Antonio di Padova: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Simone Martini 048.jpg|thumb|left|200px|<small>[[San Francesco d'Assisi]] e Sant'Antonio di Padova in un affresco di [[Simone Martini]]</small>]]
Il viaggio durò parecchi mesi. Per Antonio di Padova si rivelò un'occasione fondamentale, poiché aveva conosciuto l'insegnamento di Francesco d'Assisi solo attraverso le testimonianze di chi lo aveva seguito. Il capitolo, presieduto dal cardinale Antonio Capocci, ebbe luogo nella valle attorno alla [[Porziuncola]] dove si raccolsero più di tremila frati. Il frate Giordano da Giano descrisse l'avvenimento: {{quote|Un Capitolo così, sia per la moltitudine dei religiosi come per la solennità delle cerimonie, io non vidi mai più nel nostro Ordine. E benché tanto fosse il numero dei frati, tuttavia con tale abbondanza la popolazione vi provvedeva, che dopo sette giorni i frati furono costretti a chiudere la porta e a non accettare più niente; anzi restarono altri due giorni per consumare le vivande già offerte e accettate.}}
Il Capitolo durò per tutta l'Ottava di [[Pentecoste]] dal [[30 maggio]] all'[[8 giungogiugno]] [[1221]] e si analizzarono molti problemi: lo stato dell'Ordine, la richiesta di novanta missionari per la [[Germania]], la discussione sulla nuova Regola.
 
Le richieste di modifica della Regola primitiva furono per Francesco un considerevole problema. Lassisti e Spiritualisti rischiavano di spaccare l'Ordine in due tronconi. L'Ordine s'era troppo ingrandito e ai giovani accorsi con entusiasmo mancava un'eguale adesione alla disciplina, mentre ai dotti risultavano strette le disposizioni sulla povertà assoluta. Con la mediazione del Cardinale si giunse ad un compromesso che cercava di salvaguardare ad un tempo l'autorità morale di Francesco e l'integrità dell'Ordine. La nuova Regola verrà poi approvata da [[Papa Onorio III]] il [[29 novembre]] [[1223]].
l<nowiki>'</nowiki>''Assidua'' riporta che: {{quote|''Concluso il Capitolo nel modo consueto, quando i ministri provinciali ebbero inviato i fratelli loro affidati alla propria destinazione, solo Antonio restò abbandonato nelle mani del ministro generale, non essendo stato chiesto da nessun provinciale in quanto, essendo sconosciuto, pareva un novellino buono a nulla. Finalmente, chiamato in disparte frate Graziano, che allora governava i frati della Romagna, Antonio prese a supplicarlo che, chiedendolo al ministro generale, lo conducesse con sé in [[Romagna]] e là l'impartisse i primi rudimenti della formazione spirituale. Nessun accenno fece ai suoi studi, nessun vanto per il ministero ecclesiastico esercitato, ma nascondendo la sua cultura e intelligenza per amor di Cristo, dichiarava di non voler conoscere, amare e abbracciare altri che [[Gesù]] crocifisso.}}
Quando quasi tutti erano partiti per tornare ai loro luoghi di provenienza, Antonio fu notato da Frate Graziano, che apprezzando soprattutto l'umiltà e la profonda spiritualità di Antonio, decise di prenderlo con sé e lo assegnò all'eremo di [[Montepaolo]], vicino all'odierna [[Castrocaro]].
Qui arrivò nel giungogiugno 1221 con altri confratelli e vi rimase un anno dedicandosi ad una vita semplice, a lavori umili, alla preghiera e alla penitenza.
 
Nella seconda metà del [[1222]] la comunità francescana scese a valle per assistere alle ordinazioni sacerdotali nella cattedrale di [[Forlì]]. lL<nowiki>'</nowiki>''Assidua'' racconta che {{quote|venuta l'ora della conferenza spirituale il Vescovo ebbe bisogno di un buon predicatore che rivolgesse un discorso di esortazione e di augurio ai nuovi sacerdoti. Tutti i presenti però si schermirono dicendo che non era loro possibile né lecito improvvisare. Il superiore si spazientì e rivoltosi ad Antonio gli impose di mettere da parte ogni timidezza o modestia e di annunciare ai convenuti quanto gli venisse suggerito dallo Spirito. Questi dovette obbedire suo malgrado e "La sua lingua, mossa dallo [[Spirito Santo]], prese a ragionare di molti argomenti con ponderatezza, in maniera chiara e concisa}}
Della predica di Antonio giunse notizia ai superiori ad [[Assisi]], che lo richiamarono alla predicazione.