Kim Jong-il: differenze tra le versioni

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Nel [[1965]] venne nominato istruttore e capo sezione per il Comitato Centrale del Partito; lavorò poi nell'importante Dipartimento dell'Organizzazione e, nel [[1968]], divenne membro del [[Politburo]]. Durante la fine degli [[anni 1960|anni sessanta]], Kim ha scritto una serie di articoli in materia di economia: in essi stigmatizzò l'opinione secondo cui la principale forza trainante dello sviluppo economico era l'incentivazione salariale dei lavoratori, sostenendo invece che maggiori motivazioni potevano essere tratte dall'avere un'ideologia comune; fece quindi il giro del paese dando indicazioni sulla ristrutturazioni tecniche che si dovevano verificare in tutti i settori industriali del paese<ref name=korea-dpr/>.
 
Tra il [[1967]] e il [[1969]] si occupò dell'esercito norcoreanonordcoreano (KPA), accogliendo le critiche di chi sosteneva che la burocrazia delle forze armate opprimesse e imbavagliasse il partito. Kim si dedicò a ribaltare la situazione, facendo in modo che i soldati fossero direttamente inquadrati all'interno del KWP: in occasione della quarta riunione plenaria, indicò come responsabili del tentativo di egemonizzare il partito alcuni ufficiali del KPA che furono successivamente espulsi dall'esercito<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, pp. 24–25</ref>.
 
Durante i suoi primi anni nel Comitato Centrale del Partito, Kim supervisionò anche le attività di [[agit-prop|propaganda e proselitismo]] del Dipartimento, con l'obiettivo di rivoluzionare l'arte coreana. Gli artisti sono stati invitati a creare opere che fossero innovative nel contenuto e nella forma e prodotte da nuovi metodi e sistemi totalmente scevri dalle antiche tradizioni delle arti coreane. È in questo periodo che nacque la sua passione per il cinema: secondo Kim un film era la combinazione di tutte le altre forme d'arte esistenti, pertanto l'evoluzione rivoluzionaria della produzione cinematografica avrebbe trainato tutte le altre manifestazioni artistiche. Adattò personalmente alla realtà nordcoreana alcune opere realizzate o ambientate durante la Seconda guerra mondiale e a partire dagli anni settanta esse vennero pubblicate<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, pp. 35–40</ref>.
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Scelto come vice-direttore del Comitato Centrale del Partito (PCC) nel settembre del [[1970]], venne eletto membro del PCC nell'ottobre del [[1972]] e segretario della stessa organizzazione un anno dopo<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, p. 32</ref>. In questa veste favorì una certa "popolarizzazione" del partito: i burocrati, che dovevano provenire dalle file dei militanti del KWP, dovevano lavorare per 20 giorni al mese insieme ai lavoratori a loro subordinati di un livello nell'organigramma partitico o statale<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, p. 35</ref>. Nel febbraio del [[1974]] Kim Jong-il entrò nel Comitato Politico del PCC e si cominciò a chiamarlo "Caro Leader"<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, p. 48</ref>.
 
Fu molto attivo e si recava spesso in ogni angolo della Corea del Nord a comiziaretenere comizi e incontrare il popolo, fulcro della sua ideologia detta "delle tre rivoluzioni". Favorì la ricerca scientifica<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, pp. 61–66</ref> sovvenzionandola con denaro pubblico, elaborò un sistema di economia totalmente pianificata<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, pp. 56–60</ref> e si diede da fare nella costruzione di numerose organizzazione politiche e militari di massa<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, p. 72</ref>.
 
Strenuamente favorevole alla [[Riunificazione coreana|riunificazione della Corea]], nel [[1977]] fu tra i fondatori del ''Comitato Internazionale di Collegamento per l'indipendente e pacifica riunificazione della Corea''; partecipò di conseguenza a numerose trattative diplomatiche con i rappresentanti della [[Corea del Sud]]<ref>Pyongyang: Foreign Languages Press, 1998, pp. 72–75</ref>, che però ebbero sempre esito negativo.