pdf|titolo=Eurobarometer on Social Values, Science and technology 2005 (pag. 11)|accesso=5 maggio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160131214109/http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_225_report_en.pdf|urlmorto=no}}</ref>
 
=== Lingue ===
Il [[Lingua tedesca|tedesco]] è la lingua ufficiale, la più parlata in Germania.
È una delle 24 lingue ufficiali dell'[[Unione europea]] e una delle tre lingue di lavoro della [[Commissione europea]], insieme con l'[[lingua inglese|inglese]] ed il [[lingua francese|francese]]. Minoranze linguistiche riconosciute in Germania sono [[Lingua danese|danese]], [[Lingue lusaziane|sorabo]], [[Lingua romaní|rom]] e [[Lingua frisone|frisone]], ufficialmente protetti dalla [[Carta europea per le lingue regionali e minoritarie]]. La maggior parte degli immigrati utilizzano lingue quali [[Lingua turca|turco]], [[Lingua polacca|polacco]], lingue dei Balcani e della [[Russia]].
 
Il [[lingua tedesca|tedesco]] è una [[lingua germanica occidentale]], strettamente legato a inglese, [[Lingua olandese|olandese]] e [[Lingua frisone|frisone]]. La maggior parte del vocabolario tedesco deriva dal ramo germanico del ramo della famiglia linguistica indo-europea.<ref name="Many tongues, one family">{{cita web|titolo=Many tongues, one family. Languages in the European Union|editore=[[Europa (sito web)|Europa]] |anno=2004|url=http://ec.europa.eu/publications/booklets/move/45/en.pdf|accesso=3 febbraio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110430202922/http://ec.europa.eu/publications/booklets/move/45/en.pdf|urlmorto=no}}</ref>
Alcune parole derivano dal [[Lingua latina|latino]], dal [[lingua greca|greco]], in misura minore dal [[lingua francese|francese]], e recentemente dall'inglese (noto come ''Denglisch''). Il tedesco è scritto usando l'[[alfabeto latino]]. In aggiunta alle 26 lettere standard, il tedesco ha tre vocali con l'[[umlaut]], vale a dire ä, ö e ü, così come l'[[eszett]] o ''scharfes S'' (S forte), che è scritta "ß" o, in alternativa, "ss".
 
[[File:Knowledge of German EU map.svg|thumb|Conoscenza del tedesco nei Paesi dell'[[Unione europea]].]]
 
I [[dialetti della lingua tedesca]] sono varianti del [[lingue germaniche|continuum linguistico germanico]] distinte dal [[tedesco standard]]. Molti di essi non sono facilmente comprensibili a chi conosce solo il tedesco standard, dal momento che spesso differiscono nel [[lessico]], [[sintassi]] e [[fonologia]]. I gruppi principali sono il [[tedesco superiore]], il [[tedesco centrale occidentale]], il [[tedesco centrale orientale]] e la [[lingua basso-tedesca]].
 
In tutto il mondo, il tedesco è parlato da circa 100 milioni di persone come madre lingua e da circa 80 milioni non-madrelingua.<ref name="natgeo2006">{{cita libro|nome=National Geographic|titolo=National Geographic Collegiate Atlas of the World|anno=2006|editore=R.R Donnelley & Sons Company|città=Willard, Ohio|pagina=257-270|ISBN =0-7922-3662-9}}</ref>
Il tedesco è la lingua principale per circa 90 milioni di persone (18%) nell'[[Unione europea]]. Il 67% dei cittadini tedeschi affermano di essere in grado di comunicare in almeno una lingua straniera, il 27% in almeno due lingue diverse dalla propria.<ref name="Eurobarometer Languages">{{cita web|titolo=Special Eurobarometer 243: Europeans and their Languages (Survey)|editore=[[Europa (sito web)|Europa]] |nome=European Commission|anno=2006|url=http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_243_en.pdf|accesso=3 febbraio 2007|formato=pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160414102658/http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_243_en.pdf|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Special Eurobarometer 243: Europeans and their Languages (Executive Summary)|editore=[[Europa (sito web)|Europa]] |nome=European Commission|anno=2006|url=http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_243_sum_en.pdf|accesso=3 febbraio 2007|formato=pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110430202903/http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_243_sum_en.pdf|urlmorto=no}}</ref>
 
Una minoranza di danesi di circa {{formatnum:50000}} persone vive nello [[Schleswig (regione)|Schleswig]], la maggior parte vicino al confine con la [[Danimarca]], a nord; un piccolo numero di genti slave, note come [[Sorbi (gruppo etnico)|Sorbi]], vive negli Stati della [[Sassonia]] (circa {{formatnum:40000}}) e del [[Brandeburgo]] (circa {{formatnum:20000}}). La [[lingua frisona]], considerata quella tra le lingue vive più vicina all'[[Lingua inglese|inglese]], è lingua madre per circa {{formatnum:22000}} persone in Germania, le altre vivono nei [[Paesi Bassi]]. Nelle aree rurali della Germania settentrionale viene ampiamente usato il [[Basso Sassone]]. Esiste anche una minoranza francofona che ha anche una propria [[La Gazette de Berlin|rivista]] in francese.
 
L'[[immigrazione]] ha creato una considerevole minoranza turca (più di due milioni tra [[Curdi]] e [[turchi (gruppo etnico)|Turchi]]) ed altre comunità più piccole tra cui italiani ({{formatnum:600000}}), serbi ({{formatnum:600000}}), greci ({{formatnum:400000}}), polacchi ({{formatnum:300000}}), albanesi ({{formatnum:300000}}) e croati ({{formatnum:200000}}) (dati del 2002).
 
Esiste anche un considerevole numero di tedeschi immigrati e/o fuggiti dall'ex-[[Unione Sovietica]] (1,7 milioni), dalla [[Polonia]] ({{formatnum:700000}}) e dalla [[Romania]] ({{formatnum:300000}}) (totale del periodo [[1980]]–[[1999]]), ai quali venne automaticamente concessa la cittadinanza tedesca, e che, pertanto, non compare nelle statistiche dei residenti stranieri; contrariamente agli stranieri, i suddetti furono insediati dal governo, in modo uniforme, su tutto il territorio tedesco. Molti di loro parlano la lingua della loro ex-nazione di appartenenza.
 
=== Condizione della donna ===
{{vedi anche|Condizione della donna in Germania|Femminismo in Germania}}
 
=== Diritti LGBT ===
{{vedi anche|Diritti LGBT in Germania}}
 
== Costituzione e ordinamento dello Stato ==
{{vedi anche|Legge fondamentale della Repubblica Federale di Germania}}
 
La [[Legge fondamentale della Repubblica Federale di Germania|Costituzione tedesca]] (''Grundgesetz'') risale all'8 maggio 1949 ed è caratterizzata dal principio di [[democrazia]] e dal [[federalismo]]. Essa prevede un [[sistema bicamerale]] caratterizzato dal [[federalismo]] e dall'assenza di elementi di [[democrazia diretta]] a livello nazionale. La carica rappresentativa è affidata al [[Presidenti federali della Germania|presidente federale]].
 
I principali organi sono i seguenti:
* [[Potere legislativo]]: [[Bundesrat (Germania)|Bundesrat]],<ref>Art. 50 e segg..</ref> camera dei Länder e [[Bundestag]], rappresentanza popolare<ref>Art. 38 e segg.</ref>.
* [[Potere esecutivo]]: [[Governo della Germania|Governo federale]],<ref>Art. 62-69.</ref> presieduto dal [[Cancelliere federale della Germania|cancelliere federale]].
* [[Potere giudiziario]]: organi supremi sono la [[Corte di giustizia federale (Germania)|Corte di giustizia federale]]<ref>Art. 92-104.</ref> e la [[Corte costituzionale federale]].
 
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Stati federati della Germania}}
[[File:Karte Deutsche Bundesländer (nummeriert).svg|thumb|upright=1.0|Mappa dei Lander tedeschi]]
[[File:Schwerin Palace Park Garden Mecklenburg Germany Schweriner Schloss Garten BUGA 2009.jpg|thumb|[[Castello di Schwerin]], parlamento del [[Meclemburgo-Pomerania Anteriore]].]]
[[File:Bundesrepublik Deutschland Grenze.JPG|thumb|Un cartello al confine con la Svizzera.]]
 
La Germania è divisa in sedici stati federati (in tedesco ''Länder'', sing. ''Land''):
 
{|class="wikitable sortable"
! N.
! Stato/Regione
! Capoluogo
! Superficie<ref name=destatis>{{Cita web |url=http://www.destatis.de/basis/d/umw/ugrtab7.php |titolo=Dati del 14 novembre 2006 |accesso=27 aprile 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070418195824/http://www.destatis.de/basis/d/umw/ugrtab7.php |urlmorto=no }}</ref><br />([[Chilometro quadrato|km²]])
! Abitanti<br />(in migliaia)
|-
|style="text-align:center"|1 || {{DE-BW}} || [[Stoccarda]] || style="text-align:right"|{{formatnum:35752}} || style="text-align:right"|{{formatnum:10736}}
|-
|style="text-align:center"|2 || {{DE-BY}} || [[Monaco di Baviera|Monaco]] || style="text-align:right"|{{formatnum:70552}} || style="text-align:right"|{{formatnum:12469}}
|-
|style="text-align:center"|3 || colspan="2"|{{DE-BE}}<sup>*</sup> || style="text-align:right"|892 || style="text-align:right"|{{formatnum:3395}}
|-
|style="text-align:center"|4 || {{DE-BB}} || [[Potsdam]] || style="text-align:right"|{{formatnum:29479}} || style="text-align:right"|{{formatnum:2559}}
|-
|style="text-align:center"|5 || colspan="2"|{{DE-HB}}<sup>*</sup> || style="text-align:right"|404 || style="text-align:right"|663
|-
|style="text-align:center"|6 || colspan="2"|{{DE-HH}}<sup>*</sup> || style="text-align:right"|755 || style="text-align:right"|{{formatnum:1744}}
|-
|style="text-align:center"|7 || {{DE-HE}} || [[Wiesbaden]] || style="text-align:right"|{{formatnum:21115}} || style="text-align:right"|{{formatnum:6092}}
|-
|style="text-align:center"|8 || {{DE-MV}} || [[Schwerin]] || style="text-align:right"|{{formatnum:23180}} || style="text-align:right"|{{formatnum:1707}}
|-
|style="text-align:center"|9 || {{DE-NI}} || [[Hannover]] || style="text-align:right"|{{formatnum:47624}} || style="text-align:right"|{{formatnum:7994}}
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|}
 
Alcuni dei ''Länder'' sono suddivisi in [[Distretti governativi della Germania|distretti governativi]].
 
I ''Länder'' sono amministrativamente suddivisi in ''[[Circondari della Germania|Kreise]]'' (circondari), nel numero complessivo di 438.
 
A causa delle difficoltà economiche dei ''Länder'' orientali è attualmente in avanzata discussione la riunione di alcuni di essi in entità più grandi. Si prevede l'unificazione di Berlino con il Brandeburgo e quella di Amburgo con il Meclemburgo-Pomerania Occidentale e lo Schleswig-Holstein.
 
La Repubblica Federale di Germania non ha alcuna rivendicazione territoriale nei confronti degli Stati confinanti, memore degli esiti catastrofici, per l'Europa e per la Germania stessa, della politica imperialistica perseguita tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo.
 
L'unica [[exclave]] della Germania è la località di [[Büsingen am Hochrhein]] situata sull'[[Alto Reno]] e che appartiene al circondario di Costanza nel [[Baden-Württemberg]]. La superficie è di {{M|7,62|u=km2}}, è inserita all'interno del territorio svizzero, confinando con i [[Cantoni della Svizzera|cantoni svizzeri]] di [[Canton Sciaffusa|Sciaffusa]], [[Canton Turgovia|Turgovia]] e [[Canton Zurigo|Zurigo]]. Per la peculiare posizione della località, esistono particolari decisioni amministrative concordate tra la Germania e la Svizzera, i servizi postale e telefonico sono duplicati, ed è possibile richiedere l'intervento di ambedue i servizi di Polizia e di soccorso civile tedesco oppure svizzero; per puri motivi di vicinanza il servizio svizzero è spesso preferito (il territorio è completamente circondato dalla Svizzera), appartiene comunque, concordatamente, al regime doganale svizzero.
 
Esiste inoltre una cosiddetta [[enclave]] "funzionale", il [[Kleinwalsertal]] (piccola valle dei walser), una vallata appartenente all'[[Austria]] ma raggiungibile, sia per via stradale che per vie d'acqua, solo attraversando il territorio tedesco. Anche per tale territorio sono in funzione particolari condizioni concordate tra Austria e Germania: esistono doppi sistemi postali, ed è costituita come zona extradoganale appartenente al regime doganale tedesco; in epoca precedente l'adozione dell'Euro vi era in vigore come moneta il [[Marco tedesco]].
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{vedi anche|Sistema elettorale in Germania}}
 
Il [[Parlamento]] (''[[Bundestag]]'' in lingua tedesca) è composto da un numero variabile di [[deputato|deputati]] (circa 700), eletti con un sistema misto: per metà in collegi uninominali con il [[sistema maggioritario]] plurality e per l'altra metà con il [[sistema proporzionale]] del quoziente.
 
Il periodo di legislatura del Bundestag dura quattro anni. Il Bundestag tedesco tiene le sue sedute dal [[1999]] nel [[Palazzo del Reichstag]]. I deputati portano il titolo di membri del Bundestag (MdB).
 
Il presidente del Bundestag viene eletto di regola nella seduta costituente del parlamento, è espressione del gruppo parlamentare più numeroso. Il presidente del Bundestag attuale è [[Bärbel Bas]] ([[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]]).
 
Il sistema legislativo tedesco prevede la presenza, oltre al Bundestag, anche del [[Bundesrat (Germania)|Bundesrat]], il Consiglio federale.
 
=== Sistema scolastico e Università ===
{{vedi anche|Istruzione in Germania|Università in Germania}}
 
Nel [[1386]] venne fondata da [[Roberto I del Palatinato]] la più antica università tedesca: l'[[Università Ruprecht Karl di Heidelberg|Università di Heidelberg]]: si tratta di un'università pubblica che si trova a [[Heidelberg]], nel Baden-Wurttemberg. Venne istituita e prese il nome dal Conte palatino del Reno [[Roberto I del Palatinato]]. È la quarta Università fondata nel Sacro Romano Impero.
 
=== Forze armate ===
{{vedi anche|Bundeswehr}}
[[File:Fregatte Mecklenburg-Vorpommern F218.jpg|thumb|La ''Mecklenburg-Vorpommern''.]]
 
Nel 1949, al momento della sua istituzione, la Repubblica Federale di Germania non aveva proprie forze armate; queste vennero istituite solo a partire dal [[1955]] quando, in seguito alla [[Guerra di Corea]] e alla crescente influenza dell'[[Unione Sovietica]] nel blocco orientale, il paese entrò a far parte della [[NATO]]. Dopo il [[1991]] parte delle forze armate della [[Repubblica Democratica Tedesca|''DDR'']] (costituenti la [[Nationale Volksarmee]]) sono state integrate nella [[Bundeswehr]].
 
La ''Bundeswehr'' (che tradotto letteralmente significa "difesa federale") è costituita dalle forze armate e dall'apparato logistico-amministrativo. Le forze armate sono divise in [[Esercito]] (''[[Heer (Bundeswehr)|Deutsches Heer]]''), [[Aeronautica militare]] (''[[Luftwaffe (Bundeswehr)|Luftwaffe]]'') e [[Marina militare]] (''[[Deutsche Marine]]''); si occupano invece delle attività logistiche e di servizi la ''Streitkräftebasis'' e il servizio sanitario centrale (''Zentraler Sanitätsdienst'').
 
In tempo di pace, la Bundeswehr è comandata dal [[Ministri della difesa della Germania|Ministro della Difesa]] con la consulenza tecnica dell'[[Ispettore generale della Bundeswehr]] che è l'ufficiale superiore più alto in grado delle forze armate. In caso di guerra, che secondo la Costituzione è consentita solo per scopi difensivi, il Cancelliere diviene comandante in capo della Bundeswehr.<ref>{{cita web|lingua=de|url=https://www.bundestag.de/parlament/funktion/gesetze/grundgesetz/gg_10a.html|titolo=Grundgesetz für die Bundesrepublik Deutschland|accesso=30 novembre 2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070122110808/http://www.bundestag.de/parlament/funktion/gesetze/grundgesetz/gg_10a.html}}</ref>
 
[[File:German Panavia Tornado.JPG|thumb|left|Un ''[[Panavia Tornado|Tornado]]'' della [[Luftwaffe (Bundeswehr)|Luftwaffe]] in volo.]]
 
La Germania aderisce al programma di "[[condivisione nucleare]]" della [[NATO]], e ospita quindi nelle sue basi [[bomba atomica|armi nucleari]] statunitensi ricevendo addestramento al loro impiego<ref>{{cita web |url=http://www.fas.org/blog/ssp/2007/07/united_states_removes_nuclear.php |titolo=United States Removes Nuclear Weapons From German Base, Documents Indicate |accesso=26 luglio 2008 |nome=Hans Kristensen |editore=Federation of American Scientists |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081222022344/http://www.fas.org/blog/ssp/2007/07/united_states_removes_nuclear.php |urlmorto=no }}</ref>
 
Nel marzo 2024 la Bundeswehr contava circa 170.000 Militari di professione e circa 10.000 volontari, così suddivisi: Esercito, 61.165; Marina Militare, 15.318; Aeronautica Militare, 26.931; Base di forza, 22.313; Servizio Medico Centrale, 20.153; Spazio cibernetico e informativo, 13.747. Le donne hanno accesso alla carriera militare e costituiscono circa il 13% dell’attuale forza lavoro, pari a 24.290 soldati.<ref>{{Cita web|url=https://www.bundeswehr.de/de/ueber-die-bundeswehr/zahlen-daten-fakten/personalzahlen-bundeswehr|titolo=Personalzahlen|sito=www.bundeswehr.de|lingua=de|accesso=2024-07-17}}</ref> Circa 2.200 soldati tedeschi sono impegnati in varie missioni all'estero,<ref>{{Cita web|url=https://www.bundeswehr.de/de/einsaetze-bundeswehr|titolo=Einsätze|sito=www.bundeswehr.de|data=2024-07-13|lingua=de|accesso=2024-07-17}}</ref> di cui 1.000 con l'eFP Battlegroup in Lituania.<ref>{{Cita web|url=https://www.bundeswehr.de/de/einsaetze-bundeswehr/anerkannte-missionen/efp-enhanced-forward-presence|titolo=Litauen|sito=www.bundeswehr.de|data=2024-07-04|lingua=de|accesso=2024-07-17}}</ref> Nel 2024, la Germania ha comunicato alla NATO 90,6 miliardi di euro di spese per la difesa.<ref>{{Cita web|url=https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2024/6/pdf/240617-def-exp-2024-en.pdf#page=7|titolo=Defence Expenditure of NATO Countries (2014-2024)|editore=NATO|data=2024-06-17|lingua=en|formato=pdf|accesso=2024-07-17}}</ref> Ciò corrisponde al 2,12% del PIL. Ciò pone la Germania a metà campo tra i membri della NATO.<ref>{{Cita web|url=https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2024/6/pdf/240617-def-exp-2024-en.pdf#page=9|titolo=Defence Expenditure of NATO Countries (2014-2024)|editore=NATO|data=2024-06-17|lingua=en|formato=pdf|accesso=2024-07-17}}</ref>
 
Il servizio militare è stato obbligatorio per gli uomini dal [[1956]] al [[2011]] e durava sei mesi. In alternativa era possibile prestare servizio civile in patria (nove mesi) o all'estero (durata minima 11 mesi) oppure intraprendere una collaborazione di almeno 6 anni con la Protezione civile o i vigili del fuoco. Dal 1º luglio 2011 quest'obbligo è stato sospeso, sebbene sia costituzionalmente ancora riattivabile in futuro.
 
=== Forze di polizia ===
{{vedi anche|Forze di polizia in Germania}}
 
In Germania la responsabilità di far rispettare la legge è unicamente dei vari ''Länder'' e non del governo centrale. Non esiste quindi un corpo di polizia paragonabile alla [[Polizia di Stato]] o ai [[Carabinieri]] o alla [[Police Nationale]]. Fra i pochi corpi di polizia di competenza esclusivamente federale, ci sono i servizi di [[polizia federale]] (Bundespolizei), di controllo dei confini e delle dogane. Le agenzie di polizia di ciascun ''land'' si chiamano ''[[Landespolizei (Germania)|Landespolizei]]'', ciascuna indipendente dalle altre sebbene abbiano in comune equipaggiamenti e veicoli.
 
== Politica ==
{{Vedi anche|Politica della Germania}}
 
=== Politica interna ===
[[File:Olaf Scholz 2021-12-07 Unterzeichnung des Koalitionsvertrages der 20. Wahlperiode des Bundestages (cropped for ITN).jpg|thumb|upright=1.0|L’attuale Cancelliere Federale di Germania, [[Olaf Scholz]], [[SPD]]]]
 
Il sistema dei partiti nella Repubblica Federale si è sviluppato in tre fasi successive. Nella prima fase, dal 1949 al 1961, si è assistito ad una contrazione del numero di partiti, dovuta anche all'introduzione della soglia di sbarramento al 5%. Dal 1961 al 1980 si è avuto un sistema di tre partiti stabili e dal 1983 il numero dei partiti è di nuovo in espansione.<ref>[[Giuseppe Are]] / [[Peter Weber]]: ''Il governo dei partiti in Germania: fondamenta, funzionalità, problemi e prospettive''. In: [[Il Politico]], Rivista Italiana di Scienze Politiche, a.LXII n.4, Pavia, ottobre-dicembre 1997, pp. 521–562.</ref>
 
Oggi i principali partiti sono:
* [[Unione Cristiano-Democratica di Germania]] (''Christlich-Demokratische Union Deutschlands'' - CDU)
* [[Partito Socialdemocratico di Germania]] (''Sozialdemokratische Partei Deutschlands'' - SPD)
* [[Alternativa per la Germania]] (''Alternative für Deutschland'' - AfD)
* [[Alleanza 90/I Verdi]] (''Bündnis 90/Die Grünen'' - B90/G)
* [[Die Linke]], erede del [[Partito del Socialismo Democratico]] (PDS) e di dissidenti della sinistra socialdemocratica ([[Lavoro e Giustizia Sociale - L'Alternativa Elettorale|WASG]])
* [[Unione Cristiano-Sociale in Baviera]] (''Christlich Soziale Union in Bayern'' - CSU), partito fratello della CDU, presente solo in Baviera, dove la CDU non esiste
* [[Partito Liberale Democratico (Germania)|Partito Liberale Democratico]] (''Freie Demokratische Partei'' - FDP)
 
=== Politica estera ===
[[File:EU Roma Musei Capitolini close-up.jpg|thumb|La Germania è uno dei membri fondatori della Comunità europea, ora [[Unione europea]].]]
 
Sin dai tempi del primo cancelliere [[Konrad Adenauer]], la politica estera tedesca si è sempre basata su due colonne portanti: l'amicizia transatlantica con gli Stati Uniti, consolidata con l'appartenenza alla [[NATO]] dal 1955, e la partnership con la [[Francia]] sviluppata nell'ambito dell'[[Unione europea]]. A questi due pilastri irrinunciabili si è affiancato, rafforzandosi con il tempo, il dialogo con la [[Russia]].
 
La Germania ha svolto un ruolo di primo piano nell'integrazione europea sin dal suo inizio, privilegiando soprattutto la riconciliazione con la [[Francia]] dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]]. Questa alleanza, definita anche ''"asse franco-tedesco"'' oppure ''"asse Bonn–Parigi"'', è stata particolarmente stretta alla fine degli anni ottanta e all'inizio degli anni novanta sotto la guida del [[Unione Cristiano-Democratica di Germania|cristianodemocratico]] [[Helmut Kohl]] e del socialista francese [[François Mitterrand]]. La Germania è in prima linea tra gli [[Stati]] [[Europa|europei]] che cercano di far progredire la creazione di una politica comune più unita ed efficace.
 
Fin dalla sua istituzione, il 23 maggio [[1949]], la Repubblica federale di Germania ha mantenuto un profilo basso, in particolare nelle relazioni internazionali, sia a causa della storia recente, che a causa dell'occupazione da parte delle potenze straniere.
Durante la [[Guerra Fredda]], la Germania divisa dalla [[cortina di ferro]] è divenuta un simbolo delle tensioni Est-Ovest e un campo di battaglia politico in [[Europa]]. Tuttavia, la politica di [[Willy Brandt]] e della ''[[Ostpolitik]]'' è divenuta un fattore chiave per la distensione durante gli anni settanta. Nel [[1999]], il governo del [[cancelliere]] [[Gerhard Schröder]] aprì una nuova fase per la politica estera tedesca, prendendo parte a pieno titolo alle decisioni riguardo all'intervento della [[NATO]] contro la ex [[Jugoslavia]] e all'invio di truppe tedesche per la prima volta dalla fine della [[seconda guerra mondiale]].
 
La Germania e gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] sono stretti alleati.
Il [[Piano Marshall]] del [[1948]], con il sostegno degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (''JCS 1067'') durante il processo di ricostruzione (''Piani industriali per la Germania'') dopo la [[seconda guerra mondiale]], come pure politiche volte alla fraternità, al sostegno alimentare, e i forti legami culturali hanno creato un saldo legame tra i due paesi, anche se la politica di [[Gerhard Schröder]] di opposizione alla guerra in Iraq ha suggerito la fine dell'atlantismo e un raffreddamento delle relazioni tedesco-americane.
I due paesi sono anche economicamente interdipendenti: l'8,8% delle esportazioni tedesche sono verso gli USA e il 6,6% delle importazioni tedesche provengono dagli Stati Uniti.
Altro segno dello stretto legame politico è la base americana di Ramstein (''Ramstein Air Base'', vicino a [[Kaiserslautern]]), che rappresenta la più grande comunità militare [[statunitense]] al di fuori dell'[[Stati Uniti d'America|America]].
 
=== L'aiuto allo sviluppo internazionale ===
La politica per lo sviluppo portata avanti della Repubblica federale di Germania è uno spazio indipendente della politica estera tedesca. È formulata dal ministero federale per la cooperazione economica e lo sviluppo (BMZ). Il governo tedesco ritiene che la politica di sviluppo sia una responsabilità congiunta della comunità internazionale.
Gli aiuti ufficiali allo sviluppo e gli aiuti umanitari tedeschi nel [[2007]] ammontavano a 8,96 miliardi di [[euro]] (12,26 miliardi di [[Dollaro statunitense|dollari americani]]), con un aumento del 5,9 per cento sul [[2006]], divenendo il secondo più grande paese donatore dopo gli Stati Uniti.
Germania spende lo 0,37 per cento del proprio [[prodotto interno lordo]] (PIL) per favorire lo sviluppo internazionale, comunque al di sotto degli obiettivi del governo di aumentare gli aiuti al 0,51 per cento del PIL entro il [[2010]]. L'obiettivo internazionale dello 0,7% del PIL non viene raggiunto da nessun paese.
 
== Economia ==
{{vedi anche|Economia della Germania}}
[[File:Bmwvierzylinderturm.jpg|thumb|upright=0.7|La [[Torre BMW]] a [[Monaco di Baviera]], sede centrale dell'azienda automobilistica [[BMW]].]]
 
La Germania ha la più grande economia nazionale in [[Europa]], la terza più grande in termini di [[PIL]] nominale del mondo, e la quinta in termini di PIL a parità di potere d'acquisto (PPP).<ref name="IMFWEODE"/>
Dopo la [[grande recessione|crisi economica del 2008]], che ha visto una contrazione del [[Pil]] tedesco del 5,1%, l'economia ha ricominciato a crescere, facendo registrare un incremento del 4,2% nel 2010 e del 3% nel 2011.<ref>{{Cita web |url=https://www.destatis.de/DE/ZahlenFakten/GesamtwirtschaftUmwelt/VGR/Inlandsprodukt/Tabellen/Gesamtwirtschaft.html |titolo=''Statistiches Bundesamt'' |accesso=3 settembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121113154943/https://www.destatis.de/DE/ZahlenFakten/GesamtwirtschaftUmwelt/VGR/Inlandsprodukt/Tabellen/Gesamtwirtschaft.html|urlmorto=no }}</ref> Fin dalla [[rivoluzione industriale]] il paese è stato motore economico, innovatore e beneficiario della crescente [[globalizzazione]], risollevandosi pienamente dalle due [[guerra mondiale|guerre mondiali]] perse.
 
La Germania è fra i maggiori paesi in termini di [[esportazione|esportazioni]] con 1.133 miliardi di [[dollaro statunitense|dollari statunitensi]] esportati nel [[2006]], generando un avanzo commerciale di 165 miliardi di [[euro]].<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/4692638.stm|titolo=Surplus commerciale della Germania (BBC)|accesso=3 gennaio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080923195031/http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/4692638.stm|urlmorto=no}}</ref>
 
Come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, anche in Germania il settore economico prevalente è quello dei servizi ([[Settore terziario|terziario]]), comprendente turismo, commercio, banche, assicurazioni, media, che contribuisce a circa il 72% del PIL.
 
Anche l'industria mantiene comunque un peso rilevante, producendo il 27,1% del [[prodotto interno lordo]]. Le principali industrie sono quelle [[industria automobilistica|automobilistiche]], [[industria siderurgica|siderurgiche]], [[chimica industriale|chimiche]], [[elettronica|elettroniche]] e dei macchinari. Inoltre il Paese è anche un buon produttore di carbone e gas naturale. All'interno delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 37 sono imprese con sede in Germania. Le dieci più grandi sono [[Daimler (azienda)|Daimler]], [[Volkswagen]], [[Allianz]], [[Siemens (azienda)|Siemens]], [[Deutsche Bank]], [[E.ON]], [[Deutsche Post]], [[Deutsche Telekom]], [[Metro AG]] e [[BASF]].<ref>{{cita web|url=https://money.cnn.com/magazines/fortune/global500/2007/countries/Germany.html|titolo=Le 500 maggiori imprese mondiali (CNN Money)|accesso=26 novembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071125082930/http://money.cnn.com/magazines/fortune/global500/2007/countries/Germany.html| urlmorto=no }}</ref>
Tra le imprese con più forza lavoro vi sono [[Deutsche Post]], [[Robert Bosch GmbH]] ed [[Edeka]].<ref>{{cita web|url=https://money.cnn.com/magazines/fortune/global500/2007/performers/companies/biggest_employers/index.html|titolo=Le 500 maggiori imprese mondiali per forza lavoro (CNN Money)|accesso=26 novembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071117062648/http://money.cnn.com/magazines/fortune/global500/2007/performers/companies/biggest_employers/index.html|urlmorto=no}}</ref> Marchi noti a livello mondiale sono [[Mercedes-Benz]], [[SAP AG]], [[BMW]], [[Adidas]], [[Puma (abbigliamento)|Puma]], [[Audi]], [[Porsche]], [[Volkswagen]], [[Infineon]], [[Henkel]] e [[Nivea]].<ref>{{cita web |url=http://bwnt.businessweek.com/brand/2006/ |titolo=I 100 maggiori marchi mondiali (2006) |accesso=26 novembre 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070925153129/http://bwnt.businessweek.com/brand/2006/}}</ref>
 
Il settore agricolo ha invece un'influenza molto più limitata, tranne che in comparti come la zootecnica e la produzione di patate e cereali, e costituisce solo lo 0,9% del PIL.<ref>{{Cita web |url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/gm.html |titolo=Germany - The World Factbook|accesso=4 luglio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160211075204/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/gm.html|urlmorto=sì }}</ref>
 
La Germania è una forte sostenitrice di una più stretta integrazione economica e politica a livello europeo, e le sue politiche commerciali sono determinate da accordi tra [[Unione europea]] e stati membri, e dalla legislazione sul [[mercato unico]]. La Germania utilizza la moneta comune europea, l'[[euro]], e la sua politica monetaria è fissata dalla [[Banca centrale europea]] con sede a [[Francoforte]]. Dopo la riunificazione tedesca nel [[1990]], lo standard di vita e il reddito annuo continuano a rimanere significativamente più elevati nella ex Germania occidentale.<ref name="FR">Berg, S., Winter, S., Wassermann, A. {{cita web|lingua=en|autore=Stefan Berg|autore2=Steffen Winter|autore3=Andreas Wassermann|url=http://www.spiegel.de/international/spiegel/0,1518,373639,00.html|titolo=The Price of a Failed Reunification|editore=Spiegel Online International|data=5 settembre 2005|accesso=28 novembre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071120093208/http://www.spiegel.de/international/spiegel/0,1518,373639,00.html|urlmorto=no}}</ref>
La modernizzazione e l'integrazione della parte orientale continua ad essere un processo a lungo termine, con trasferimenti annuali da ovest a est, pari a circa 80 miliardi di [[dollaro statunitense|$]]. Il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito dal [[2005]] e ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 15 anni nel giugno [[2008]] con il 7,5%.<ref>{{cita web|lingua=de|url=https://www.tagesschau.de/wirtschaft/arbeitslosenzahlen10.html|titolo=Arbeitslosenzahl unter 3,2 Millionen gesunken (Tagesschau)|accesso=1º luglio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100623014801/http://www.tagesschau.de/wirtschaft/arbeitslosenzahlen10.html|urlmorto=no}}</ref>
La percentuale varia dal 6,2% nella ex [[Germania occidentale]] al 12,7% nella ex [[Repubblica Democratica Tedesca|Germania orientale]].
 
=== Infrastrutture ===
[[File:DeutscheBahn gobeirne.jpg|thumb|Un ICE 3.]]
 
Con la sua posizione centrale in seno all'[[Europa]], la Germania è un importante nodo nel settore dei trasporti. Ricordiamo l'aeroporto di [[Francoforte sul Meno]] che ha il secondo hub in [[Europa]]. Ciò si riflette nella sua densa e moderna rete di trasporto. Importante è l'ampia rete autostradale (''[[Autobahn (autostrada)|Autobahn]]''), classificata come la terza più estesa del mondo e caratterizzata dalla gratuità e dalla mancanza di limiti di velocità sulla maggior parte del tracciato.
 
La Germania ha istituito una rete policentrica di treni ad alta velocità. L'[[InterCityExpress]] o ''ICE'' serve prevalentemente le grandi città tedesche e le destinazioni nei paesi vicini. La velocità del treno varia dai 160&nbsp;km/h ai 300&nbsp;km/h ed è il più avanzato servizio nella [[Deutsche Bahn]]. I collegamenti sono offerti ad intervalli che possono variare dai 30 minuti, all'ora o ogni due ore.<ref>{{cita web|lingua=de|url=http://www.db.de/site/bahn/de/unternehmen/investor__relations/finanzberichte/geschaeftsbericht/geschaeftsbericht__2006.html|titolo=Geschäftsbericht 2006 der Deutschen Bahn AG|accesso=19 ottobre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070809140315/http://www.db.de/site/bahn/de/unternehmen/investor__relations/finanzberichte/geschaeftsbericht/geschaeftsbericht__2006.html|urlmorto=no}}</ref>
 
La Germania è il quinto più grande consumatore di [[energia]], mentre i due terzi della propria energia primaria sono stati importati nel [[2002]]. Nello stesso anno il consumo di [[energia elettrica]] ammontava a 512,9 miliardi di [[chilowattora]]. La politica del governo sottolinea la conservazione e lo sviluppo delle fonti di [[energia rinnovabile|energia rinnovabili]], come solare, eolica, da biomassa, idroelettrica, geotermica. Come risultato delle misure volte al risparmio energetico, l'efficienza energetica è migliorata dall'inizio degli anni settanta. Il governo ha fissato l'obiettivo di soddisfare la metà delle richieste energetiche del paese attraverso fonti rinnovabili entro il [[2050]].
 
Nel 2000 il governo tedesco ha convenuto una dismissione graduale dalle centrali nucleari entro il [[2021]].<ref>{{cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/4295389.stm |titolo=La Germania spinge verso l'energia verde (BBC) |accesso=13 aprile 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110319122219/http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/4295389.stm|urlmorto=no }}</ref>
Tuttavia le energie rinnovabili stanno giocando un ruolo modesto della produzione di energia. Nel [[2006]] la produzione di energia è venuta dalle seguenti fonti: [[petrolio]] (35,7%), [[carbone]] e [[lignite]] (23,9%), [[gas naturale]] (22,8%), [[energia nucleare]] (12,6%), [[energia idroelettrica]] ed [[energia eolica]] (1,3%), ed altre fonti (3,7%).
 
== Cultura ==
{{vedi anche|Cultura della Germania}}
=== Arte ===
[[File:Berlin night.jpg|thumb|left|[[Berlino]], capitale e centro di cultura.]]
 
==== Pittura e scultura ====
La Germania divenne, a partire dalla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], centrale nella scena storica, politica e culturale dell'[[Europa]].
Nell'Alto Medioevo città come [[Spira (Germania)|Spira]], [[Magonza]] e [[Bamberga]] videro la costruzione di superbe cattedrali romaniche mentre il [[gotico]] tardò ad affermarsi in Germania. Durante il [[Rinascimento]] e nel contesto si può parlare di [[rinascimento tedesco]], artisti come [[Albrecht Dürer]], spesso considerato «il più grande artista tedesco dell'epoca rinascimentale»<ref>{{Treccani|albrecht-durer_(Enciclopedia-dei-ragazzi)|Dürer, Albrecht|autore=Bettina Mirabile|anno=2005|accesso=2021-01-31}}</ref> e [[Matthias Grünewald|Grünewald]], tra i pittori tedeschi del rinascimento,<ref>{{Cita web |url=https://www.viaggio-in-germania.de/rinascimento-tedesco.html |titolo=La pittura del Rinascimento in Germania |accesso=2021-01-31 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210319082957/https://www.viaggio-in-germania.de/rinascimento-tedesco.html |urlmorto=no}}</ref> si fecero notare nella scena europea anche se l'epicentro culturale in quel periodo rimaneva l'[[Italia]]. Altri esponenti illustri del cinquecento furono [[Lucas Cranach il Vecchio]], esponente del [[luteranesimo]] nell'arte e della cosiddetta [[Scuola danubiana]], il figlio [[Lucas Cranach il Giovane]] e ancora [[Hans Holbein il Vecchio]], [[Hans Holbein il Giovane]], il figlio, definito spesso ''maestro del ritratto'',<ref>{{Cita web |url=https://www.swissinfo.ch/ita/hans-holbein-il-giovane--maestro-del-ritratto/5148238 |titolo=Il Museo d'Arte di Basilea e il Tate Britain di Londra rendono omaggio all'opera di Hans Holbein il Giovane |accesso=2021-01-31 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210319082958/https://www.swissinfo.ch/ita/hans-holbein-il-giovane--maestro-del-ritratto/5148238 |urlmorto=no}}</ref> e [[Albrecht Altdorfer]], esponente della [[Scuola danubiana]] e del [[rinascimento tedesco]].
 
Ma fu in particolar modo nei secoli XVIII e XIX che la Germania divenne un polo culturale senza eguali vedendo la nascita di diverse correnti artistiche e letterarie come il [[romanticismo]] e lo "''[[Sturm und Drang]]''" ma anche il periodo dell'attività di filosofi come per esempio [[Immanuel Kant]], e di pittori come [[Georg Friedrich Grebner]]. L'[[arte romantica]] si afferma invece con [[Caspar David Friedrich]].
 
Fu proprio in Germania che nacque, nel [[1905]], il momento artistico, in particolare pittorico, dell'[[espressionismo]], con la formazione di un gruppo di artisti denominati [[Die Brücke]] ([[Dresda]], 7 giugno 1905). Rilevante, nel contesto, fu l'[[espressionismo tedesco (pittura)|espressionismo tedesco]], con importanti esponenti, tra cui [[Ernst Ludwig Kirchner]]. I due nuclei fondamentali dell'espressionismo tedesco furono [[Die Brücke]] e [[Der Blaue Reiter]]. Nel XX secolo si afferma anche la cosiddetta [[Nuova oggettività]] con esponenti quali [[Otto Dix]] e [[George Grosz]]. Esponente del [[surrealismo]] fu invece [[Max Ernst]] che utilizzò la tecnica pittorica del [[frottage (arte)|frottage]] e del [[grattage]].
 
Per quanto concerne la scultura nel XX secolo si afferma [[Ernst Barlach]], esponente dell'[[espressionismo]].
 
==== Architettura ====
Per quanto riguarda l'architettura nel [[1841]] venne eretto il [[Semperoper]], il Teatro dell'Opera di [[Dresda]], progettato dall'architetto tedesco [[Gottfried Semper]].
 
Un altro periodo artistico di notevole importanza del XX secolo è rappresentato dall'istituzione il [[12 aprile]] [[1919]] del [[Bauhaus]] (1919-1933), una scuola di architettura e design, ideata da [[Walter Gropius]].
 
E nel XX secolo, tra le due Guerre, si afferma in campo architettonico il [[Movimento Moderno]], con maestri quali [[Walter Gropius]] e [[Ludwig Mies van der Rohe]]. Altro architetto noto fu [[Peter Behrens]].
 
Gli anni delle due guerre mondiali furono gli anni della perdita di capolavori artistici come la città di [[Dresda]], ''Florenz an der Elbe'' cioè la Firenze sull'Elba, che venne parzialmente distrutta dalla [[Royal Air Force|RAF]]. Tuttavia dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]], la Germania si riprese con grande sforzo economico e sacrificio della popolazione, diventando nuovamente un polo di attrazione culturale di primo piano e all'avanguardia.
 
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{vedi anche|Patrimoni dell'umanità della Germania}}
 
Numerosi siti della Germania sono stati iscritti nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
=== Archeologia ===
Anche nel campo dell'archeologia la Germania vanta illustri personalità e importanti contributi artistici e archeologici:
* [[Johann Joachim Winckelmann]] (1717-1768), uno dei massimi esponenti del [[Neoclassicismo]], autore della [[Storia dell'arte nell'antichità]] (1763)
* La scoperta della mitica città di [[Troia]] (1871) e del [[Tesoro di Priamo]] (1873) ad opera di [[Heinrich Schliemann]] (1822-1890)
* [[Maria Reiche]] (1903-1998), nota per i suoi studi sulle [[Linee di Nazca]], in [[Perù]], ovvero delle particolari linee tracciate sul terreno.
 
=== Scienza ===
La Germania è la patria di numerosi scienziati e matematici tra cui si ricordano [[Gottfried Wilhelm von Leibniz]], [[Carl Friedrich Gauss]], [[Giovanni Keplero]], [[Bernhard Riemann]], [[Karl Weierstrass]], [[Christian Goldbach]], [[Friedrich Wilhelm Bessel]], [[Peter Gustav Lejeune Dirichlet]], [[Georg Cantor]], [[Carl Jacobi]], [[Pascual Jordan]], [[Felix Klein]], [[Richard Dedekind]], [[Hermann Minkowski]], [[Edmund Landau]], [[David Hilbert]], [[Emmy Noether]], [[Ernst Zermelo]], [[Gotthold Eisenstein]], [[Rudolf Clausius]], [[Nikolaus August Otto]], [[Georg Ohm]], [[Gustav Robert Kirchhoff]], [[Franz Ernst Neumann]], [[Hermann von Helmholtz]], [[Heinrich Rudolf Hertz]], [[Robert Koch]], [[Albert Einstein]], [[Max Planck]], [[Werner Heisenberg]], [[Arnold Sommerfeld]], [[Max Born]], [[Karl Schwarzschild]], [[Hans Bethe]] ecc...
 
==== Tecnologia ====
* L'invenzione del [[clarinetto]] da parte di [[Johann Christoph Denner]], il [[15 gennaio]] [[1690]].
* L'invenzione della [[draisina]] (la futura [[bicicletta]]), da parte di [[Karl Drais]], avvenuta il [[5 aprile]] [[1817]]
* [[29 gennaio]] [[1886]]: nasce la prima automobile della storia<ref>{{Cita web|url=https://motori.virgilio.it/curiosita/a-quando-risale-linvenzione-della-prima-automobile-della-storia/75307/|titolo=A quando risale l'invenzione della prima automobile della storia?|accesso=2021-04-21}}</ref>, brevettata da [[Karl Benz]].
* L'invenzione del [[giradischi]] (o grammofono), da parte di [[Emile Berliner]], avvenuta nel [[1887]]; invenzione, da parte di Berliner, del [[disco fonografico]], introdotto nel 1889.
* [[1897]]: nasce il [[Motore Diesel]], brevettato da [[Rudolf Diesel]]
* Sviluppi decisivi nella [[missilistica]] da parte di [[Wernher von Braun]], inventore del razzo [[V2 (Aggregat 4)|V2]] e padre del [[programma Apollo]].
 
==== Matematica ====
Un importante contributo venne dato anche in campo matematico: nel 1623 venne costruita da [[Wilhelm Schickard]] la prima macchina [[calcolatrice]].<ref>https://www.lastampa.it/tecnologia/blog/stazione-futuro/2023/03/15/news/la_prima_calcolatrice_e_la_nuova_chatgpt-392218430/</ref>. Tra il XVII e il XVIII secolo un importante contributo matematico e in particolare al [[calcolo infinitesimale]] venne dato da [[Gottfried Wilhelm von Leibniz]] (1646-1716), che introdusse, tra l'altro, il termine [[funzione (matematica)|funzione]] (1694). Seguirono Le notevoli innovazioni da parte di [[Carl Friedrich Gauss]] (1777-1855), definito ''Princeps mathematicorum''. Tra il XIX e il XX secolo viene formulata la moderna [[teoria assiomatica degli insiemi|teoria degli insiemi]], il cui padre fu [[Georg Cantor]] (1845-1918). Nel XX secolo importanti contributi alla matematica con il [[Teorema di Noether]] (1915) da parte di [[Emmy Noether]]
 
==== Medicina ====
* La scoperta del bacillo della [[tubercolosi]], da parte del medico tedesco [[Robert Koch]], avvenuta il [[24 marzo]] [[1882]]: oggi questa data è celebrata, a livello internazionale, con la [[Giornata mondiale della tubercolosi]].
* La scoperta, (assieme al giapponese [[Kitasato Shibasaburō]]), del siero anti-difterico e del siero anti-tetanico, da parte di [[Emil Adolf von Behring]] (importante il suo contributo sulla [[sieroprofilassi]]), che vinse il primo [[Premio Nobel per la medicina]], nel 1901.
* [[1906]]: viene descritta per la prima volta la [[malattia di Alzheimer]] dallo psichiatra tedesco [[Alois Alzheimer]]
 
==== Pedagogia ====
* Il concetto di Kindergarten (o Giardino d'infanzia o [[Scuola dell'infanzia]]), nel pensiero di [[Friedrich Fröbel]] (1782-1852), definito ''il pedagogista del Romanticismo''.
 
==== Fisica ====
* La teoria della [[Relatività Generale]] e [[Relatività ristretta]] di [[Albert Einstein]]
* Il primo [[generatore elettrostatico]] (1672) e gli studi sulle proprietà dell'aria e del vuoto, da parte di [[Otto von Guericke]]
* Il [[grado Fahrenheit]], l'unità di una scala di misura della temperatura, proposta nel [[1714]] da [[Daniel Gabriel Fahrenheit]]
* La scoperta delle onde elettromagnetiche (o [[radiazione elettromagnetica]]) ([[13 dicembre]] [[1888]]), da parte di [[Heinrich Rudolf Hertz]]
* La scoperta dei [[Raggi X]] da parte del fisico tedesco [[Wilhelm Conrad Röntgen]], (il primo tedesco a vincere il Nobel<ref>{{Cita web|url=https://www.germanlw.com/german-nobel-prize-winners/|titolo=German Nobel prize winners|sito=German Language Workshop|lingua=en|accesso=2021-10-11}}</ref> e primo [[Premio Nobel per la fisica]], nel 1901), avvenuta l'[[8 novembre]] [[1895]] che pose le basi alla nuova disciplina medica della [[radiologia]]: la data viene celebrata nel mondo con la [[Giornata internazionale della radiologia]].
* Il concetto di [[Quanto]] (1900), la [[Meccanica quantistica]], introdotte da [[Max Planck]]
* Scoperta delle [[fissione nucleare]] nel 1938 da [[Otto Hahn]] e [[Fritz Straßmann]]
* Inventore dello [[spettroscopio]] e fondatore della [[spettroscopia]] da parte di [[Joseph von Fraunhofer]]
* Il fisico e matematico [[Rudolf Clausius]] fu uno dei fondatori della [[termodinamica]] e scopritore del [[secondo principio della termodinamica]]
* Il fisico [[Walther Nernst]] scopritore del [[terzo principio della termodinamica]]
* Il fisico [[Gustav Robert Kirchhoff]] scopritore delle [[leggi di Kirchoff]] sulla conservazione della carica dell'energia nei circuiti elettrici
 
==== Chimica ====
* [[1250]]: viene isolato per la prima volta come metallo l'[[arsenico]] da [[Alberto Magno]]<ref>https://www.treccani.it/enciclopedia/arsenico/</ref>
* [[1789]]: Scoperta degli elementi chimici dell'[[uranio]] e dello [[zirconio]] da parte di [[Martin Heinrich Klaproth]]
* [[1819]]: Scoperta della [[caffeina]]<ref>{{Cita web |url=https://www.worldofchemicals.com/155/chemistry-articles/friedlieb-runge-discoverer-of-caffeine.html |titolo=Copia archiviata |accesso=7 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209123822/https://www.worldofchemicals.com/155/chemistry-articles/friedlieb-runge-discoverer-of-caffeine.html |urlmorto=no }}</ref>, dall'analisi di chicchi di caffè, da parte del chimico [[Friedlieb Ferdinand Runge]]<ref>{{Cita web |url=http://caffelabmagazine.it/2015/10/caffeina-scoperta/ |titolo=Copia archiviata |accesso=7 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209180050/http://caffelabmagazine.it/2015/10/caffeina-scoperta/ |urlmorto=no }}</ref>.
 
==== Geologia ====
* [[6 gennaio]] [[1912]]: viene formulata la teoria della [[Deriva dei continenti]] da parte del geologo tedesco [[Alfred Wegener]]
 
==== Astronomia ====
[[File:JKepler.png|thumb|left|[[Giovanni Keplero]], tra i maggiori esponenti della [[Rivoluzione scientifica]].]]
 
* [[1609]]: Le [[Leggi di Keplero]]: nell'opera [[Astronomia nova]] (1609), vengono enunciate dall'astronomo tedesco [[Giovanni Keplero|Johannes Kepler]] le prime due Leggi sul moto dei pianeti; (nel 1619: la terza Legge, enunciata nell'opera [[Harmonices Mundi]])
* La scoperta del pianeta [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]], da parte di [[Johann Gottfried Galle]], avvenuta il [[23 settembre]] [[1846]].
 
==== La Germania nello spazio ====
* [[8 novembre]] [[1969]]: viene lanciato [[Azur (satellite)|Azur]], il primo satellite tedesco (Germania Occidentale)
* [[26 agosto]] [[1978]]: [[Sigmund Jähn]] è il primo uomo tedesco ad andare nello spazio.
 
==== L'invenzione della stampa ====
* L'invenzione della stampa, la cosiddetta [[stampa a caratteri mobili]], è attribuita a [[Johannes Gutenberg]] che il [[23 febbraio]] [[1454]] (o [[1455]]) stampò a [[Magonza]] la [[Bibbia di Gutenberg]], il primo libro stampato in Europa
 
==== Albert Einstein e la fisica moderna ====
* Sviluppo della [[fisica moderna]] del XX secolo: con l'elaborazione della [[Relatività ristretta]] (1905) e della [[Relatività generale]] (1916) da parte del fisico tedesco [[Albert Einstein]].
 
=== Letteratura ===
{{vedi anche|Letteratura tedesca}}
 
La letteratura tedesca raccoglie l'insieme delle [[letteratura|opere letterarie]] scritte in [[lingua tedesca|tedesco]], per cui vengono incluse la letteratura austriaca, quella della [[Svizzera]] tedesca e quella delle altre [[isole linguistiche]] tedesche come l'isola di Rugen. Si inscrivono nel campo della letteratura anche le opere che non perseguono in maniera diretta un progetto estetico, ma comunque frutto di particolare rigore compositivo, come gli scritti [[storiografia|storiografici]], delle [[scienze sociali]], di [[filosofia]], di [[storia della letteratura]], inoltre [[diario|diari]] ed [[letteratura epistolare|epistolari]]. Le periodizzazioni letterarie sono sempre difficili da delineare. I periodi sono qui ordinati (fin dove sarà possibile) a seconda del loro inizio. In tal modo le interdipendenze tra le varie fasi potranno essere meglio ravvisate.
 
<gallery>
File:Immanuel Kant portrait c1790.jpg|[[Immanuel Kant]] (1724–1804)
File:Goethecut.png|[[Johann Wolfgang von Goethe|J.W. von Goethe]] (1749–1832)
File:Gerhard von Kügelgen 001.jpg|[[Friedrich Schiller]] (1759–1805)
File:Grimm1.jpg|[[Fratelli Grimm]] (1785–1863)
File:Nietzsche1882.jpg|[[Friedrich Nietzsche]] (1844–1900)
File:Thomas Mann 1929.jpg|[[Thomas Mann]] (1875–1955)
File:Hermann Hesse 1927 Photo Gret Widmann.jpg|[[Hermann Hesse]] (1877–1962)
</gallery>
 
=== Filosofia ===
[[File:Immanuel Kant - Gemaelde 1.jpg|thumb|left|[[Immanuel Kant]] in un ritratto di Johann Gottlieb Becker ([[1768]]).]]
 
Notevole è anche la tradizione [[filosofia|filosofica]] con importanti pensatori: nel XII secolo la [[misticismo cristiano|mistica medievale]] trova un importante esponente in [[Ildegarda di Bingen]], autrice dell'opera [[Scivias]] (1152). Nel XIII secolo si distinse [[Alberto Magno]], che diede un importante contributo allo sviluppo della [[scolastica (filosofia)|filosofia scolastica]] e all'[[aristotelismo]]. Tra il XIII e il XIV secolo spicca la figura del filosofo e teologo [[Meister Eckhart]] esponente della [[mistica renana|mistica tedesca]], della [[scolastica (filosofia)|filosofia scolastica]], del [[neoplatonismo]] e autore di noti [[Sermoni (Eckhart)|Sermoni]] (Predigten), in tedesco. Nel XV secolo si afferma la figura di [[Nicola Cusano]], esponente del [[neoplatonismo]] rinascimentale e autore dell'opera [[La dotta ignoranza|De docta ignorantia]] (1440). Tra la metà del XV e il XVI secolo spicca la figura dell'umanista [[Johannes Reuchlin]], rappresentante del [[rinascimento]] e del [[platonismo]]. Nel XVI secolo importante la figura di [[Martin Lutero]], che pubblicò le celebri [[95 tesi di Lutero|95 tesi]] il [[31 ottobre]] [[1517]] dando inizio alla [[Riforma protestante]] e dalla cui confessione religiosa si sviluppò il [[luteranesimo]]. Lutero fu inoltre il primo traduttore della Bibbia in tedesco, la cosiddetta [[Bibbia di Lutero]] (1534). Importanti esponenti della Riforma protestante furono anche [[Thomas Müntzer]] e [[Filippo Melantone]], autore del [[Loci communes]] (1521,) e della [[Confessione augustana]] (1530). Un altro importante esponente della [[filosofia rinascimentale]] tedesca, dell'[[astrologia]] e dell'[[occulto]] fu [[Agrippa von Nettesheim]], autore de [[La filosofia occulta o La magia]] (1531). Esponente del [[misticismo cristiano]] moderno fu [[Jacob Böhme]] (1575-1624). Tra il XVII e il XVIII secolo [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Gottfried Leibniz]], esponente del [[razionalismo]], autore della [[monadologia]] (1720), in cui formula la teoria delle [[monade|monadi]]. Nel XVIII secolo si afferma l'[[illuminismo in Germania|illuminismo tedesco]] con [[Christian Wolff]], considerato spesso l'esponente più significato dell'illuminismo tedesco<ref>{{Cita web |url=https://www.filosofico.net/wolff.htm |titolo=CHRISTIAN WOLFF |accesso=23 giugno 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210319082158/https://www.filosofico.net/wolff.htm |urlmorto=no }}</ref>, [[Immanuel Kant]], esponente del [[criticismo]], del principio di [[imperativo categorico]], e autore della [[Critica della ragion pura]] (1781). Tra il XVIII secolo e il XIX secolo si afferma la corrente dell'[[idealismo tedesco]] con [[Johann Gottlieb Fichte]], [[Friedrich Schelling]] e [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]], autore della [[Fenomenologia dello spirito]] (1807); nel XIX secolo si impongono [[Arthur Schopenhauer]], autore de [[Il mondo come volontà e rappresentazione]] (1819), (la cui filosofia è spesso caratterizzata da un marcato [[pessimismo]]), [[Friedrich Nietzsche]] (la [[filosofia della vita]] e l'[[irrazionalismo]]) e autore di [[Così parlò Zarathustra]] (1883-1885), [[Ludwig Feuerbach]], esponente della [[sinistra hegeliana]] e fra i più importanti [[critiche alla religione|critici della religione]], [[Karl Marx]] (autore de [[Il Capitale]]) (1867-1885-1894) e assieme a [[Friedrich Engels]] del [[Manifesto del Partito Comunista]] (1848), e la corrente del [[marxismo]]. Engels, assieme a Marx, fu il fondatore del [[socialismo scientifico]] e fu anche teorico del [[materialismo dialettico]]. Tra il XIX e il XX secolo si distinsero [[Franz Brentano]] (importante la cosiddetta [[scuola di Brentano]]), [[Edmund Husserl]], fondatore della [[fenomenologia]], [[Max Weber]], autore de [[L'etica protestante e lo spirito del capitalismo]] (1904-1905) e de [[La politica come professione]] (1919), fu uno dei padri della [[sociologia]] moderna<ref>{{Cita web |url=https://www.scienzesociali.org/max-weber/ |titolo=Copia archiviata |accesso=14 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190616202201/https://www.scienzesociali.org/max-weber/ |urlmorto=no }}</ref>, [[Gottlob Frege]], esponente della [[filosofia analitica]] e della [[logica matematica]] e [[Wilhelm Dilthey]], importante rappresentante dello [[storicismo]] contemporaneo. Nel XX secolo spiccano [[Karl Jaspers]], esponente dell'[[esistenzialismo]], [[Martin Heidegger]], autore de [[Essere e tempo]] (1927) e importante figura dell'[[esistenzialismo]] ontologico e fenomenologico, [[Hannah Arendt]], studiosa di teoria della politica e autrice del saggio [[La banalità del male]] (1963), [[Rudolf Carnap]] importante esponente del [[positivismo logico]], [[Erich Fromm]], noto psicologo e sociologo e [[Theodor W. Adorno]] esponenti della [[scuola di Francoforte]], [[Hans-Georg Gadamer]], esponente dell'[[ermeneutica]] ecc...
 
=== Diritto ===
{{vedi anche|Storia del diritto germanico|Diritto tedesco}}
 
Anche in campo giuridico la Germania ha dato importanti personalità: nel XVII secolo si afferma il [[giusnaturalismo]], in particolare con [[Johannes Althusius]], (autore della [[Politica methodice digesta]] (1603); il pensiero federalista e la sovranità popolare), e [[Samuel von Pufendorf]], che scrisse il [[De iure naturae et gentium (libri octo)]] (1672). Altri giusnaturalisti noti, vissuti tra il XVII e il XVIII secolo, sono [[Christian Thomasius]] e [[Christian Wolff]].
 
=== Cinema ===
{{vedi anche|Cinema tedesco|Film tedeschi proposti per l'Oscar al miglior film straniero}}
 
Il cinema tedesco è stato superato in termini di popolarità e vendita da produzioni americane, francesi e italiane dalla fine della [[Seconda guerra mondiale]] fino alla [[Caduta del Muro di Berlino]]. Durante questo periodo storico vi erano inoltre enormi differenze tra il cinema realizzato nella parte ovest della nazione e quello realizzato nell'est. Solo da quando è avvenuta la riunificazione della nazione il cinema tedesco ha cominciato a riavere un nuova vita e identità.
 
Tra i registi più famosi e importanti vi sono [[Werner Herzog]], [[Wim Wenders]], [[Rainer Werner Fassbinder]], [[Leni Riefenstahl]] e [[Wolfgang Petersen]].
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Musica tedesca}}
 
{| class="wikitable" style="text-align:right; float:right; margin-left:1em"
|-
! align=center |[[Johann Sebastian Bach|Johann S. Bach]]<br /><small>[[Toccata e fuga in Re minore|Toccata e fuga]]</small>
! align=center |[[Ludwig van Beethoven|Ludwig v. Beethoven]]<br /><small>[[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5]]</small>
! align=center |[[Richard Wagner]]<br /><small>[[Die Walküre]]</small>
|-
| style="text-align:left; background:#dcdcdc;"| [[File:Toccata et Fugue BWV565.ogg|100px]] || style="text-align:left; background:#d3d3d3;"|[[File:Ludwig van Beethoven - Symphonie 5 c-moll - 1. Allegro con brio.ogg|100px]]|| style="text-align:left; background:silver;" |[[File:Wagner - die walkure fantasie.ogg|100px]]
|}
 
In campo musicale la Germania ha dato i natali a molti famosi compositori classici: i più noti sono [[Johann Sebastian Bach]], importante esponente della [[musica barocca]], [[Ludwig van Beethoven]], noto rappresentante del [[classicismo (musica)|classicismo musicale]] e della cosiddetta [[Prima scuola di Vienna]]; ma tedeschi erano anche: nel XII secolo [[Ildegarda di Bingen]], nota autrice di inni e musica sacra; nel XVII secolo [[Heinrich Schütz]], detto il ''padre della musica tedesca''<ref>{{Treccani|heinrich-schutz|Heinrich Schütz}}</ref>; tra il XVII e il XVIII secolo [[Dietrich Buxtehude]] e [[Johann Pachelbel]] (noto per il suo [[Canone di Pachelbel|Canone]]), anch'essi del periodo barocco. E ancora [[Pantaleon Hebenstreit]], inventore del [[pantaleon]]. Nel XVIII secolo [[Georg Friedrich Händel]] e [[Georg Philipp Telemann]], noti esponenti della [[musica barocca]] e [[Christoph Willibald Gluck]], operista e appartenente all'epoca del [[classicismo (musica)|classicismo musicale]], noto anche per la [[riforma gluckiana]]; nel XIX secolo si affermano [[Carl Maria von Weber]], [[Felix Mendelssohn]], [[Clara Schumann|Clara e]] [[Robert Schumann]], [[Richard Wagner]], esponenti della [[musica romantica]], come anche [[Jacques Offenbach]], padre dell'[[operetta]] (1856), nome inventato da lui con l'operetta La Rose de Saint-Flour; e ancora [[Johannes Brahms]], [[Richard Strauss]] e [[Max Reger]], noti esponenti della [[musica tardo-romantica]]. Nel XX secolo si affermarono [[Carl Orff]], noto per i celebri [[Carmina Burana (Orff)|Carmina Burana]] (1937), [[Paul Hindemith]], [[Hans Werner Henze]], [[Karlheinz Stockhausen]] e altri.
 
Tra i più celebri artisti [[Musica pop|pop]] e [[musica rock|rock]] vi sono [[Alphaville (gruppo musicale)|Alphaville]], [[Udo Lindenberg]], [[Herbert Grönemeyer]], [[Modern Talking]], [[Cinema Bizarre]], [[Nena]], [[Dieter Bohlen]], [[Xavier Naidoo]], [[Guano Apes]], [[Tokio Hotel]] e ancora per il genere pop [[Daniel Küblböck]]. Nel campo del jazz vi sono artisti noti internazionalmente come [[Peter Brötzmann]] e [[Theo Jörgensmann]].
 
Più recente è lo sviluppo dell'[[hip hop tedesco]], dove i maggior rappresentati sono il gruppo [[Die Atzen]] ([[Frauenarzt]] & Manny Marc), [[Bushido (rapper)|Bushido]], [[Sido]] e [[Cro (rapper)|Cro]] seguiti da [[Die Fantastischen Vier]], [[Fettes Brot]], [[Samy Deluxe]], [[Kool Savas]], [[Raptile]], [[Prinz Pi]], [[Marteria]]. La canzone tedesca più cliccata nel web è Disco Pogo del gruppo hip-hop Die Atzen che conta oltre 50 milioni di visualizzazioni.
 
Nell'evoluzione della [[musica elettronica]] hanno avuto un ruolo importante alcuni gruppi tedeschi come i [[Kraftwerk]], i [[Tangerine Dream]] e [[Klaus Schulze]]. La Germania è anche il luogo natio della [[musica trance|trance]] e uno fra quelli di sviluppo della [[techno]]. [[Disc jockey|DJ]] di spicco sono [[Sven Väth]], [[Paul van Dyk]], [[ATB (disc jockey)|ATB]] e il duo [[Cosmic Gate]].
 
Tra i gruppi [[metal]] di maggiore notorietà internazionale vi sono i [[Blind Guardian]], gli [[Scorpions]], gli [[Helloween]], gli [[Accept]] e i [[Rammstein]]: questi ultimi sono, al momento, la band metal tedesca più famosa al mondo, con testi in lingua tedesca e stabilmente presente nelle classifiche internazionali.
 
[[File:Rammstein-flamethrowers.jpg|left|thumb|[[Rammstein]].]]
 
Durante gli anni settanta la Germania era teatro di numerose formazioni [[hard rock]] come gli [[Scorpions]], ma anche di artisti d'avanguardia elettronica e del cosiddetto [[krautrock]] (fra i vari nomi [[Neu!]], [[Kraan]], [[Klaus Schulze]]). Durante gli anni ottanta sono venute a costituirsi molte realtà, come la [[techno]] tedesca, [[thrash metal]] ([[Sodom]], [[Kreator]], [[Destruction]], [[Tankard]], [[Assassin (gruppo musicale tedesco)|Assassin]], [[Holy Moses]]), il [[power metal]] (molto famosi sono i [[Blind Guardian]], gli [[Helloween]], i [[Gamma Ray (gruppo musicale)|Gamma Ray]], gli [[Avantasia]] e gli [[Edguy]]) e l'industrial elettronico (dove il nome più famoso sono gli [[Einstürzende Neubauten]]). Questi generi ebbero notevoli sviluppi negli anni novanta, in cui fecero la loro comparsa altri gruppi più mainstream che seppero ottenere ampi consensi in tutto il mondo, anche più di molte altre band del decennio precedente: sono noti per esempio i [[Rammstein]]. Sono presenti anche scene più ristrette di dark rock, folk acustico, elettronica sperimentale e hardcore (molto noti sono gli [[Atari Teenage Riot]] che riuscivano a combinare l'hardcore punk con l'hardcore elettronico, generi di cui spesso si dice che siano totalmente distanti nonostante il nome). Celebri sono anche i [[Die Toten Hosen|Toten Hosen]], che combinano sonorità [[punk rock]] e [[metal]] e godono di una certa popolarità soprattutto nell'[[Europa orientale]]. In ambito [[nu metal]] e [[rap rock]] si fanno notare i [[Panik (gruppo musicale)|Panik]], mentre in ambito [[eurodance]] ha riscosso successo il gruppo musicale [[La Bouche]], formatosi nel 1994.
 
Un gruppo curioso sono gli [[Haggard (gruppo musicale)|Haggard]], che uniscono un metal rude e potente ad ampie orchestrazioni di strumenti classici, con anche duetti fra voci maschili e femminili in rigorose tonalità liriche (ma anche ruggite, retaggio ereditato dal folk metal nordico). Altri gruppi noti sono gli [[Scorpions]] e i [[Die Apokalyptischen Reiter]].
 
A [[Wacken]] si svolge un famoso festival [[Metal]], il [[Wacken Open Air]].
 
L'inno nazionale è la terza strofa di [[Das Lied der Deutschen]].
 
=== Coreografia ===
Nel XX secolo, in campo coreografico, si afferma l'importante figura di [[Oskar Schlemmer]] (1888-1943), noto per il [[Balletto triadico|Triadisches Ballett]] (1922), opera notevole della danza moderna del XX secolo.
 
=== Design e moda ===
Designer tedeschi hanno aperto la strada al moderno [[disegno industriale]], come i designer [[Bauhaus]] e [[Dieter Rams]] della [[Braun (azienda)|Braun]].<ref>[https://gizmodo.com/5918142/8-beautiful-things-from-bauhaus-the-single-most-influential-school-of-design Prodotti di Bauhaus: Il più influente Scuola del Design] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141221015122/http://gizmodo.com/5918142/8-beautiful-things-from-bauhaus-the-single-most-influential-school-of-design |data=21 dicembre 2014 }} (en), gizmodo</ref>
 
[[File:Claudia Schiffer 20091006 Chanel 01.jpg|thumb|[[Claudia Schiffer]] è una nota [[top model]] tedesca.]]
 
La Germania è stata anche influente nella [[moda]] occidentale nel corso della storia. Oggi è un paese leader nel settore della moda. Con circa {{formatnum:1300}} aziende che impiegano più di {{formatnum:130000}} dipendenti, il settore tessile tedesco genera un fatturato di 28 miliardi di euro. Quasi il 44% dei prodotti è destinato all'esportazione. Il ramo tessile è così il secondo più grande produttore di beni di consumo dopo la produzione alimentare.<ref>{{Cita web|url=https://www.bmwi.de/BMWi/Navigation/Wirtschaft/branchenfokus,did=196528.html?view=renderPrint&page=0|titolo=BMWI Branchenfokus Textil und Bekleidung|accesso=28 settembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.today/20120721161228/http://www.bmwi.de/BMWi/Navigation/Wirtschaft/branchenfokus,did=196528.html?view=renderPrint&page=0|dataarchivio=21 luglio 2012}}</ref>
 
La [[Moda]] tedesca è famosa per le sue linee eleganti, così come il design giovane e non convenzionale e la sua grande varietà di stili. [[Berlino]] è il centro della moda giovane e creativa in Germania, ben visibile a ''Berlin Fashion Week'' (due volte l'anno). Ospita anche la più grande fiera della moda in Europa chiamato ''Bread & Butter Berlin''. Altri centri importanti della scena sono [[Monaco di Baviera|Monaco]], [[Düsseldorf]], [[Amburgo]] e [[Colonia (Germania)|Colonia]]. Anche luoghi più piccoli sono importanti centri di progettazione e di produzione dell'industria della moda tedesca, come ad esempio [[Herford]], [[Metzingen]], [[Herzogenaurach]], [[Schorndorf]], [[Albstadt]], [[Chemnitz]] e [[Detmold]].<ref>{{Cita web|url=http://www.brigitte.de/mode/trends/deutsche-mode-reportage-1134129/|titolo=''Die deutsche Mode kommt aus der Provinz''|sito=BRIGITTE|accesso=28 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150101015457/http://www.brigitte.de/mode/trends/deutsche-mode-reportage-1134129/|urlmorto=no|lingua=de}}</ref>
 
I fashion designer più famosi della Germania sono [[Karl Lagerfeld]], [[Hugo Boss]], [[Jil Sander]], [[Tomas Maier]], [[Damir Doma]], [[Fritz August Breuhaus]], [[Wolfgang Joop]], [[Torsten Amft]], [[Rudolph Moshammer]], [[Etienne Aigner]], [[Willy Bogner (azienda)|Willy Bogner]], [[Harald Glööckler]], [[Heidi Klum]], [[Boris Bidjan Saberi]], [[Michael Michalsky]] e [[Adi Dassler]]. Famosi marchi di fascia alta sono ad esempio [[Hugo Boss|BOSS]] e [[Escada (abbigliamento)|Escada]].<ref>[http://www.vogue.de/tags/d/deutsche-designer Stilisti tedeschi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141028110934/http://www.vogue.de/tags/d/deutsche-designer |data=28 ottobre 2014 }}, [[Vogue (periodico)|Vogue]]</ref> Mainstream, all'aperto, sport e strada marchi di moda provenienti dalla Germania sono globalmente popolari, come ad esempio [[Adidas]], [[Puma (abbigliamento)|Puma]], [[Peek & Cloppenburg|P&C]], [[Reusch]], [[Uhlsport]] e [[Jack Wolfskin]].
 
La moda tedesca è popolare nel mondo delle celebrità, con modelli di alta moda.<ref>{{Cita web|url=http://www.vogue.de/mode/star-style/mode-trends-stars-tragen-deutsche-mode|titolo=''Stars tragen deutsche Mode''|autore=VOGUE|sito=VOGUE|accesso=28 settembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028181113/http://www.vogue.de/mode/star-style/mode-trends-stars-tragen-deutsche-mode}}</ref> Tra modelle e modelli di successo di nazionalità tedesca si trovano [[Claudia Schiffer]], [[Heidi Klum]], [[Diane Kruger]], [[Eva Padberg]], [[Julia Stegner]], [[Toni Garrn]], [[Julia Stegner]], [[Kirsten Dunst]], [[Tatjana Patitz]], [[Nico (cantante)|Nico]], [[Bettina Zimmermann]], [[Lena Gercke]], [[Sara Nuru]], [[Barbara Meier]], [[Andrea Meyer]], [[Nadja Auermann]], [[Claudia Ciesla]], [[Shermine Shahrivar]], [[Jana Beller]], [[Carlotta Cornehl]], [[Erol Sander]] e [[Lars Burmeister]].<ref>[http://www.vogue.de/tags/d/deutsche-models Modelli di moda tedesca] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141028114904/http://www.vogue.de/tags/d/deutsche-models |data=28 ottobre 2014 }}, Vogue Germania</ref>
 
=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina tedesca}}
 
La cucina tedesca, oltre a basarsi sul consumo tipico di birra, maiale, cavoli e cioccolato, possiede una gastronomia di tipo locale diversa in ogni regione tedesca e piuttosto innovativa e rinomata: esiste quindi un rilevante numero di piatti regionali.
 
== Festività nazionali ==
{| class="wikitable"
|- style="background:DDEEFF"
! Data
! Nome
! Significato
|-
|style="background: #f0f8ff;"|3 ottobre
|style="background: #f0f8ff;"|[[Giorno dell'unità tedesca]]
|style="background: #f0f8ff;"|celebra la [[Riunificazione tedesca]] del 1990
|-
|}
 
=== Ricorrenze varie ===
{| class="wikitable"
|- style="background:DDEEFF"
! Data
! Nome
! Significato
|-
|style="background: #f0f8ff;"|lunedì precedente il mercoledì delle ceneri
|style="background: #f0f8ff;"|[[Lunedì delle rose|Rosenmontag]]
|style="background: #f0f8ff;"|si celebra il giorno principale del Carnevale
|-
|style="background: #f0f8ff;"|giovedì prima del mercoledì delle ceneri
|style="background: #f0f8ff;"|Weiberfastnacht<ref>{{Cita web |url=https://germangirlinamerica.com/what-is-weiberfastnacht/ |titolo=Copia archiviata |accesso=8 febbraio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190209133641/https://germangirlinamerica.com/what-is-weiberfastnacht/ |urlmorto=no }}</ref>
|style="background: #f0f8ff;"|tipica manifestazione carnevalesca, il Carnevale delle donne
|-
|style="background: #f0f8ff;"|27 giugno
|style="background: #f0f8ff;"|[[Giorno dei sette dormienti]]
|style="background: #f0f8ff;"|si ricollega alla leggenda dei [[Sette dormienti di Efeso]]
|-
|style="background: #f0f8ff;"|ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre
|style="background: #f0f8ff;"|[[Oktoberfest]]
|style="background: #f0f8ff;"|festival popolare che si tiene a Monaco di Baviera
|-
|style="background: #f0f8ff;"|31 ottobre
|style="background: #f0f8ff;"|[[Giorno della Riforma]]
|style="background: #f0f8ff;"|celebra la Riforma luterana, nel 1517
|-
|style="background: #f0f8ff;"|9 novembre
|style="background: #f0f8ff;"| Schicksalstag (Giorno del Destino)
|style="background: #f0f8ff;"|commemorazione di vari Avvenimenti tra cui la caduta del [[Muro di Berlino]], nel 1989
|-
|style="background: #f0f8ff;"|25-26 dicembre
|style="background: #f0f8ff;"|[[Natale in Germania]]
|style="background: #f0f8ff;"|Celebrazioni per la ricorrenza del [[Natale]]
|-
|}
 
== Sport ==
[[File:Arena Auf Schalke hosting Schalke 04 vs Dortmund in 2009.jpg|thumb|{{Calcio Borussia Dortmund|N}} contro lo [[Fußball-Club Gelsenkirchen-Schalke 04|Schalke]] in [[Fußball-Bundesliga|Bundesliga]].]]
 
La pratica sportiva è ampiamente diffusa fra la popolazione tedesca, nel 2006 circa 27 milioni di persone facevano parte di associazioni sportive. L'ampia base trova riscontro nella [[Medagliere complessivo dei Giochi olimpici|classifica dei paesi con il maggior numero di medaglie olimpiche]] nella quale la Germania occupa la seconda posizione se si sommano quelle ottenute nel periodo della separazione in Germania Ovest e Germania Est.
 
=== Calcio ===
Lo sport più diffuso è il [[Calcio (sport)|calcio]], la [[Federazione calcistica della Germania|federazione calcistica tedesca]] (''Deutscher Fußball-Bund'') ha circa 6 milioni di tesserati e oltre {{formatnum:170000}} squadre iscritte; il maggior campionato professionistico è la [[Bundesliga]].
La Germania ha ospitato i [[Campionato mondiale di calcio|campionati mondiali]] del [[Campionato mondiale di calcio 1974|1974]] e quelli del [[Campionato mondiale di calcio 2006|2006]]. La [[nazionale di calcio della Germania|nazionale tedesca]] è una delle più titolate al mondo; nel suo palmarès figurano, fra gli altri, 4 [[Campionato mondiale di calcio|titoli mondiali]] e 3 [[Campionato europeo di calcio|titoli europei]]. In essa hanno militato campioni come [[Franz Beckenbauer]], [[Gerd Müller]], [[Lothar Matthäus]], [[Uwe Seeler]], [[Karl-Heinz Rummenigge]], [[Matthias Sammer]], [[Rudi Voeller]], [[Jürgen Klinsmann]] e [[Miroslav Klose]], capocannoniere della Nazionale tedesca con ben 71 reti. L'allora Germania Ovest ha ospitato anche il [[Campionato europeo di calcio 1988|campionato europeo di calcio del 1988]].
 
=== Pallamano ===
Diffusi sono anche la [[pallamano]] il cui campionato nazionale è considerato uno dei migliori al mondo, nel 2007 la [[nazionale di pallamano maschile della Germania|nazionale maschile]] è divenuta [[Campionato mondiale di pallamano maschile|campione mondiale]] per la terza volta.
 
=== Hockey su prato ===
Importante affermazione tedesca anche nell'[[hockey su prato]] di cui la nazionale maschile ha vinto i mondiali nel 2002 e quella femminile il titolo olimpico nel 2004.
 
=== Hockey su ghiaccio ===
Il campionato nazionale di hockey su ghiaccio, la [[Deutsche Eishockey Liga]] (DEL), che nel 1995 ha sostituito la precedente [[Eishockey-Bundesliga]], è tra i più seguiti d'Europa<ref>{{Cita web |url=https://thehockeywriters.com/top-10-best-ice-hockey-leagues/ |titolo=Top 10 Best Ice Hockey Leagues |accesso=5 luglio 2021|lingua=en}}</ref>. La [[Nazionale di hockey su ghiaccio maschile della Germania|nazionale tedesca di hockey su ghiaccio]], al 2021, ha partecipato a 66 mondiali e 20 edizioni dei [[giochi olimpici invernali]], ottenendo inoltre una medaglia d'argento al [[Hockey su ghiaccio ai XXIII Giochi olimpici invernali - Torneo maschile|torneo del 2018]]. Alcuni tra i giocatori tedeschi più rappresentativi sono [[Olaf Kölzig]], [[Uwe Krupp]], [[Dennis Seidenberg]] e [[Leon Draisaitl]].
 
=== Automobilismo ===
[[File:Michael Schumacher 2005 United States GP (19872855).jpg|thumb|[[Michael Schumacher]], sette volte campione del mondo in [[Formula 1]].]]
 
Rivestendo un ruolo di prim'ordine nell'industria e nel mercato dell'automobile, la Germania possiede una radicata e nobile tradizione motoristica agonistica. Marchi come [[Mercedes-Benz]], [[Porsche]], [[Audi]] (prima della seconda guerra mondiale come [[Auto Union]]) e [[BMW]], fra gli altri, hanno fatto la storia dell'automobilismo sportivo e il Paese ha dato i natali ad alcuni fra i più grandi campioni della storia in tutte le maggiori categorie motoristiche internazionali (basti citare i plurititolati piloti di [[Formula 1]] [[Michael Schumacher]] e [[Sebastian Vettel]], ma anche leggendari piloti come [[Stefan Bellof]]); la Germania ospita quasi ogni anno il [[Gran Premio di Germania]] di Formula 1, che solitamente si svolge all'[[Hockenheimring]], e sul territorio nazionale si trovano circuiti automobilistici conosciuti in tutto il mondo (primo fra tutti il [[Nürburgring]], definito dal appassionati "l'Inferno Verde" per via della sua difficoltà contrapposta alla bellezza del paesaggio circostante).
 
=== Motociclismo ===
[[File:Luca Marini (cropped).jpg|thumb|Una Kalex Moto2 in pista con [[Luca Marini]].]]
 
Come per l'automobilismo, anche nel settore delle [[Motocicletta|moto]] la Germania riveste un ruolo di prim'ordine. Fin dalla prima edizione del [[Motomondiale 1949|1949]] sono presenti innumerevoli piloti e case motociclistiche tedesche. Da ricordare [[Kreidler]] otto volte campione costruttori nella [[Classe 50]] del [[Motomondiale]], [[Krauser]] e [[Zündapp]] iridate nella [[Classe 80]] e [[NSU Motorenwerke|NSU]], vincitrice di un titolo nella [[Classe 250]]. Oltre a ciò vanno contati anche i 19 titoli costruttori vinti da [[BMW Motorrad|BMW]] nella [[Classe sidecar]]. Tra i piloti più titolati vi sono [[Anton Mang]], vincitore di cinque mondiali; [[Werner Haas]] e [[Hans-Georg Anscheidt]] tre volte campioni del mondo.
 
Nel [[Motomondiale 2010|2010]], anno d'esordio della [[Moto2]],<ref>{{cita web|url=https://it.motorsport.com/moto2/news/moto2-2010-motori-da-140-cv-per-le-medie-del-motomondiale/569197/|autore=Cristiano Parolacci|titolo=Moto2 2010: motori da 140 CV per le "medie" del Mondiale|editore=Motorsport Network|accesso=24 dicembre 2022}}</ref> partecipa la casa tedesca [[Kalex]] vincitrice, negli anni successivi, di oltre dieci titoli costruttori e piloti di cui il primo, nel [[Motomondiale 2011|2011]] con un pilota tedescoː [[Stefan Bradl]]. Il [[Gran Premio motociclistico di Germania]] al [[Sachsenring]] è stabilmente nel calendario del Motomondiale.
 
Tra le motociclette derivate dalla serie BMW fa il suo esordio nel [[Campionato mondiale Superbike 2009|2009]] prendendo parte, con la [[BMW S1000RR|S1000RR]] al [[Campionato mondiale Superbike]]. In questa categoria la casa [[Baviera|bavarese]] ha ottenuto più di dieci vittorie sfiorando il titolo nel [[Campionato mondiale Superbike 2012|2012]] con [[Marco Melandri]]. Dal [[Superstock 1000 FIM Cup 2010|2010]], con lo stesso modello, BMW prende parte anche alla [[Superstock 1000 FIM Cup]] dove risulta la seconda moto più titolata, dopo [[Ducati Corse|Ducati]], con tre titoli costruttori e cinque titoli piloti di cui l'ultimo, nell'ultima edizione del [[Campionato europeo Superstock 1000 2018|2018]], con il tedesco [[Markus Reiterberger]].<ref>{{Cita web|url=https://www.corsedimoto.com/mondiale-sbk/altre-categorie/superstock-1000-markus-reiterberger-campione-europeo/|titolo=Superstock 1000: Markus Reiterberger Campione Europeo|autore=Alessandro Palma|editore=CdM Edizioni|accesso=24 dicembre 2022}}</ref>
 
=== Ciclismo ===
Seguito anche il [[ciclismo]] con campioni del passato come [[Rudi Altig]], [[Jens Voigt]], [[Erik Zabel]], [[Jan Ullrich]] e [[André Greipel]].
 
=== Alpinismo ===
Il 27 agosto [[1820]] avvenne la [[prima ascensione]] dello [[Zugspitze]], la montagna più elevata della Germania, ad opera dell'ufficiale [[Josef Naus]].
 
Il primo tedesco a raggiungere la vetta del monte [[Everest]] fu [[Reinhard Karl]], il 10 maggio [[1978]].<ref>{{Cita web |url=http://www.everesthistory.com/climbers/reinhardkarl101403.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=17 ottobre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101028190224/http://everesthistory.com/climbers/reinhardkarl101403.htm|urlmorto=no }}</ref>
 
=== Altri sport ===
Ampia diffusione ha il [[tiro a volo]], la federazione nazionale ha circa 1,5 milioni di iscritti.
 
In anni recenti ha avuto una rapida diffusione il [[baseball]] (il massimo campionato è chiamato [[Bundesliga (baseball)|Bundesliga]]) e la [[pallacanestro]], mentre è leggermente calata la popolarità del [[tennis]], che godeva di forte seguito negli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]] sulla scorta dei successi di alcuni giocatori tedeschi come [[Boris Becker]], [[Michael Stich]], [[Steffi Graf]], [[Anke Huber]] e [[Tommy Haas]].
 
Per la vela si tiene ogni anno a [[Kiel]], nell'ultima settimana di giugno, la [[Settimana di Kiel]], il più grande evento velico al mondo come numero di partecipanti.
 
=== Giochi olimpici ===
{{vedi anche|Germania ai Giochi olimpici}}
 
Il primo vincitore olimpico tedesco fu [[Carl Schuhmann]], nella ginnastica (volteggio), ai [[Giochi della I Olimpiade]] (Atene 1896). La prima medaglia olimpica fu la medaglia d'oro vinta nella ginnastica (parallele a squadre maschile), sempre ai Giochi olimpici di Atene 1896.
 
L'atleta tedesca più titolata dei Giochi olimpici è [[Birgit Fischer]], vincitrice di otto medaglie d'oro e quattro d'argento nella [[Canoa/kayak ai Giochi olimpici|canoa/kayak]], con le rappresentative olimpiche di Germania Est e Germania unificata, vincitrice, tra l'altro, di ben 16 medaglie d'oro mondiali con la [[Germania Est]] e 9 ori mondiali con la Germania unificata.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Croce Rossa tedesca]]
* [[Economia della Germania]]
* [[Germania nazista]]
* [[Großdeutschland]] (Grande Germania)
* [[Impero tedesco]]
* [[Istruzione in Germania]]
* [[Legge fondamentale della Repubblica Federale di Germania]]
* [[Nomi della Germania]]
* [[Repubblica Democratica Tedesca]]
* [[Riunificazione tedesca]]
* [[Storia della Germania]]
* [[Targhe d'immatricolazione della Germania]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla|wikt=Germania}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20060923234958/http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?germania Scheda della Germania dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'C.U.L.I
* {{cita web|autore = Ministero Federale del Lavoro e degli Affari Sociali|url = https://www.bmas.de/SharedDocs/Downloads/DE/PDF-Publikationen/a982-soziale-sicherung-gesamt.pdf?__blob=publicationFile|titolo = Sicurezza sociale in sintesi 2015}}
 
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