Marcel Déat: differenze tra le versioni

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Alle elezioni politiche della primavera del 1936, Déat fu battuto. Tornò così all'insegnamento, stavolta al Liceo Fénelon, dove ebbe in carico le classi preparatorie all'École normale supérieure. Tuttavia, non abbandonò l'impegno politico e l'intensa attività pubblicistica. Nel [[1939]] in occasione di un'elezione parziale fu eletto deputato a [[Angoulême]], per il "''Rassemblement anticommuniste''" ("Unione anticomunista"), dopo aver perso una precedente elezione giacché battuto dal candidato comunista. In quell'anno ploclamò la propria posizione a favore degli [[accordi di Monaco]] e il suo pacifismo in "''Mourir pour Dantzig ?''" ("Morire per [[Danzica]]?"), un articolo apparso il 4 maggio su ''[[l'Œuvre]]'', giornale di notevole diffusione cui prese la direzione dopo il 10 luglio [[1940]].
 
In occasione della riunione del ''congrès'' (il parlamento in seduta comune) che si tenne a [[Vichy]] il 10 luglio 1940, Déat votò a favore della concessione dei pieni poteri al maresciallo [[Pétain]]. Il suo ormai annoso impegno ultrapacifista e le sue prese di posizione a favore dell'armistizio gli avevano fatto guadagnare una posizione di primo piano in seno al nascente regime collaborazionista. Tuttavia, né la sua speranza di entrare del nuovo governo né il suo auspicio di veder nascere un partito unico, ovviamente votato alla collaborazione con l'occupante tedesco, furono coronati da successo. Malvisto da alcune personaltàpersonalità vicine a Pétain, Déat affrontò un nuovo periodo di eclissi politica, nel corso del quale subì anche un arresto di qualche ora. Il 31Nel febbraio [[1941]], con il sostegno economico dell'ambasciata tedesca, fondò il [[Rassemblement National Populaire]] (RNP), partito che si definiva "socialista ed europeo", destinato a "proteggere la razza" e a collaborare con la [[Germania nazista]]. Ad esso aderirono alcuni ex sindacalisti della [[CGT]] e alcune personalità politiche di secondo piano provenienti dalla SFIO e dall'ex USR- Inizialmente, Déat dovette prestarsi a un'alleanza poco gradita con il Mouvement Social-révolutionnaire (MSR), formazione oltranzista guidata dal fondatore della [[Cagoule]], [[Eugène Deloncle]]. Nonostante l'attivismo del segretario [[Georges Albertini]] e la protezione dell'ambasciatore nazista Otto Abetz, il movimento non riuscì a superare i diecimila iscritti. Il 27 agosto del 1941, mentre passavano in rivista le truppe della [[Légion des Volontaires Français]] (LVF) Déat e il capo del governo [[Pierre Laval]] furono ambedue vittime di un attentato organizzato da un membro della Resistenza, Paul Collette. Sospettando, a torto, l'esistenza di collusioni con i ''cagoulard'', Déat ruppe definitivamente con Deloncle e i suoi accoliti, che lasceranno l'RNP. Nel marzo [[1944]] entrò a far parte del [[Repubblica di Vichy|governo di Vichy]] in qualità di ministro del Lavoro e della solidarietà nazionale, e in tale veste assecondò le rivendicazioni dei nazisti. In seguito fuggì in Germania insieme ad altri alti dignitari dell'ormai defunto regime di Vichy e fece parte della "Commissione governativa" a [[Sigmaringen]]. Nell'aprile del [[1945]], insieme alla moglie Hélène lasciò la Germania per l'Italia. I due trovarono riparo a [[Torino]], e Déat si installerà presso un istituto di religiose, sotto falso nome a causa della condanna a morte inflittagli in contumacia alla [[Resistenza francese|Liberazione]] dalla Haute Cour de Justice di Parigi. Non rivedrà più la Francia : morirà in una clinica sulle colline torinesi, dopo essersi riavvicinato alla religione cattolica<ref>''« La police italienne confirme la mort de Marcel Déat »'', ''[[Le Monde]]'' 1º aprile 1955.</ref>.
 
== Note ==