Rodolfo Graziani: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ark60 (discussione | contributi)
→‎L'attentato ad Addis Abeba e la rappresaglia: aggiunte precisazioni e note di riferimento
Riga 151:
 
=== L'attentato ad Addis Abeba e la rappresaglia ===
{{Vedi anche|attentato a Graziani|massacro di Debra Libanos}}
Il 19 febbraio [[1937]], fu organizzata una cerimonia per festeggiare la nascita del principe di Napoli [[Vittorio Emanuele di Savoia]]. La cerimonia, alla quale erano stati invitati i notabili locali; si svolse presso il Piccolo Ghebì imperiale. Nel corso della cerimonia era prevista anche una distribuzione di "[[Tallero di Maria Teresa|Talleri d'argento]]" ai poveri, cosa che iniziò subito dopo l'arrivo dell'abuna Kirillos. A mezzogiorno, improvvisamente, scoppiò una prima bomba, poi di seguito tutte le altre, fino a raggiungere un numero complessivo di nove.
 
Line 166 ⟶ 165:
Graziani restò ricoverato in ospedale per 68 giorni, i primi dei quali trascorsi in condizioni critiche.
La repressione italiana continuò intensamente anche nei mesi successivi e, poiché si era sospettato un ruolo ispiratore del [[Chiesa cristano ortodossa copta|clero copto]] nell'attentato<ref name=treccani/>, sebbene basata su flebili indizi<ref name=treccani/>, culminò con l'invio di una colonna di truppe somalo-islamiche agli ordini del generale Pietro Maletti verso la città santa della chiesa copta di [[Debra Libanos|Debrà Libanòs]]. Nella loro marcia di 150 km. da Addis Abeba vengono incendiati 115.422 tucul e tre chiese, mentre ben 2.523 sono i "ribelli" giustiziati.<ref>''[http://win.storiain.net/arret/num146/artic5.asp]''</ref>
Dopo la distruzione del convento di Gulteniè Ghedem Micael del 13 maggio con la fucilazione dei monaci <ref>''[http://win.storiain.net/arret/num146/artic5.asp]''</ref>, la colonna raggiunse [[Debra Libanos|Debrà Libanòs]] che occupò il 19 giungogiugno. Il giorno successivo, a seguito di un telegramma di Graziani che ordinò di <<passare per le armi tutti i monaci indistintamente, compreso il vicepriore>>, ebbe inizio il sistematico massacro di monaci, seminaristi e suore cristiano-copti, che terminò il 26 maggio con la fucilazione di 126 giovani diaconi che erano stati inizialmente risparmiati.<ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/03/05/graziani-eccidio-infinito.html]''</ref>
Tra le vittime dell'eccidio molti giovanissimi e anche [[indovino|indovini]] e [[cantastorie]] colpevoli di aver predetto la fine del regime".<ref>Andrea Semplici, ''[http://www.ecn.org/asicuba/articoli/eccidio.htm La strage cancellata]'', in "[[Nigrizia]]", 1997, n. 2, pp. 19-21.</ref>
Secondo i dispacci inviati da Graziani a [[Benito Mussolini]], le vittime del massacro di [[Debra Libanos|Debrà Libanòs]] sarebbero state 449 mentre uno studio degli anni novanta, realizzato in congiunta da un ricercatore inglese e da uno etiope<ref>I. L. Campbell, D. Gabre-Tsadik, ''La repressione fascista in Etiopia: la ricostruzione del massacro di Debra Libanòs'', in «''Studi piacentini''», 1997, n. 21, pp. 70-128.</ref> alza la stima fino a 1.400-2.000 morti<ref name=treccani/>.
Tra marzo e dicembre circa 400 abissini, tra cui importanti personaggi, vennero imprigionati e deportati in Italia con cinque piroscafi.
 
Nel novembre 1937 il Duca d'Aosta fu nominato viceré d'Etiopia eed haebbe inizio una politica meno repressiva mentre Graziani nel febbraio dell'anno seguente rientrò in Italia.
 
=== La seconda guerra mondiale ===