Ottimismo: differenze tra le versioni

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Nel caso del famoso "bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto" l'Ottimista Realista non si batte per dimostrare che sia più vero l'aspetto positivo di quello negativo, poiché sono oggettivamente veri entrambi, tuttavia (supponendo che il bicchiere pieno sia preferibile) cercherà di riempirlo e sarà fiducioso di potercela fare dato che si sente già a metà dell'opera.
 
Secondo gli studi di Martin Seligman la differenza principale nel modo di pensare dell'ottimista rispetto al pessimista, sarebbe nello stile attributivo, ovvero nel modo in cui valuta le cose e interpreta le situazioni; in particolare quelle negative.
Dato che gli studi sull'Ottimismo appreso del Prof. Seligman sono nati in realtà dai suoi studi sull'Impotenza appresa, che potremmo anche definire "pessimismo appreso", cioè la tendenza alla rinuncia e all'inerzia, Seligman ha notato 3 caratteristiche distintive che ci renderebbero pessimisti: <br />
1) la tendenza a pensare che le cose negative siano piuttosto Permanenti, cioè molto durature.<br />
2) la tendenza a generalizzare la negatività e percepirla come Pervasiva di tutta la vita<br />
3) la tendenza a considerarsi come la causa della negatività e cioè farne una questione Personale
 
Seligman descrive questo stile attributivo caratterizzato dalle '''3P''' ('''P'''ermanente, '''P'''ervasivo, '''P'''ersonale) come la "ricetta" per il Pessimismo e, qualora si stabilizzasse, l'anticamera per la depressione.
 
Ricerche più recenti hanno introdotto anche una quarta dimensione che caratterizzerebbe il pessimismo:<br />
4) la tendenza ad ingigantire la negatività e percepire i problemi come più '''P'''esanti di quanto siano in realtà
 
In definitiva il massimo del pessimismo si avrebbe quando percepiamo una situazione negativa con le '''4P''': '''P'''ermanente, '''P'''ervasivo, '''P'''ersonale e '''P'''esante.
 
Queste considerazioni sul pessimismo sono alla base delle ricerche sull'Ottimismo ed è importante distinguere ancora una volta l'Ottimismo Ottuso dall'Ottimismo Realistico.<br />
Basandosi su questo modello delle 4P possiamo notare come l'Ottimista Ottuso tende a percepire le situazioni negative semplicemente al contrario esatto del pessimista ovvero:<br />
1) di breve durata cioè '''E'''stemporanee<br />
2) limitate ad un aspetto della vita e non generiche, cioè '''E'''sclusive<br />
3) non attribuibili alla propria responsabilità, cioè '''E'''sterne<br />
4) di scarsa importanza cioè '''E'''sigue
 
Quindi l'Ottimismo Ottuso sarebbe caratterizzato dal percepire le situazioni negative con 4E: Estemporanee, Esclusive, Esterne, Esigue. In definitiva la parte pericolosa della formula 4E starebbe nel rischio individuato da Seligman di "de responsabilizzazione" che deriva dall'attribuire sempre a fattori Esterni la causa delle situazioni negative.
 
Infine abbiamo l''''Ottimimo Realistico''' che si distingue per la capacità di percepire le situazioni negative con una combinazione precisa di queste 4 caratteristiche, detta '''3E+1P'''. In pratica per l'Ottimista Realista le situazioni negative sono:<br />
1) '''E'''stemporanee (è convinto che tutto prima o poi cambia)<br />
2) '''E'''sclusive (il bene o il male non sono mai ovunque)<br />
3) '''P'''ersonali (si sente sempre in parte responsabile della situazione o almeno di come risponderà alla situazione)<br />
4) '''E'''sigue (sa che forse poteva andare peggio e che comunque probabilmente ci sono problemi più gravi)<br />