Magia: differenze tra le versioni

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[[File:Dioskurides Neapel Mandragora.jpg|thumb|upright=1.1|Raffigurazione antropomorfa di una [[mandragora]], ritenuta nel Medioevo un'[[erboristeria|erba magica]] dotata di poteri arcani.<ref>Emile Gilbert, ''[https://books.google.it/books?id=PFs-CgAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Le piante magiche: nell'Antichità, nel Medioevo e nel Rinascimento]'', pag. 33, a cura di Sebastiano Fusco, pag. 33, Roma, Hermes Edizioni, 2008.</ref>]]
Nonostante la polemica antimagica di alcuni scrittori cristiani, come [[Origene]], [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]] e [[Tommaso d'Aquino]], e l'ostilità della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] nei riguardi delle arti [[occulte]], il substrato culturale della magia medievale ebbe una notevole rilevanza.<ref>Graziella Federici-Vescovini, ''Medioevo magico. La magia tra religione e scienza nei secoli XIII e XIV'', Torino, UTET, 2008.</ref>
Persino il mondo [[Religione|religioso]] [[germani]]co fu prodigo di divinità intrise di doti magiche, come [[Thor]] e [[Odino]]; anzi lo scopo della magia era quello di liberare le forze occulte possedute dalle potenze superiori.
 
La produzione letteraria di carattere magico, inizialmente piuttosto scarsa, crebbe progressivamente durante il [[basso Medioevo]], fino a diventare molto ricco soprattutto alle soglie dell'età [[Umanesimo|umanistica]], grazie anche alla mediazione di scrittori [[arabi]]. Alcune opere astrologiche, come il ''[[Tetrabiblos]]'' di [[Claudio Tolomeo]], l'''Introductiorum'' di [[Albumasar]], il ''Liber Vaccae'' (o ''Libro degli esperimenti'') ed il famoso ''[[Picatrix]]'', ebbero una enorme influenza sulla speculazione magica di quello che sarà il periodo [[Rinascimento|rinascimentale]].<ref>Aa.Vv., ''La magia naturale tra Medioevo e prima età moderna'', a cura di Lorenzo Bianchi e Antonella Sannino, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2018.</ref>