Palazzo Pandolfini: differenze tra le versioni

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[[Image:Paalzzo pandolfini, prospetto giardino 03.JPG|thumb|Prospetto interno del palazzo con la loggetta-limonaia]]
[[Immagine:Giardino Palazzo Pandolfini.JPG|thumb|Il giardino decorato da statue]]
All'interno della lunga e complessa storia dell'edificio si segnala come questo abbia ospitato, negli anni di Firenze Capitale (1865-1871) e della proprietà Nencini, l'ambasciata del [[Brasile]] in Italia.<ref>''Firenze in tasca. Una gita di piacere alla Capitale ( guida economico pratica)'', Fratelli Pellas, Firenze, 1867, Ristampa anastatica, Sesto Fiorentino, 2014, Apice Libri, ISBN 978-88-906198-3-0, pag. 12.</ref>
 
Dal [[1870]] al [[1885]] circa fu Alessio Pandolfini a procedere alla ristrutturazione del palazzo tramite l'architetto [[Cesare Fortini]]. Venne modificata la scala e fu sostituita la porta esterna dell'antico Oratorio di San Silvestro con una finestra uguale alle altre, così che il piccolo luogo di culto divenne esclusivamente la cappella privata di famiglia. In seguito l'edificio venne sconsacrato e vi fu costruito al suo posto un ingresso collegato all'androne del grande portale monumentale ''alla romana''; gli arredi sacri vennero trasferiti nella vicina [[chiesa di San Giovanni dei Cavalieri]].