Yonghe Gong: differenze tra le versioni

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==Storia e descrizione==
Lo Yonghe Gong fu costruito nel [[1694]] per ordine dell’[[Imperatore della Cina|imperatore]] [[Kangxi (imperatore Qing)|Kangxi]], come testimonianza della devozione tipica della sua [[Dinastia Qing|Casa]] per il [[Buddhismo tibetano]], e dell' attenzione che il [[Storia della Cina|Celeste Impero]] nutriva per il [[Tibet]], da poco incorporato nella sua signoria, e per i [[mongoli]], anch' essi seguaci dei [[Lama (buddhismo)|lama]].[[File:雍和宫永佑殿.jpg|thumb|Quarto cortile]]
 
La composizione del convento rispecchia il rapporto tra il [[Lama (buddhismo)|lamaismo]] [[Tibet|tibetano]] e [[Mongolia|molgolomongolo]] e la [[Cina|cultura cinese]]: l' architettura è in stile cinese, l’ [[arredamento]] è misto e le iscrizioni in quattro lingue, ossia [[Caratteri cinesi tradizionali|cinese]], [[alfabeto mongolo|mongolo]], [[alfabeto tibetano|tibetano]] e [[alfabeto mancese|mancese]].
 
Lo Yonghe Gong comprende cinque cortili su cui si affacciano svariati edifici. Il Palazzo delle Diecimila Felicità è la più grande costruzione del convento, e si trova nell’ ultimonell’ultimo cortile. Esso custodisce una statua lignea di [[Maitreya]], alta ventisei metri di cui otto sotto terra, e intagliata in un unico tronco di [[Santalum album|sandalo]]. L’ opera fu donata dal [[Kelzang Gyatso|VII Dalai Lama]] all’[[Imperatore della Cina|imperatore]] [[Qianlong]] in segno di ringraziamento per il sostegno fornito nella repressione di una rivolta in Tibet.
Sempre nell' ultimo cortile, nella sala orientale, vi è la scultura di un [[Gautama Buddha|Buddha]] predicante con i discepoli [[Ananda (Custode del Dharma)|Ānanda]] e [[Mahākāśyapa|Kasyapa]], finemente scolpiti in legno di [[Santalum album|sandalo]]. Negli edifici laterali sono custoditi altri tesori, tra cui spicca uno scrigno di prezioso nanmu.