Vesuvio: differenze tra le versioni

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L'eruzione di Avellino è stata, secondo numerosi studi, una VEI-6
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Le pendici del Vesuvio e i comprensori circostanti sono fittamente antropizzati e disordinatamente urbanizzati. Per far fronte ai rischi connessi a un'eruzione del Vesuvio è stato redatto un piano nazionale d'emergenza che individua zone a diversa pericolosità, prevedendo azioni di soccorso e piani di evacuazione. Tra le predette zone, la cosiddetta ''[[Zona rossa del Vesuvio|Zona rossa]]'' (a sua volta suddivisa in 5 zone intercomunali), esposta a maggior rischio da eruzione, si estende per circa 200 km². La nuova zona rossa è stata ampliata, rispetto a quella prevista nel Piano del 2001, comprendendo i territori di 24 comuni e tre quartieri del comune di Napoli. Oltre ai 18 indicati già in zona rossa ([[Boscoreale]], [[Boscotrecase]], [[Cercola]], [[Ercolano]], [[Massa di Somma]], [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]], [[Pollena Trocchia]], [[Pompei]], [[Portici]], [[Sant'Anastasia (Italia)|Sant'Anastasia]], [[San Giorgio a Cremano]], [[San Sebastiano al Vesuvio]], [[San Giuseppe Vesuviano]], [[Somma Vesuviana]], [[Terzigno]], [[Torre Annunziata]], [[Torre del Greco]], [[Trecase]]), saranno ricompresi i quartieri di [[Barra (Napoli)|Barra]], [[Ponticelli (Napoli)|Ponticelli]] e [[San Giovanni a Teduccio]] del Comune di [[Napoli]], i Comuni di [[Nola]], [[Palma Campania]], [[Poggiomarino]], [[San Gennaro Vesuviano]] e [[Scafati]], e l'enclave di [[Pomigliano d'Arco]] nel Comune di Sant'Anastasia.
[[File:Zona rossa del Vesuvio – Dipartimento della Protezione Civile.pngJPG|thumb|Mappa della [[Zona rossa del Vesuvio|Zona rossa]], che comprende 28 comuni vesuviani]]
 
La «zona rossa» è l'area per cui l'evacuazione preventiva è l'unica misura di salvaguardia della popolazione. A differenza di quella individuata nel Piano del 2001, la nuova zona rossa comprende oltre a un'area esposta all'invasione di flussi piroclastici, definita «zona rossa 1», anche un'area soggetta a elevato rischio di crollo delle coperture degli edifici per l'accumulo di depositi piroclastici (ceneri vulcaniche e lapilli), definita «zona rossa 2». Secondo il piano di evacuazione, gli abitanti di ciascun comune andrebbero trasferiti temporaneamente in un'altra regione di Italia, precedentemente individuata e abbinata a quel comune.