Tomaž Šalamun: differenze tra le versioni

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|Attività = poeta
|Nazionalità = sloveno
Šalamun|PostNazionalità è=, uno dei più importanti poeti sloveni contemporanei, e uno dei maggiori esponenti della poesia modernista europea della seconda metà del [[XX secolo|Novecento]].
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Šalamun è uno dei più importanti poeti sloveni contemporanei, e uno dei maggiori esponenti della poesia modernista europea della seconda metà del [[Novecento]].
 
== Biografia ==
 
È nato a [[Zagabria]], capitale della [[Stato indipendenteIndipendente di Croazia|Croazia]], da genitori sloveni che erano emigrati negli anni trenta dalla [[Venezia Giulia]] [[Regno d'Italia (1861-1946)|italiana]] per sfuggire alla persecuzione [[Regime fascista|fascista]]. Dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]], la famiglia di Šalamun si trasferì in [[Repubblica Socialista di Slovenia|Slovenia]], dapprima a [[Lubiana]] e in seguito a [[Capodistria]], dove Tomaž trascorse la maggior parte dell'infanzia. Frequentò i licei di Capodistria, Lubiana e [[Mostar]], per iscriversi, nel [[1960]], alla Facoltà di Lettere dell'[[Università di Lubiana]]. Si dedicò allo studio della [[storia dell'arte]], ma un incontro con il poeta [[Dane Zajc]] lo spinse nella via della creazione poetica.
 
Negli anni sessanta partecipò a vari movimenti studenteschi; nel [[1964]] fu imprigionato a causa di un articolo nella rivista ''Perspektive'', in cui criticava la politica culturale del [[Lega dei comunisti di Jugoslavia|regime comunista jugoslavo]]. Fu rilasciato dopo una settimana grazegrazie alla protesta di alcuni importanti intellettuali sloveni dell'epoca, vicini al regime. Nello stesso tempo conobbe il poeta e dissidente politico [[Edvard Kocbek]] che lo influenzò nella ricerca di un'espressione poetica autonoma.
 
Nel [[1966]], pubblicò il suo primo volume di poesie, intitolato ''Poker'', nel quale ruppe con la tradizione poetica slovena (il primo poema del volume inizia con il verso che sarebbe diventato famoso: "''Utrudil sem se podobe svojega plemena in se izselil''" - "Mi sono stancato dell'immagine della mia tribù e sono andato in esilio.") Il volume riscosse un immediato successo tra le giovani generazioni non solo in [[Slovenia]], ma anche in altre parti dell'allora [[Repubblica socialista federale di Jugoslavia|Federazione Jugoslava]]. Dall'altra parte, Šalamun fu duramente criticato ed accusato di "nichilismo", "decadentismo" e "individualismo distruttivo".
 
All'inizio degli anni settanta, cominciò a collaborare con il gruppo artistico [[Avanguardia|avanguardista]] sloveno ''OHO'' (aldel quale faceva parte anche il noto filosofo [[Slavoj Žižek]]). In questo contesto, visitò gli [[Stati Uniti]] su invito del [[Museum of Modern Art]] di [[New York]]. L'esperienza americana produsse un forte impatto in Šalamun, come anche i due anni di vita in [[Messico]] (tra il [[1979]] e il [[1981]]), dove conobbe la letteratura latinoamericana contemporanea.
 
Dalla fine degli anni settanta, partecipò più volte al prestigioso ''Iowa Writers' Workshop''.
 
Tra il [[1996]] e il [[1997]] fu addetto culturale presso il consolato della [[Slovenia|Repubblica Slovena]] a [[New York]]. In seguito si stabilì a Lubiana, dove vive con la moglie [[Metka Krašovec]].
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Lo stile poetico di Šalamun è stato denominato dai critici "resimo" (dalla parola [[latina]] ''res'', cioè "cosa"); similarmente come nella poesia di [[Rimbaud]] e [[T.S. Eliot]], il poeta sembra volersi distanziare per lasciare parlare le cose stesse.
 
Nel primo periodo, Šalamun fu influenzato, oltre che dalla poesia modernista slovena ([[Edvard Kocbek]], [[Dane Zajc]] e [[Srečko Kosovel]]), dal [[simbolismo]] francese e il [[surrealismo]] serbo ([[Vasko Popa]]). All'inizio degli anni settanta, si avvicinò all'espressione poetica della [[Beat Generation]] americana e la scuola poetica di New York ([[John Ashbery]], [[Frank O'Hara]]). La lettura di [[Jorge Luis Borges|Borges]] e l'esperienza messicana avvicinarono Šalamun alla tradizione latinoamericana e spagnola; importantissima fu la scoperta dell'opera del poeta [[Perù|peruanoperuviano]] [[César Vallejo]] e, successivamente, del misticismo barocco, rappresentato da [[San Giovanni della Croce]].
 
Gli anni ottanta rappresentarono un'ulteriore svolta, segnata dall'avvicinamento alla [[decostruzione]]. Già dalla metà degli anni ottanta, però, l'influenza della poetica [[mistica]] e [[barocca]] ritorna, fortemente modificata dall'interpretazione [[Jacques Lacan|lacaniana]], nella poesia di Šalamun. In questi anni, il poeta comincia ad interessarsi nella [[cabala]], il misticismo ebraico di [[Gershom Scholem]] e il poeta persiano [[Gialal al-Din Rumi|Rumi]].