Rafaela: differenze tra le versioni

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Nel [[1891]] Rafaela divenne capoluogo del dipartimento ''Castellanos'', costituito, per scorporo, con parte delle terre appartenenti al Dipartimento de ''Las Colonias''. Negli anni successivi vennero create le prime scuole secondarie pubbliche, fu installata l'illuminazione elettrica nelle strade ([[1899]]) e fu edificato ([[1905]]) il primo ospedale cittadino. Lo sviluppo industriale, agricolo e commerciale procedette, fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, di pari passo con quello urbano.
 
Nel [[1912]] le autorità provinciali ordinarono un censimento limitatamente all'area di Rafaela per stabilire se il comune riunisse i requisiti per divenire municipio<ref>In Argentina i municipi sono tutti quei comuni che per la propria importanza demografica ed economica godono di uno ''status'' particolare</ref>. Furono conteggiati ben 8.422 residenti e, pochi mesi più tardi, il [[23 gennaio]] [[1913]], venne disposto che il comune si fregiasse del titolo di città, dotandosi di un Consiglio municipale con competenze ben più ampie che in passato. Quest'ultimo era integratocomposto in massima parte da italiani: accanto all'Intendente (sindaco di grado superiore) Manuel Gimenez, di nazionalità argerntinaargentina, e a uno dei Consigleri, Nicolàs Gutierrez, nativo di [[Burgos (Spagna)|Burgos]], in [[Spagna]], sedevano Carlo Magnaschini, [[piemonte]]se, Emilio Galassi, [[Lombardia|lombardo]], Edoardo Chiarella, [[Liguria|ligure]] di [[Chiavari]] e Antonio Cossettini, nato ad [[Aviano]], in [[Friuli]]. Due anni più tardi Gimenez fu sostituito dal piemontese Daniele Candiotti e da allora si alterneranno alla guida del Municipio intendenti il più delle volte italiani o di origine italiana (Tettamanti, Sacripanti, Zobboli, Maggi, Garbaudo, ecc.).
 
===Le associazioni di mutuo soccorso===