Battaglia del mar Mediterraneo (1914-1918): differenze tra le versioni

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La reazione alleata non si fece attendere e i due incrociatori vennero [[Inseguimento della Goeben e della Breslau|inseguiti]] fino a quando non arrivarono alle coste turche, dove non poterono essere colpite, e dove in seguito vennero nominalmente trasferite alla Marina Ottomana, dove furono successivamente impiegate a fianco degli Imperi centrali contro la flotta russa del [[Mar Nero]], costituendo una minaccia costante per le operazioni alleate nel Mediterraneo e russe nel Mar Nero, in quanto in diversi episodi si confrontarono con squadre navali avversarie cui inflissero spesso gravi danni.<br>
 
Con l'entrata in guerra a fianco dell'Intesa del Regno d'Italia nel [[1915]], la strategia principale delle forze alleate fu quella di bloccare al solo Mare Adriatico la capacità di movimento della flotta austriaca, bloccando lo sbocco al Mar Mediterraneo nel [[canale d'Otranto]] l'unico passaggio per le navi austrioaustro-ungariche che sfociasse nel Mediterraneo.<br>
Le coste pugliesi furono fortificate con l'installazione di numerose batterie anti-nave costiere, e il mare antistante fu dotato di sbarramenti minati per impedire al nemico il passaggio.<br>
Nonostante ciò alcuni sommergibili austriaci e tedeschi forzarono il blocco, e durante la guerra riuscirono ad infliggere alcune perdite di naviglio agli alleati, tra cui due incrociatori corazzati cinque [[cacciatorpediniere]], e due [[sottomarini]], oltre che numerose imbarcazioni più o meno danneggiate e un cargo affondato. Le basi principali austro-tedesche nel Mare Adriatico erano situate a [[Pola]] (in [[Istria]]) e a [[Cattaro]] (nel sud della [[Dalmazia]]).
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[[File:Dardanelles defences 1915.png|thumb|Le difese turche nello Stretto dei Dardanelli]]
 
Subito dopo l'entrata in guerra dell'Italia la flotta austrungaricaaustroungarica eseguì delle coraggiose missioni "terroristiche" contro obbiettivi civili di importanza strategica (porti, acquedotiacquedotti, stazioni ferroviarie, fari) della costa italiana. In particolare furono colpite zone tra Ancona e Rimini. Le coste adriatiche erano poco protette, poiché l'Italia e l'AustiaAustria-Ungheria erano alleate e non si era sentita l'esigenza di rafforzare le piazze marittime e la difesa costiera (che era invece progettata in funzione anti francese), dopo questi raid la regia marina istituì un servizio di treni armati con pezzi di grosso calibro, ed altri a tiro rapido, in funzione antinave, ognuno di essi proteggeva un tratto di costa, assieme a campi minati, torpediniere, aeromobili e naviglio leggero, rendendo pericolose queste azioni per la K.u.K marine.
 
=== Gli anni successivi ===