Poetica di Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Habemusluigi (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 64:
Per Pasolini, con la [[civiltà]] [[consumismo|consumistica]], il proletariato si omologherebbe alla [[borghesia]], richiedendo una più paritaria distribuzione dei beni di consumo, in cambio della rinuncia alla [[lotta di classe]] e al rovesciamento dei rapporti di potere vigenti. La vera forza [[rivoluzione|rivoluzionaria]], secondo Pasolini, è il sottoproletariato, incarnato dagli emigrati dalle zone povere rurali del [[Mezzogiorno]] nelle città e qui rimasti emarginati dal processo d'[[industria|industrializzazione]]. La stessa [[Chiesa cattolica]] ha finito col perdere il controllo politico e ideologico a lungo esercitato nelle zone [[agraria|agrarie]], sostituita dall'influsso, [[laico]] e [[consumismo|consumistico]], esercitato dal [[Media|mezzo mediatico]] dominante, la [[televisione]].
 
{{POV|date=Marzo 2009}}
La sua formazione culturale di [[provincia]], e la successiva esperienza nella [[capitale (città)|capitale]], città di piccola borghesia, anche parassitaria e con componenti reazionarie, lo tennero sempre intimamente estraneo ai problemi sentiti, nelle città del [[Nord Italia]], da un importante e combattivo ceto operaio: le sue simpatie andarono sempre agli emarginati delle borgate romane, con una sostanziale incomprensione di quale natura fosse lo scontro sociale allora in atto e quali forze lo combattessero realmente.