Attila flagello di Dio: differenze tra le versioni

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{{Citazione|A come atrocità,<br />doppia T come terremoto e tragedia,<br />I come ir' di Dio,<br />L come laco ti sancue<br />e A come adesso vengo e ti sfascio le corna!|L'acrostico/compitazione del nome di Attila}}
 
'''''Attila flagello di Dio''''' è un film del [[1982]] interpretato da [[Diego Abatantuono]] per la regia di [[Castellano e Pipolo]] e prodotto da [[Mario Cecchi Gori]] e dal figlio [[Vittorio Cecchi Gori|Vittorio]] per la società Intercapital.
 
Appartenente al cosiddetto ''filone trash'' del cinema degli [[anni 1980]], il film fu stroncato dalla critica ma negli anni successivi si sarebbe rivelato molto amato dal pubblico, al punto da diventare oggetto di interesse da parte di collezionisti e appassionati del genere e di essere poi commercializzato anche nel mercato [[home video]] in formato [[DVD]] e [[Blu-Ray]].
 
Abatantuono interpreta il personaggio del "terrunciello" che lo aveva portato al successo in quegli anni ma, nonostante questo, ''Attila'' fu un flop al botteghino, così come il successivo ''[[Il ras del quartiere]]'', dimostrando una crescente disaffezione del pubblico verso tale personaggio, che infatti verrà immediatamente abbandonato dall'attore. Il suo curioso modo di parlare costella il film di numerose battute basate su giochi di parole e deformazioni delle stesse; sebbene furono considerate dalla critica come infantili e grossolane, col tempo sono poi diventate dei veri e propri tormentoni (come l'[[acrostico]] con cui Attila fa la [[compitazione]] del suo nome ad un centurione romano o quando arriva a definirsi il ''fratello'' di Dio anziché il ''flagello'').
 
Il film uscì nei cinema italiani il 24 dicembre e divenne una sorta di [[film culto]] anche perché, per molti anni, fu estremamente difficile entrarne in possesso: poco dopo la sua pubblicazione, la [[VHS]] venne infatti ritirata dal commercio, {{citazione necessaria|probabilmente perché l'attrice [[Rita Rusić]] (l'allora moglie di [[Vittorio Cecchi Gori]] qui al suo esordio cinematografico) compariva seminuda in alcune scene}}. Oltre alla difficoltà nel reperire una copia originale del film, era anche molto difficile registrarlo in tv, poiché ottenne pochi passaggi (specialmente se paragonati ad altri film dello stesso filone), gran parte dei quali avvenivano su canali [[Televisioni locali|televisivi locali]].
 
Solo con la pubblicazione in [[DVD]], avvenuta negli [[anni 2000]], il film tornò ad essere regolarmente disponibile per il pubblico, ottenendo un successo di vendita grazie anche alla cosiddetta rivalutazione del cinema trash italiano.
 
== Trama ==
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Un tentativo di mediazione di Fusco Cornelio, che lascerebbe tornare indietro incolumi i barbari in cambio di Uraia, viene respinto da Ardarico, che così confessa il suo innamoramento per la donna. Segue quindi un'ultima inevitabile battaglia dove l'esercito di Attila viene distrutto dai Romani. Ardarico/Attila, Uraia e Fetuffo saranno gli unici superstiti, riuscendo a salvarsi, assieme a buona parte del bottino romano, grazie a una [[mongolfiera]] costruita da Silone nel corso della battaglia. Purtroppo Fetuffo è di peso e viene gettato giù da Ardarico per i suoi tentativi di rovesciamento del suo potere.
 
== Produzione ==
Abatantuono interpreta il personaggio del "terrunciello" che lo aveva portato al successo in quegli anni ma, nonostante questo, ''Attila'' fu un flop al botteghino, così come il successivo ''[[Il ras del quartiere]]'', dimostrando una crescente disaffezione del pubblico verso tale personaggio, che infatti verrà immediatamente abbandonato dall'attore. Il suo curioso modo di parlare costella il film di numerose battute basate su giochi di parole e deformazioni delle stesse; sebbene furono considerate dalla critica come infantili e grossolane, col tempo sono poi diventate dei veri e propri tormentoni (come l'[[acrostico]] con cui Attila fa la [[compitazione]] del suo nome ad un centurione romano o quando arriva a definirsi il ''fratello'' di Dio anziché il ''flagello'').
 
* Diverse sono le incongruenze storiche: lo [[champagne]], offerto da Cornelio a Uraia, non verrà scoperto prima del Medioevo; l'[[impalamento]] verrà sviluppato solo nel quindicesimo secolo, sebbene risalga a epoche precedenti; la [[mongolfiera]] pienamente funzionante verrà realizzata solo nel 1783; infine la maga Columbia accoglie i barbari nel suo antro giocando con un [[cubo di Rubik]], inventato nel 1974.
 
*Lo stratagemma con cui i barbari penetrano Saturnia è palesemente ispirato al [[cavallo di Troia]]. Quando Fusco Cornelio si reca dai barbari prima della battaglia finale, questi per tutta risposta lo spingono giù dalla collina su cui si trovano dentro una botte: la scena si ispira alla morte di [[Attilio Regolo]], militare romano ucciso dai Cartaginesi allo stesso modo (nel suo caso però la botte era piena di chiodi). Durante la battaglia finale Giallo, circondato da un gruppo di soldati romani, commette [[harakiri]] con una [[katana]].
 
La bandiera usata come vessillo, tenda e telo della mongolfiera è rossonera, in riferimento alla fede [[Associazione Calcio Milan|milanista]] di Abatantuono. Renaulto muore trafitto da una lancia: lo stesso attore fa notare l'originalità della situazione, in riferimento alla contrapposizione tra le case automobilistiche [[Renault]] e [[Lancia (azienda)|Lancia]]. L'immagine che Ardarico, Fetuffo e Frenisio vedono prima di entrare nell'antro della maga è il simbolo della [[Columbia Pictures]], casa produttrice cinematografica statunitense omonima della maga.
 
== Distribuzione ==
Il film uscì nei cinema italiani il 24 dicembre e divenne una sorta di [[film culto]] anche perché, per molti anni, fu estremamente difficile entrarne in possesso: poco dopo la sua pubblicazione, la [[VHS]] venne infatti ritirata dal commercio, {{citazione necessaria|probabilmente perché l'attrice [[Rita Rusić]] (l'allora moglie di [[Vittorio Cecchi Gori]] qui al suo esordio cinematografico) compariva seminuda in alcune scene}}. Oltre alla difficoltà nel reperire una copia originale del film, era anche molto difficile registrarlo in tv, poiché ottenne pochi passaggi (specialmente se paragonati ad altri film dello stesso filone), gran parte dei quali avvenivano su canali [[Televisioni locali|televisivi locali]].
 
Solo con la pubblicazione in [[DVD]], avvenuta negli [[anni 2000]], il film tornò ad essere regolarmente disponibile per il pubblico, ottenendo un successo di vendita grazie anche alla cosiddetta rivalutazione del cinema trash italiano.
== Colonna sonora ==
La colonna sonora del film è composta da [[Franco Mussida]] e [[Franz Di Cioccio]] della [[Premiata Forneria Marconi|PFM]] (che interpreta Giallo), che si avvalgono della collaborazione di [[Alberto Fortis]] nel brano ''La maga'' e di [[Rossana Casale]] nel brano ''[[Canto della sirena]]'', oltre che di tutta la PFM alla quale viene accreditato il brano ''La battaglia''. Inoltre la canzone cantata da Uraia e dalle altre donne barbare nei campi da coltivare, prima che arrivano i romani a rapirle, è una parodia della canzone "Mamma mia dammi cento lire" de "Le Mondine".
 
== Curiosità ==
* Lo stratagemma con cui i barbari penetrano Saturnia è palesemente ispirato al [[cavallo di Troia]].
* Quando Fusco Cornelio si reca dai barbari prima della battaglia finale, questi per tutta risposta lo spingono giù dalla collina su cui si trovano dentro una botte: la scena si ispira alla morte di [[Attilio Regolo]], militare romano ucciso dai Cartaginesi allo stesso modo (nel suo caso però la botte era piena di chiodi).
* Durante la battaglia finale Giallo, circondato da un gruppo di soldati romani, commette [[harakiri]] con una [[katana]].
* Diverse sono le incongruenze storiche: lo [[champagne]], offerto da Cornelio a Uraia, non verrà scoperto prima del Medioevo; l'[[impalamento]] verrà sviluppato solo nel quindicesimo secolo, sebbene risalga a epoche precedenti; la [[mongolfiera]] pienamente funzionante verrà realizzata solo nel 1783; infine la maga Columbia accoglie i barbari nel suo antro giocando con un [[cubo di Rubik]], inventato nel 1974.
* La bandiera usata come vessillo, tenda e telo della mongolfiera è rossonera, in riferimento alla fede [[Associazione Calcio Milan|milanista]] di Abatantuono.
* Renaulto muore trafitto da una lancia: lo stesso attore fa notare l'originalità della situazione, in riferimento alla contrapposizione tra le case automobilistiche [[Renault]] e [[Lancia (azienda)|Lancia]].
* L'immagine che Ardarico, Fetuffo e Frenisio vedono prima di entrare nell'antro della maga è il simbolo della [[Columbia Pictures]], casa produttrice cinematografica statunitense omonima della maga.
 
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