Debora e Jaele: differenze tra le versioni

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'''''Debora e Jaele''''' è un'opera di [[Ildebrando Pizzetti]] su libretto proprio, sua soggetto biblico. Fu rappresentata per la prima volta al [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]] il 16 dicembre [[1922]].<ref name=amadeus>{{Cita web |url = http://amadeusonline.net/almanacco.php?Start=0&Giorno=16&Mese=12&Anno=1922&Giornata=&Testo=Pizzetti&Parola=Stringa |titolo = Première di "Debora e Jaele" |autore = Gherardo Casaglia |editore = [http://www.amadeusonline.net/almanacco.php AmadeusOnline.net - Almanacco] |accesso = 22 dicembre 2013}}</ref>. La première ottenne un buon successo, con quindici chiamate complessive per gli artisti.<ref name=lastampa />
 
[[Andrea Della Corte]] definì questo lavoro «un'opera che sconvolge i piani teatrali finora noti», segnando un'evoluzione sia rispetto all'uso degli elementi tematici [[Richard Wagner|wagneriani]] sia rispetto alla declamazione [[Claude Debussy|debussyana]].<ref name=lastampa>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0026_01_1922_0299_0002_24333152/anews,true/|autore=Andrea Della Corte|titolo=La "prima" alla Scala di Debora e Jaele"|pubblicazione=La Stampa|data=17 dicembre 1922|p=2|accesso=29 dicembre 2013}}</ref> Di particolare bellezza i cori, «come quelli di ''[[Fedra (Pizzetti)|Fedra]]'', la più bella polifonia vocale italiana fiorita dopo il secolo della nostra grande polifonia».<ref name=lastampa /> Per molti anni ''Debora e Jaele'' fu considerata tra i massimi capolavori non solo di Pizzetti ma di tutta l'opera italiana del Novecento<ref>Muttoni, ''Dizionario dell'opera''</ref>, ma in seguitò uscì dal repertorio.