Ngô Đình Diệm: differenze tra le versioni

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In Vietnam del Sud la popolazione di religione [[Buddhismo vietnamita|buddista vietnamita]] era stimata circa il 50% del totale ed era guidata dal [[Monaco buddhista|monaco]] [[Việt|vietnamita]] di scuola [[Buddhismo Mahāyāna|Mahayana]] [[Thich Tri Quang]].
 
Ngô Đình Diệm e l'[[Arcidiocesi di Huê|arcivescovo di Hué]] suo fratello, [[Pierre Martin Ngô Đình Thục]], facevano parte di quella minoranza convertita al cattolicesimo, durante il periodo del [[Impero coloniale francese|dominio coloniale francese]]. Per questo motivo Diệm introdusse una serie di politiche volte a favorire il [[Cattolicesimo]] a discapito del [[Buddhismo]] e delle altre minoranze religiose, [[Confucianesimo|confuciane]], [[Taoismo|taoiste]] e [[Animismo|animiste]]. Quindi in campo legale Diem introdusse delle riforme come l'abolizione del [[divorzio]], il divieto dell'uso dei [[contraccezione|contraccettivi]] e la non legalità dei rapporti extra-coniugali<ref>Montessoro, 2000</ref>. Altre misure riguardarono la creazione dell'istituto educativo di Vinh-Long, deputato alla formazione dei quadri dirigenti del regime, in cui furono scelti come insegnanti solo preti cattolici<ref>Donnell, ''National Renovation Campaigns in Vietnam'', p. 86</ref>; la ridistribuzione delle terre<ref>Montessoro, ''ViernamVietnam, un secolo di storia'', p. 263</ref>, la possibilità di fare carriera nell'esercito: i cattolici furono favoriti rispetto agli appartenenti ad altre confessioni religiose. Fu durante questo regime che la [[Chiesa cattolica]] divenne il più grande proprietario di latifondi di tutto il [[Vietnam del Sud]]<ref>Buttinger, 1967, p. 933.</ref>.<br>
Ai preti cattolici fu concesso di costituire dei gruppi armati<ref>Warner, 1963, p.210.</ref>, mentre ai villaggi che dovevano essere evacuati, in base alle politiche di lotta contro la [[Viet Cong|guerriglia comunista]], si concedeva di restare nelle proprie terre solo qualora si fossero convertiti al cattolicesimo<ref>Harrison, 1963b, p. 9.</ref>. In tutto il Vietnam del Sud rurale si susseguirono assalti ai monasteri buddhisti, con devastazioni, senza che la polizia intervenisse o identificasse i responsabili<ref>Fall, 1963, p. 199.</ref>. La [[bandiera buddhista]] fu vietata in tutto il paese.