Jalal al-Din Rumi: differenze tra le versioni

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{{quote|O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso.|MaulānāMawlānā GialālJalāl al-Dīn Rūmī}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome = GialalJalāl al-DinDīn RumiRūmī
|PostCognomeVirgola = nome completo '''MaulānāMawlānā Gialāl(Turco Mevlana) Jalāl al-Dīn Rūmī'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Balkh
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}}
 
Fondatore della confraternita sufi dei "dervisci rotanti" (''mevleviMevlevi''), è considerato il massimo poeta mistico della [[letteratura persiana]]. In seguito alla sua dipartita i suoi seguaci si organizzarono nell'ordine Mawlaniano,Mevlevi duranti i quali riti tentavano di raggiungere lo stato distati trancemeditativi per mezzo di danze rituali.
 
== Vita e opere ==
Iniziò i suoi studi teologici presso la scuola del padre nel [[1231]], succedendogli come capo spirituale al momento della sua morte. Due eventi spirituali furono determinati nella vita di Rūmī. Uno fu l'incontro, nel [[1244]], con il misterioso personaggio noto come [[Shams-i Tabrīz]] ("il sole di Tabrīz"), suo maestro spirituale che sembra sia stato uno dei quei tipici dervisci vaganti, simili per certi versi agli [[jurodivyj]] russi, un "pazzo sacro" di indiscutibile fascino. Per un anno entrambi si dedicarono interamente ad una ricerca spirituale, che destò un notevole scandalo, che portò alla scomparsa di Shams Eddin in misteriose condizioni. A seguito della morte di Shams, JalalJalāl Alal-DinDīn ebbe un momento di particolare capacità creativa che lo portò a comporre una raccolta di poesie comprendenti ben 30mila versi. Più avanti negli anni compose un'altra raccolta di componimenti poetici suddivisa in sei libri contenente più di 40mila strofe.
 
Il secondo evento fu la conoscenza, a [[Damasco]], con [[Ibn Arabi'Arabī|Ibn al-Arabi'Arabī]], grande mistico islamico, tra i più grandi teorizzatori della [[wahdatwaḥdat al-wujūd]] o "unità dell'essere". Rūmī riesce a fondere in modo perfetto l'entusiasmo inebriato di Dio di Shams-i Tabrīz, con le sottili elucubrazioni e le visioni di Ibn al-'Arabi. La realtà terrena, sostiene esplicitamente Rūmī, non è che un riflesso della realtà simbolica che è la vera realtà.
 
Le opere principali di Rūmī sono due, uno è il ''DīvānDīwān'' o canzoniere, noto come ''Divan-i Shams-i Tabrīz'' ("Canzoniere di Shams-i Tabrīz"). L'appellativo è anche esteriormente, ben meritato, trattandosi di una raccolta di odi veramente immensa. L'altro è un poema lungo a rime baciate, forma che si chiama comunemente in persiano "Masnavī" e noto appunto come ''Masnavī-yi Mànavi'' ("Masnavī spiritualeSpirituale"). È stato definito un [[Corano]] in lingua persiana, e consiste di più di 26.000 versi doppi, in sei volumi o quaderni (in arabopersiano "daftar"), ciascuno preceduto da una elegante prefazione in prosa in [[Lingua araba|araba]]. Un altro libro, dal curioso titolo arabo ''Fihi ma fihi'' ("cC'è quel che c'è") raccoglie dichiarazioni in prosa del maestro, che non sembra aggiungere molto di importante a quel che si può sapere sullecoincidono suecon ideequanto religioseespresso dalle sue opere poetiche.
 
== Bibliografia ==