Carosello barattiere: differenze tra le versioni

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[[Manduria]])|cucummarazzu ([[Santa Maria di Leuca]]|metriolo|meloncella|minunceddha ([[Martano]])|mulinazzo ([[Francavilla Fontana]])|miloncia ([[Casarano]])|pulusadda ([[Gargano]])|pupuneddhra ([[Galatina]])|pagnottella|pagghiotta|poponessa|paddotta ([[Sava (Italia)|Sava]], [[Fragagnano]], [[San Marzano di San Giuseppe]] e [[Maruggio]])|spuredda (leccese nera, bianca o pelosa)|scupatizzo|vuzztedd ([[Cerignola]])}}
|paese = Italia
|regioneregione1 = Puglia
|regione2 = Sicilia
|zona = [[Provincia di Barletta-Andria-Trani]], [[Provincia di Lecce]], [[Provincia di Brindisi]], [[Provincia di Taranto]], [[Provincia di Bari]], [[Provincia di Caltanissetta]]
|settore = prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
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}}
 
Il '''carosello''' '''barattiere''' appartiene alla specie [[Cucumis melo|''Cucumis melo'' L.]] L'organo edule è rappresentato dal [[frutto]] immaturo ([[peponide]]) che viene normalmente consumato come alternativa al [[Cucumis sativus|cetriolo]]<ref>{{Cita web |url=http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?carosello-e-barattiere |titolo=Carosello e barattiere sul sito degli ortaggi tipici pugliesi |accesso=26 gennaio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120828051747/http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?carosello-e-barattiere |dataarchivio=28 agosto 2012 |urlmorto=sì }}</ref>, rispetto al quale risulta più digeribile grazie all'assenza della [[cucurbitacina]]<ref name=caratterizzazione_valorizzazione>{{Cita web |url=http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?giornata-di-studio-13-maggio-2005 |titolo=Conversa G., Gonnella, M., Santamaria P., Bianco, V.V., 2005. Caratterizzazione e valorizzazione di due tipici ortaggi pugliesi: carosello e barattiere. Colture Protette, 5 (speciale biodiversità): 4-13. |accesso=11 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215221632/http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?giornata-di-studio-13-maggio-2005 |dataarchivio=15 dicembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>. La loro coltivazione è molto diffusa in [[Puglia]] e nel [[Salento]] (alcune stime parlano di circa 100 [[Ettaro|ettari]]<ref>{{Cita web |url=http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?giornata-di-studio-13-maggio-2005 |titolo=Parente A., Buttaro D., Conversa G., Serio F., Santamaria P., 2005. Confronto tra sistemi di coltivazione di carosello e barattiere in serra. I. Aspetti produttivi. Colture Protette, 5 (speciale biodiversità): 19-27. |accesso=11 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215221632/http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?giornata-di-studio-13-maggio-2005 |dataarchivio=15 dicembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>), e risale a diversi secoli fa. Cenni sulla coltivazione e consumo si possono trovare tra alcuni documenti, tra i quali si possono citare l{{'}}''Apprezzo alla [[Gravina in Puglia|città di Gravina]]'' del 1608, in cui si parla di ''cocumeri'', con riferimento probabilmente ai caroselli, e quelli che riportano gli alimenti consumati nel seminario di [[Otranto]] nel 1833, nei quali si rivela che nel periodo giugno-agosto sono servite le cosiddette ''poponelle'', voce che sta ad indicare un tipo di carosello.<ref>{{Cita web |url=http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?carosello-e-barattiere |titolo=Antonicelli, M., Bianco, V.V., 2005. Due ortaggi tipici pugliesi. Colture Protette, 5 (speciale biodiversità): 3. |accesso=26 gennaio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120828051747/http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?carosello-e-barattiere |dataarchivio=28 agosto 2012 |urlmorto=sì }}</ref>. Carosello e barattiere vengono di norma considerati, in modo erroneo, come un unico ecotipo (non è raro trovare, anche nel catalogo di alcune ditte sementiere, voci del tipo ''melone barattiere'' o ''carosello barattiere'' o ''carosello barattiero''). In realtà le due popolazioni differiscono sia per alcuni caratteri botanici (ad es. la biologia fiorale) che per forma, dimensione e composizione del frutto.<ref>{{Cita web |url=http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?giornata-di-studio-13-maggio-2005 |titolo=Parente A., Buttaro D., Conversa G., Serio F., Santamaria P., 2005. Morfologia e produzione di quattro popolazioni di melone da consumo verde. Colture Protette, 5 (speciale biodiversità): 14-18. |accesso=11 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215221632/http://www.ortaggipugliesi.it/index.php?giornata-di-studio-13-maggio-2005 |dataarchivio=15 dicembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.actahort.org/books/623/623_8.htm |titolo=Ricciardi, L., De Giovanni, C., Dell'Orco, P., Lotti, C., Marcotrigiano, A.R. 2003. Phenotypic and genetic characterization of ''Cucumis melo'' L. landraces collected in Apulia (Italy) and Albania |accesso=11 novembre 2011 |dataarchivio=13 ottobre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081013142757/http://www.actahort.org/books/623/623_8.htm |urlmorto=sì }}</ref>. Il carosello è consumato anche nella provincia di Agrigento in Sicilia dove è conosciuto con il nome di ''battagliuni''.<ref>[http://www.siciliafan.it/i-battagliuna/ I battagliuna | Siciliafan<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il carosello è molto apprezzato anche nella provincia di Messina e di Trapani. Il carosello è anche consumato e conosciuto nelle province di Caltanissetta ed Agrigento con il nome di "acculazzatu". Nel Salento è usualmente conosciuto col nome di “cucummarazzu” ma con numerose varianti in funzione del paese.
 
== Morfologia e biologia fiorale ==