Codice (filologia): differenze tra le versioni

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Un '''codice''' (in [[lingua latina|latino]] ''codex'', plurale ''codices''), in [[filologia]], e in [[bibliografia]], è un [[libro]] [[manoscritto]]. Lo studio delle caratteristiche fisiche del codice è l'ambito della [[codicologia]].
 
L'origine del nome deriva dal [[lingua latina|latino]] ''caudex'' "tronco d'albero", poi [[Monottongo|monottongato]] in ''codex'' e riferito all'uso antico di scrivere [[testo|testi]] su tavolette di [[legno]] ricoperte di [[cera]], che venivano unite insieme da anelli metallici o da una striscia di cuoio. Nel corso del tempo il termine ''codex'' andò a indicare l'unione di un insieme di tavolette, fino a indicare un insieme di fogli cuciti insieme e rilegati. A differenza del ''codex'', un ''[[volumen]]'' era costituito da fogli avvolti a rotolo.
 
In [[ecdotica]] il termine può essere usato anche come sinonimo di ''[[Testimone (filologia)|testimone]]'', cioè di un manoscritto che tramandi un dato testo.
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* ''Quaternione'' o ''quaderno:'' quattro bifogli, cioè otto carte
* ''Quinterno:'' cinque bifogli, cioè dieci carte
*''Sesterno:'' sei bifogli, cioè dodici carte
 
Ciascuna metà di un bifoglio viene chiamata ''carta'': l'uso più antico non prevedeva la numerazione delle facciate, ma delle carte (''cartulazione''), di cui vengono distinti il ''recto'' (il "diritto") e il ''verso'' (il "rovescio").