Patriottismo: differenze tra le versioni
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[[File:Giuseppe Mazzini.jpg|miniatura|sinistra|verticale=0.8|Il celebre ritratto di [[Giuseppe Mazzini]].]]
[[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] divenne un patriota nel [[1820]].<ref name="Vincent P. Pecora 2001. Pp. 156">{{Cita libro |autore=Vincent P. Pecora |titolo=Nazioni e identità. Letture classiche |città=Oxford-Malden (Massachusetts) |editore=Blackwell Publishers, Inc. |anno=2001 |pagina=156}}</ref> Nella sua carriera politica ebbe come obiettivi la liberazione d'Italia dall'occupazione austriaca, dal controllo indiretto sempre da parte dell'Austria, dal dispotismo dei principi, dai privilegi aristocratici, e dalla divisione in numerosi stati che ostacolò l'Unità d'Italia a partire dal [[Medioevo]].<ref name="John Gooch 2001. Pp. 5" /> Mazzini fu affascinato dal mito
Per questo, pur non aderendo mai al Socialismo, Mazzini ebbe una grande corrispondenza con i primi socialisti europei, tra cui il russo Bakunin (inserire nota). Ed è anche per questo che Mazzini non può dirsi nazionalista, poiché la Giovine Europa ebbe il compito di formare giovani europei che vedessero quale obiettivo del vecchio continenete, quello di generare una nuova idea politica di libertà e di uguaglianza differente dal socialismo, ma sempre tesa alla visione democratica e contro ogni forma di Tirannia nazionalista, monarchica e imperialista. Durante il Fascismo, ai fini di generare una corrente politica che avesse una storia, un legame con il passato, Benito Mussolini riesumò le idee patriottiche di Mazzini in una chiave nazionalista, che stravolse quello che era davvero il pensiero originale di Mazzini. La stessa idea dei "fasci" di origine mazziniana, intesa come il senso di unità che le comunità italiane dovevano sentire, replicando nella storia le simbologie delle Istituzioni del periodo romano repubblicano (era difatti un'esaltazione del repubblicanesimo opposto alla monarchia e all'imperialismo), venne ripresa dal fascismo in chiave nazionalista ed autoritaria. Fu invece Mazzini il vero inventore del sistema cooperativo italiano. La cooperazione tra uomini, intesa come cooperazione nel lavoro per un obiettivo comune (il fascio rappresentava per Mazzini il simbolo di questa comunione del lavoro degli Italiani) rappresentò la base del pensiero mazziniano, anche nella prospettiva di uno sviluppo economico più equo. Ecco perché le prime cooperative italiane, nate in Romagna (Ravenna) e nella Lunigiana (Carrara), furono cooperative mazziniane, prima ancora che si costituissero qualche decennio dopo anche le cooperative socialiste (Inserire nota).
i nazionalisti italiani, in particolare sotto il fascismo, apprezzavano il concetto di ''[[Civiltà romana|Romanità]]'' (l'ideale romano) che sosteneva che la cultura romana avesse fornito contributi preziosi non solo per gli italiani, ma anche per la [[civiltà occidentale]].<ref name="Aaron Gillette 2003. Pp. 17" /> Dal1820, Mazzini sostenne la necessità di una rivoluzione per creare un'ideale e utopica [[Repubblica]] con sede a [[Roma]].<ref name="Vincent P. Pecora 2001. Pp. 156" /> Mazzini formò l'organizzazione rivoluzionaria e patriottica [[Giovine Italia]] nel 1832.<ref name="John Gooch 2001. Pp. 5">{{Cita libro |autore=John Gooch |titolo=L’Unità d’Italia |editore=Taylor & Francis e-library |anno=2001 |pagina=5}}</ref> La Giovine Italia, frantumata dopo i moti del decennio 1830, fu da Mazzini ricostituita nel [[1839]] a [[Londra]] con l'intenzione di ottenere l'appoggio di gruppi di lavoratori, e le fu affiancata un'organizzazione europeista, la [[Giovine Europa]].<ref name="John Gooch 2001. Pp. 5" /> Mazzini era ostile al [[socialismo]] non per le idee democratiche di egualitarismo e di comunitarismo che prospettava, ma a causa della sua convinzione che tutte le classi dovevano essere unite per l'unica causa che vedeva possibile, la creazione di un'Italia unita e non divisa.<ref name="John Gooch 2001. Pp. 6">{{Cita libro |autore=John Gooch |titolo=L’Unità d’Italia |editore=Taylor & Francis e-library |anno=2001 |pagina=6}}</ref><br />La totalità del movimento risorgimentale si formò sulle idee di Mazzini ed anche buona parte del pensiero del più illustre rappresentante del patriottismo italiano durante il [[Risorgimento]], l'[[eroe nazionale]] [[Giuseppe Garibaldi]], venne fondata sulle teorie mazziniane, tant'è che sia le venature socialiste delle esperienze libertarie di Garibaldi in America latina, che la prospettiva repubblicana, furono al centro delle azioni dei Garibaldini sin dalla prima ora, nonostante poi l'estremo sacrificio di dover lasciare nelle mani del Re Vittorio Emanuele II la Patria finalmente unita. Senz'altro le idee di Mazzini influirono molto anche sulla generazione di antifascisti che combatterono la guerra di liberazione (1943-1945) e che andarono a costituire le formazioni combattenti di partigiani d'ispirazione democratiche, socialiste non marxiste, libertarie e repubblicane schierate sotto le bandiere della Brigata Giustizia e Libertà e del Partito d'Azione. furono alla base non solo del risorgimento italiano, ma anche di una prospettiva di unità europea che fecero di Mazzini nel dopoguerra un apprezzatissimo padre della patria italiana ed europea.
Il senso patriottico, spesso sconfinando nel [[nazionalismo italiano|nazionalismo]] tornò prepotentemente in auge negli anni immediatamente precedenti la [[prima guerra mondiale]], con la ripresa del [[colonialismo italiano|colonialismo]] e con le [[irredentismo italiano|pretese irredentiste]] verso le terre considerate italiane ma effettivamente sotto il dominio dell'[[Impero austro-ungarico]].<br />
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