Debora e Jaele: differenze tra le versioni

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[[Andrea Della Corte]] definì questo lavoro «un'opera che sconvolge i piani teatrali finora noti», segnando un'evoluzione sia rispetto all'uso degli elementi tematici [[Richard Wagner|wagneriani]] sia rispetto alla declamazione [[Claude Debussy|debussyana]].<ref name=lastampa>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0026_01_1922_0299_0002_24333152/anews,true/|autore=Andrea Della Corte|titolo=La "prima" alla Scala di Debora e Jaele"|pubblicazione=La Stampa|data=17 dicembre 1922|p=2|accesso=29 dicembre 2013}}</ref> Di particolare bellezza i cori, «come quelli di ''[[Fedra (Pizzetti)|Fedra]]'', la più bella polifonia vocale italiana fiorita dopo il secolo della nostra grande polifonia».<ref name=lastampa /> Per molti anni ''Debora e Jaele'' fu considerata tra i massimi capolavori non solo di Pizzetti ma di tutta l'opera italiana del Novecento<ref>Muttoni, ''Dizionario dell'opera''</ref>, ma in seguitò uscì dal repertorio.
 
La vicendaL'opera è tratta dal biblico Libro dei Giudici, con alcune libertà.
 
==Interpreti della prima rappresentazione==