Manuel Puig: differenze tra le versioni

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Il secondo libro di Puig esce presto, nel 1969, col sottotitolo di ''Romanzo d'appendice'' e suddiviso in «puntate» (persino, all'occorrenza, integrate dal «riepilogo»): anche il titolo non è "d'autore", ma prelevato dai versi di una canzone interpretata da Carlos Gardel, ''Rubias de New York''<ref>Il traduttore Antonio Cicogna si consultò con Puig e optò per la citazione di una canzone italiana della stessa epoca e atmosfera, il tango ''Scrivimi'': il titolo italiano del libro diventò, così, ''Una frase, un rigo appena'' e con quello fu pubblicato da Feltrinelli nel 1971. </ref>.
I riferimenti a dischi o a canzoni ascoltate per radio sono frequenti nel testo, ma il magistrale lavoro di collage sviluppato da Puig si arricchisce di molti e svariati materiali: pseudo-resoconti di taglio giornalistico, finti verbali e rapporti di organi di polizia si alternano agli scambi epistolari tra i personaggi, con lettere magari piene, oltre che di sentimento, anche di strepitose sgrammaticature. Lo spazio geografico si amplia rispetto al primo libro, e alla cittadina di Coronel Vallejos fa ora riscontro anche Buenos Aires.
La rete di rapporti con le donne in cui si muove il protagonista maschile, un bel vitellone di provincia minato dalla tisi, è amministrata secondo le leggi di un mélo che alla fine si tinge di tragico, poiché le convinzioni "rosa" delle donne coinvolte finiscono col pretendere una realizzazione senza mezzi termini. Puig domina il racconto, anche qui senza mai comparire, e riesce a fondervi l'ironia con l'immedesimazione e la pietà:<blockquote>Tacquero di nuovo. Tutt'e due trovarono una risposta comune a quella domanda: sì, il passato era stato migliore perché allora credevano entrambe nell'amore. Al silenzio fece seguito il silenzio. La luce smorta dell'imbrunire entrava dal lucernario e tingeva le pareti di viola. Mabel non era la padrona di casa, ma non sopportando più a lungo la malinconia, senza chiedere il permesso accese la lampadina che pendeva dal soffitto.<ref>''Una frase, un rigo appena'', Sellerio 1996, p. 152 (traduzione di Angelo Morino).</ref></blockquote>Il libro provocherà malumori nella cittadina d'origine dello scrittore (dove molti riconosceranno nei personaggi delle persone reali) ma riscuoterà un clamoroso successo di pubblico, sia in Argentina che nei numerosi paesi in cui verrà tradotto. Nel 1974 uno dei maggiori registi argentini, Leopoldo Torre Nilsson, ne ricaverà un film, e nel tempo ''Boquitas pintadas'' (ovvero ''Una frase, un rigo appena'') rimarrà forse il più amato tra i libri di Manuel Puig.
 
=== ''The Buenos Aires Affair'' e il distacco dall'Argentina ===
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Ma più delle scene di sesso (in realtà poche, e del tutto funzionali al racconto) sembra che a disturbare il potere siano state alcune affermazioni politiche affidate da Puig ai suoi personaggi, oltre probabilmente alla messa in discussione di identità sessuali consolidate dalle convenzioni<ref>Infatti «lo sguardo della censura è maschile», come scrive Angelo Morino nella post-fazione all'edizione Sellerio del 2000 (pp. 295 e seguenti). Morino poi insiste nel collegare il Puig di questo romanzo a quello delle note sull'omosessualità che accompagneranno il testo de ''Il bacio della donna ragno'', introducendovi una visione critica molto ampia, di taglio marcusiano.</ref>.
Di certo il momento politico, in Argentina, era il meno favorevole all'espressione di quei punti di vista e di quelle critiche: proprio alla fine del 1972 era ritornato da un lungo esilio Juan Domingo Perón, che nell'estate del 1973 veniva eletto alla presidenza. In un paese dove già si moltiplicavano le azioni terroristiche, veniva così rilanciata l'ambiguità "popolare" del peronismo, movimento (e mitologia) capace di attirare consenso e partecipazione sia di destra che di sinistra. Era proprio contro il peronismo, invece, che andavano certe battute inserite da Puig nel suo romanzo. Ad esse si aggiungevano sia riferimenti alla cronaca delle attività "sovversive" che accenni alla tortura praticata dalle forze statali. Ce n'era senza dubbio abbastanza per spiegare la censura e la messa fuori legge del libro. Tanto più che l'Argentina, passata la breve stagione del secondo peronismo, avrebbe presto conosciuto le atrocità della dittatura militare.
Ma al di là (o al di qua) di tutto questo, il libro di Puig si proponeva principalmente come esempio di una narrativa moderna, anche questa volta costruito con il montaggio di materiali disparati e di approcci differenti. L'immaginario cinematografico, soprattutto, vi era in grande evidenza: ogni capitolo del testo è infatti introdotto da stralci di sceneggiature mélo, quasi tutte hollywoodiane, di cui Puig sapeva poi efficacemente moltiplicare, scrivendo in proprio, tutte le possibili suggestioni:<blockquote>È la prossima vittima. La ragazza bionda si protegge dalla pioggia sotto la tenda di un negozio, pur avvertendo vicinissima la presenza di forze avverse non riesce a individuare dove si sono materializzate. Neppure le vittime precedenti ci sono riuscite.(...) D'improvviso smette di piovere, il cielo è completamente sgombro, brillano le stelle. La ragazza decide di riprendere il suo cammino, in quella via senza traffico, aperta solo ai pedoni. L'asfalto bagnato riluce, duplicando le insegne luminose.<ref>''The Buenos Aires Affair'', Sellerio 2000, p. 236.</ref></blockquote>Puig si trasferì prima in Messico e poi a [[New York]], e realizzò i suoi successivi lavori, tra cui ''[[Il bacio della donna ragno]]''.
 
=== In esilio: ''El beso de la mujer araña'' ===
Diversamente da altri autori, Puig curò personalmente la traduzione delle proprie opere. Puig visse a New York fino agli [[anni 1980|anni ottanta]], diventando lettore presso la [[Columbia University]].
Trasferitosi in Messico, Puig vi lavorò ad un libro in cui si fondevano la sua passione per il mélo, la critica della repressione sessuale e la denuncia dei metodi polizieschi e antiterroristici che in Argentina si basavano sulla tortura, la manipolazione e l'omicidio. Se questo era il suo incipit:<blockquote>- Lei si vede che ha qualcosa di strano, che non è una donna come tutte. Molto giovane, un venticinque anni tuttalpiù, con un faccino un po' da gatta, il naso piccolo, all'insù, il taglio della faccia è... più rotondo che ovale, la fronte spaziosa, le guance pure grandi ma che poi scendono giù a punti, come i gatti. - E gli occhi? - Chiari, quasi di sicuro verdi, li socchiude per disegnare meglio. Guarda il modello, la pantera nera dello zoo, che prima se ne stava pacifica nella gabbia, accucciata. Ma quando la ragazza ha fatto rumore col cavalletto e lo sgabello, la pantera l'ha vista e ha cominciato a girare per la gabbia e a ruggire contro la ragazza, che fino allora non aveva trovato il chiaroscuro giusto da dare al disegno.</blockquote>Diversamente da altri autori, Puig curò personalmente la traduzione delle proprie opere. Puig visse a New York fino agli [[anni 1980|anni ottanta]], diventando lettore presso la [[Columbia University]].
 
Nel [[1989]] Puig si trasferì in [[Messico]] a Cuernavaca, dove morì nel [[1990]].