Campagna d'Italia (1800): differenze tra le versioni

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Nonostante i pesanti impegni organizzativi e politici, Bonaparte portava avanti fin dalla fine del [[1799]] la pianificazione operativa della guerra e la costituzione delle forze necessarie; già il 5 dicembre 1799 venne previsto il raggruppamento della nuova Armata di riserva nella Francia centrale. L'organizzazione di queste nuove forze fu lenta, ma alla metà di aprile del 1800 si poté contare su 53.000 soldati; il 2 aprile il generale [[Louis Alexandre Berthier]] aveva ricevuto ufficialmente il comando della nuova armata, in realtà il Primo console intendeva, al momento opportuno, prendere personalmente la guida di queste forze. Particolarmente potenziata fu l'Armata del Reno, affidata al generale Jean Victor Moreau; 120.000 soldati furono concentrati sul fronte tedesco e Bonaparte previde per la prima volta la costituzione dei corpi d'armata autonomi, dando inizio all'importante riformava organica che avrebbe reso ancor più mobili e flessibili gli eserciti francesi<ref>{{Cita|Chandler 1992| vol. I, pp. 348-349|Chandler1992 }}</ref>. In Italia dopo la serie di sconfitte dell'estate 1799 le truppe superstiti dell'[[Armata d'Italia (Francia)|Armata d'Italia]] avevano ripiegato dietro l'[[Appennino ligure]], abbandonando la [[Lombardia]] e il [[Piemonte]]; Bonaparte aveva assegnato all'esperto generale [[Andrea Massena]] il comando di queste forze che ammontavano a circa 40.000 soldati<ref>{{Cita|Chandler 1992| vol. I, p. 348|Chandler1992 }}</ref>.
[[File:André Masséna, marshall of France.jpg|thumb|upright=0.6|Il generale [[Andrea Massena]], comandante dell'Armata d'Italia.]]
In un primo momento Bonaparte aveva ideato un complesso e audace piano di operazioni che assegnava il ruolo principale all'Armata del Reno; nel mese di marzo 1800 egli propose al generale Moreau di passare all'offensiva generale attraversando di sorpresa il Reno con il grosso delle sue truppe a [[Sciaffusa]]; in questo modo avrebbe intercettato le comunicazioni dell'esercito austriaco schierato nella Germania meridionale. Dopo questo successo decisivo, il Primo console intendeva trasferire in Svizzera l'Armata di riserva che si stava raggruppando tra [[Châlons-en-Champagne|Châlons]] e [[Lione]]; raggiunto il territorio eleveticoelvetico, sarebbe stata rinforzata da una parte delle truppe del generale Moreau e avrebbe attraversato le [[Alpi]] al [[Passo del San Gottardo]] da dove avrebbe preso alle spalle l'armata austriaca in Italia impegnata nel frattempo dall'esercito del generale Massena<ref name="GL104">{{Cita|Lefebvre 2009| p. 104|Lefebvre2009 }}</ref>. Si trattava di un piano di operazioni che, se attuato, avrebbe permesso di raggiungere rapidamente la vittoria.
 
I progetti di Bonaparte tuttavia ben presto furono contrastati dal generale Moreau che non collaborò alla realizzazione dell'audace manovra affidata all'Armata del Reno; prudente e poco aggressivo, il comandante dell'armata non condivideva i programmi del Primo console e quindi respinse il piano. Adducendo i problemi e i rischi connessi ad un attraversamento in massa a Sciaffusa, il generale Moreau avrebbe preferito scaglionare le sue forze su largo fronte lungo il confine prima di passare il fiume. Inoltre il generale Moreau era in contrasto anche personale con Bonaparte dal quale era diviso da una forte rivalità. Il Primo console dovette accettare le obiezioni del generale Moreau e preferì mostrare in pubblico condiscendenza verso il rivale; in realtà egli era molto contrariato dall'ostruzionismo del generale. Bonaparte quindi rinunciò al suo piano originario e decise di prendere personalmente l'iniziativa con l'Armata di riserva in Italia che sarebbe diventata il teatro bellico principale, mentre l'Armata del Reno avrebbe assunto un ruolo secondario in Germania<ref>{{Cita|Chandler 1992| vol. I, pp. 352-353|Chandler1992 }}</ref>.