Casteggio: differenze tra le versioni

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La città di ''Clastidium''<ref>[[Tito Livio]], <nowiki>''</nowiki>Ab Urbe condita<nowiki>''</nowiki>, XXI, 48; XXIX,11; XXXII, 29 e 31. [[Marco Terenzio Varrone|Varrone]], <nowiki>''</nowiki>De lingua latina<nowiki>''</nowiki>, VII, 6, 1; IX, 46, 4; [[Cornelio Nepote]], <nowiki>''Hannibal''</nowiki>, 4, 1. [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], <nowiki>''Tuscolane''</nowiki>, IV, 22, 49. [[Valerio Massimo]], <nowiki>''Factorum et dictorum memorabilium''</nowiki>, I, 1,8.</ref> ebbe origini liguri, appartenendo a quel popolo che i [[Greci]] chiamavano ''Anamari'', e che corrisponde quasi certamente a quelli che i [[Roma (città antica)|Romani]] chiamavano [[Marici]], distesi tra l'[[Appennino]] e le due sponde del Po attorno a Pavia. I Marici del Po insieme ai [[Levi (popolo)|Levi]] del Ticino fondarono presso la confluenza dei due fiumi la città di [[Pavia]], loro comune mercato. Gli Anamari (Marici) e i Levi sono erroneamente detti [[Celti]] da [[Polibio]], ma in realtà essi vantano origini anteriori all'invasione celtica e devono essere annoverati tra i popoli liguri. I Marici presero stanza su un modesto rilievo dominante la pianura a sud del Po, nell'attuale Oltrepò Pavese, una collina alquanto scoscesa e impervia nei fianchi, ma dalla sommità pianeggiante; dunque di facile difesa quanto di facile popolamento. Casteggio appare popolata almeno dal [[VI secolo a.C.]]
 
Divenuto uno dei maggiori villaggi della zona, nella forma del [[castelliere]] ("''[[oppidum]]''", città fortificata, lo dice [[Tito Livio|Livio]]), conobbe i Romani nel [[223 a.C.]] quando i Marici furono dai primi indotti a un'alleanza contro gli Insubri. Poco dopo, nel [[222 a.C.]], gli Insubri, appoggiati da mercenari celti provenienti dalla valle del [[Rodano (fiume)|Rodano]], attaccarono la località, ma furono sconfitti dai Romani prontamente giunti in soccorso al comando del console [[Marco Claudio Marcello]]. Egli stesso uccise il comandante avversario [[Viridomaro dei Gesati|Virdumaro]], e ne consacrò le ricche vesti (''[[spolia opima]]'') a [[Giove (divinità)|Giove Feretrio]]. La [[battaglia di Clastidium|battaglia di Casteggio]] aprì ai Romani la via per la sottomissione degli Insubri e la conquista della loro capitale, [[Milano]]. Ebbe una vasta eco, e il poeta latino [[Gneo Nevio|Nevio]] la celebrò con una tragedia di argomento storico, ''Clastidium'', uno dei più antichi monumenti della [[letteratura latina]].
{{Vedi anche|Battaglia di Clastidium}}
Nel [[218 a.C.]] [[Annibale]], giunto nella [[pianura padana]], dopo aver sconfitto i romani presso il Ticino (ma [[Cornelio Nepote]] pone "presso Casteggio" anche questa [[Battaglia del Ticino|battaglia]]), corruppe il comandante del presidio romano di Casteggio, Dasio Brindisino, facendosi consegnare l'ingente quantità di derrate che i Romani vi avevano depositato. Con la momentanea sconfitta dei Romani e la caduta della colonia di [[Piacenza]], Casteggio tornò indipendente, ma già nel [[197 a.C.]] il console [[Quinto Minucio Rufo]] costrinse dapprima numerosi "oppida" liguri alla resa, tra cui Casteggio; poi, in circostanze non chiare, probabilmente per punire una ribellione, diede l'abitato alle fiamme.
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== Economia ==
Casteggio è un importante centro vinicolo (rassegna dei vini pregiati dell'[[Oltrepò Pavese (vino)|Oltrepò]] Oltrevini<ref>[{{cita web|url=http://www.oltrevini.it/ |titolo=Oltrevini]}}</ref>), commerciale (importanti mercati il mercoledì e la domenica, fiere in aprile e settembre) e industriale (industria alimentare, meccanica, calzaturiera).
 
==Infrastrutture e trasporti==