Chiesa di Santa Sabina (Pattada): differenze tra le versioni

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L'altare principale di marmo è di fine [[XIX secolo|'800]] e venne fatto erigere dopo la rimozione di quello ligneo dorato in stile barocco. [[Vittorio Angius]], che descrisse l'antico altare in legno dopo una visita a Pattada, racconta che al centro vi era una statua di [[Santa Sabina]] e ai lati [[San Sebastiano]], [[San Giuseppe]], [[Eliseo (profeta)|Sant'Eliseo]] e [[Arcangelo Michele|San Michele]]. Delle citate, le uniche statue superstiti sono quelle di Santa Sabina e San Sebastiano, le altre andarono bruciate assieme all'altare.
 
Dopo alcuni mesi di chiusura per ristrutturazione e restauro, la chiesa è stata riaperta al culto il [[29 agosto]] [[2018]], in occasione della ricorrenza di Santa Sabina coincisa, non a caso, con il primo rientro in [[Sardegna]] del [[cardinale]] [[Giovanni Angelo Becciu]] dopo la nomina cardinalizia da parte di [[Papa Francesco]]. Per l'occasione, il [[Diocesi di Ozieri|vescovo]] di [[Ozieri]] mons. [[Corrado Melis]] ha donato alla parrocchia le reliquie di Santa Sabina, che rimarranno custodite nella chiesa. I lavori di ristrutturazione, proseguiti anche all'esterno dell'edificio, hanno portato alla riedificazione del campanile posteriore cilindrico crollato nel 1907.
 
==Stile architettonico e particolarità==