Maestro Oltremontano: differenze tra le versioni

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Fu Aubert per primo a riconoscere i modi decisamente gotici di questa porzione del transetto, legandoli allo stile delle vetrate (a cui parteciparono molto probabilmente artisti tedeschi e francesi). A lui seguì Coletti, che insistette sui nessi con la [[Sainte-Chapelle]] di Parigi, sul segno grafico marcato, sulla squillante cromia di questa parte degli affreschi (ori, rossi scuri, turchini...). Scrisse: «Lo stile è rigorosamente lineare; e ciò appare con migliore evidenza nelle parti figurate, dove i volumi risultano risolti in tanti piani schiacciati...»<ref>Coletti, 1949.</ref>
 
Brandi, nel [[1951]], parlò di un pittore "transalpino" per la ''[[Trasfigurazione (Assisi)|Trasfigurazione]]'', senza tuttavia ipotizzarne alcuna nazionalità specifica. Tale questione appare di estrema difficoltà, sebbene alcuni studi abbiano colto alcuni punti di contatto con dettagli delladelle vetrate di gusto tadescotedesco, o in affreschi all'estero, come quelli dell'[[abbazia di Nonnberg]] a [[Salisburgo]], dove le figure avrebbero un disegno compatibile delle mani e una simile composizione dei volti.
 
==Note==