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[[File:JapaneseArmy1900.jpg|thumb|Soldati dell'Esercito imperiale giapponese nel [[1900]].]]
Tra il [[1899]] e il [[1900]], gli attacchi dei [[Società di giustizia e concordia|Boxer]] contro gli stranieri in [[Cina]] si intensificarono e in seguito sfociarono nell'assedio alle legazioni diplomatiche a [[Pechino]]. Un'[[Alleanza delle otto nazioni|alleanza internaziomaleinternazionale]] formata da truppe [[Regno Unito|britanniche]], [[Terza repubblica francese|francesi]], [[Impero russo|russe]], [[Impero tedesco|tedesche]], [[Regno d'Italia (1861-1946)|italiane]], [[Impero austro-ungarico|austro-ungheresi]], [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] e [[Impero del Giappone|giapponesi]] furono inviate a liberare i diplomatici. I giapponesi provvedettero ad inviare il contingente più numeroso; 20 840 uomini con 18 navi da guerra. Rispetto al numero totale, 20 300 uomini erano truppe dell'Esercito imperiale della [[5th Division (Imperial Japanese Army)|5ª Divisione di Fanteria]] sotto il generale [[Yamaguchi Motoomi]] mentre i rimanenti 540 uomini erano marinai della [[Marina imperiale giapponese]]. I ribelli usarono le tradizionali arti marziali cinesi per opporsi alle tattiche e armi degli eserciti moderni. Questo li portò ad essere chiamati "Boxer" dagli occidentali. Anche se ufficialmente condannavano il movimento, i Boxer erano ufficiosamente supportati da [[Cixi]], l'imperatrice vedova. Alla fine i boxer furono catturati e giustiziati. L'imperatrice fu costretta a fuggire quando gli eserciti stranieri entrarono nella [[Città Proibita]].
 
=== Guerra russo-giapponese ===