Hansa-Brandenburg CC: differenze tra le versioni

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Nel [[1916]] [[Ernst Heinkel]], allora direttore dell'ufficio tecnico della Hansa und Brandenburgische Flugzeugwerke, ideò una rivoluzionaria soluzione tecnica per la controventatura delle [[Ala (aeronautica)|ali]] nei velivoli a velatura biplana: l'insolita struttura, che aveva il compito di collegare l'ala superiore a quella inferiore, era costruita unendo (per ciascuna coppia di semiali) quattro sottostrutture a V, realizzate in tubi d'[[acciaio]] saldati ed uniti tra loro al centro dello spazio tra le due semiali, a formare una "stella". La soluzione, nelle intenzioni del progettista, doveva garantire una maggiore penetrazione aerodinamica per l'eliminazione dei [[tirante|tiranti]] in [[fune|cavetto]] d'acciaio offrendo inoltre, al prezzo di un maggior peso complessivo, una maggiore robustezza rispetto alla soluzione tradizionale con montanti e cavi di rinforzo.<ref name="Windsock" />
 
La Kaiserliche Marine si dichiarò interessata a questa soluzione e, nella speranza di disporre di un velivolo che risultasse superiore nelle prestazioni rispetto ai modelli avversari, emise un ordine per valutare un singolo [[prototipo]] (con opzione per 35 esemplari di serie) di un nuovo idrovolante da caccia dotato di questa tecnologia per equipaggiare i propri reparti. Heinkel quindi diede inizio allo sviluppo del CC, designazione che si riferiva all'imprenditore [[Trieste|triestino]] [[Camillo Castiglioni]], il responsabile asutroaustro-ungarico dell'azienda Hansa-Brandenburg; si trattava di un idrovolante monoposto che, a parte la velatura, riproponeva un'impostazione convenzionale basata su una struttura in legno ricoperta da pannelli in compensato per la fusoliera e in tela per le ali.<ref name="Windsock" />
 
Il prototipo, numero di serie 946, venne presentato al personale militare della Kaiserliche Marine nel corso del febbraio [[1917]] presso la base di [[Warnemünde]]. Non è chiaro però in questo frangente se la valutazione fu coronata dal successo. Alcune fonti non lo ritengono particolarmente gradito dal personale della marina militare tedesco imperiale, che lo valutò inadatto ad operare nel [[Mare del Nord]]<ref name="Windsock" />; altre non riconoscono i limiti ad esso attribuiti, tanto che le fonti non sono concordi né nell'ordine emesso dalle autorità militari né nella quantità di esemplari forniti successivamente. Castiglioni tuttavia propose il modello alla k.u.k. Kriegsmarine, la marina militare austro-ungarica, che stava cercando un modello idoneo ad operare nelle missioni sulla [[laguna di Venezia]].<ref name="Windsock" />