Sesterzio: differenze tra le versioni

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Il '''sesterzio''' era una [[monetazione romana|moneta romana]]. Durante la [[Repubblica romana]] era una piccola moneta d'[[argento]], coniata raramente. Durante l'[[Impero romano]] era una moneta in lega di rame e zinco [[oricalco#Numismatica|oricalco]] di ampio modulo.
 
Il suo nome deriva dal suo valore originale: inizialmente valeva 2 [[asse (moneta)|assi]] e mezzo. ''Sesterzio'' deriva dal latino ''semis-tertius'', che significa «metà del terzo» (cioè metà del terzo asse).
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La sua abbreviazione HS è pure una deformazione del valore della moneta in [[numeri romani]], dove la "S" sta per "semis", ovvero "metà". Nell'uso arcaico i numeri venivano indicati da una linea orizzontale mediana: inizialmente quindi l'abbreviazione era <s>IIS</s>, semplificata poi dall'uso in HS.<ref name=Klutz>Klütz: ''Münzname..''</ref> Quattro sesterzi formano un [[denario]].
 
Da un valore iniziale di 2 assi e mezzo, in un secondo tempo (quando il valore del denario diventadiventò di sedici assi), il sesterzio assumeassunse il valore di 4 assi.
 
Durante la [[Repubblica romana]] il sesterzio era una moneta d'argento, coniata sporadicamente. Con la riforma monetaria di [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] il sesterzio divenne una moneta di grandi dimensioni e d'[[oricalco]] (una lega simile all'ottone, di color giallo oro). Il sesterzio rappresenta, meglio di ogni altra tipologia monetalemoneta romana, la grande capacità artistica e interpretativa degli incisori, livelli mai più raggiunti fino all'avvento del conio industriale.
 
I sesterzi hannofurono anche rappresentato un formidabile mezzo di propaganda e informazione, in virtù della qualità del conio, delle generose dimensioni e della sua grande diffusione.
 
Il sesterzio era anche usato come unità di conto. Somme particolarmente rilevanti erano registrate come ''sestertia milia'', migliaia di sesterzi.
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Quando il valore del denario fu portato a 16 assi, il sesterzio prese il valore di quattro assi, cioè sempre un quarto di denario. Fu coniato sporadicamente, molto meno del denario, fino al [[44 a.C.]]
 
Verso il [[23 a.C.]], con la [[riforma monetaria di Augusto]] il sesterzio fu reintrodotto come una moneta di ampio modulo. La maggior parte dei sesterzi furono coniati nella [[Zecca (moneta)|zecca]] di [[Roma]], ma dal [[64]], sotto [[Nerone]] (54-68 d.C.) e [[Vespasiano]] (69-79 d.C.), la zecca di ''[[Lugdunum]]'' (Lione) integrò la coniazione. I sesterzi di Lione possono essere riconosciuti per la presenza dihanno un piccolo globo sotto il busto.
 
Il sesterzio di [[oricalco]] di solito pesa 25-28&nbsp;g, ha un diametro di 32–34&nbsp;mm e 4&nbsp;mm circa di spessore.
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L'[[oricalco]] era considerato di valore doppio rispetto al [[bronzo]]. Per questo motivo il mezzo-sesterzio ([[dupondio]]) aveva circa le stesse dimensioni e peso dell'[[asse (moneta)|asse]] di [[bronzo]] pur valendo due assi.
 
I sesterzi furono coniati finché nel tardo III secolo non ci fu un netto peggioramento della qualità del metallo e della battitura anche se i ritratti rimasero comunque rilevanti.
 
Gli imperatori rifondevano i sesterzi dei loro predecessori per coniare le nuove monete; in questo processo lo [[zinco]] nella [[lega (metallurgia)|lega]] tendeva a diminuire a causa della sua vaporizzazione durante la fusione ad alta temperatura necessaria per rifondere la lega (lo [[zinco]] fonde a 419&nbsp;°C ed ha una temperatura di ebollizione di 907 °C, inferiore a quella del [[rame]] che fonde a 1085&nbsp;°C). Il metallo perso era sostituito con rame o addirittura con piombo. Di conseguenza i sesterzi più tardi tendono ad essere più scuri e sono anche battuti su tondelli preparati con minor attenzione (cfr. il sesterzio di [[Ostiliano]]).
 
Il graduale impatto dell'[[inflazione]] causata dal [[deprezzamento]] delle monete d'argento, fece sì che il potere d'acquisto del sesterzio e delle monete minori come il [[dupondio]] e l'[[asse (moneta)|asse]] fosse in costante diminuzione.
 
Nel I secolo d.C. le monete minute dominanti erano il dupondio e l'asse, ma nel II secolo, con la crescita dell'inflazione, il sesterzio divenne la moneta minuta più diffusa. Nel III secolo la monetazione d'argento conteneva sempre meno argento e sempre più rame o bronzo. Negli [[anni 260]] e [[anni 270|270]] la moneta principale era il doppio denario, o [[antoniniano]], ma queste piccole monete contenevano quasi esclusivamente rame. Benché queste monete valessero teoricamente otto sesterzi, il sesterzio medio valeva quasi più del metallo che conteneva.
 
Alcuni degli ultimi sesterzi furono coniati da [[Aureliano]] (270-275).
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Negli ultimi anni della sua coniazione, ridotto in dimensioni e qualità, fu coniato per la prima volta il [[doppio sesterzio]] da [[Decio]] (249-251) e poi in grande quantità da [[Postumo]], imperatore dell'[[Impero delle Gallie]] ([[260]]-[[268]]). Postumo usò [[sovrabattitura|battere]] spesso la propria immagine ed i propri titoli su vecchi sesterzi deteriorati. Il doppio sesterzio si riconosce dalla corona radiata indossata dall'imperatore, una caratteristica che già in precedenza distingueva il dupondio dall'asse e l'antoniniano dal denario.
 
Col tempo molti sesterzi furono ritirati dallo Stato, ed anche dai falsari, per rifonderli e coniare gli antoniniani, il che non fece che peggiorare ulteriormente il processo inflattivo.
 
Con le riforme monetarie del IV secolo il sesterzio cessò di essere coniato.
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== Il sesterzio come unità di conto ==
Il sesterzio era anche usato come unità di conto standard, rappresentato nelle iscrizioni con il monogramma HS. Somme elevate erano registrate come ''sestertia milia'', migliaia di sesterzi, con la parola ''milia'' spesso omessa e /sottintesa. Il ricchissimo generale e uomo politico della [[Repubblica romana]], [[Marco Licinio Crasso|Crasso]], che aveva guidato la guerra contro [[Spartaco]] e che fecefaceva parte del [[primo triumvirato]], secondo [[Plinio il Vecchio]] aveva ''proprietà del valore di 200 milioni di sesterzi''.
 
Le scritte di [[Pompei]] mostrano uno [[schiavo]] venduto in unall'asta per 6252 sesterzi. Una tavoletta per scrivere proveniente da [[Londinium]] ([[Londra]]), databile 75-125 d.C., registra una vendita ad un uomo chiamato Vegetus di una giovane schiava gallica chiamata Fortunata per 600 denari, pari a 2400 sesterzi, ad un uomo chiamato Vegetus. È difficile fare comparazioni con le valute o i prezzi attuali, ma per la maggior parte del I secolo un [[legionario romano|legionario]] ordinario era pagato 900 sesterzi all'anno, che salirono a 1200 sotto [[Domiziano]] (81-96), equivalenti a 3,3 sesterzi al giorno.
 
VenivaEra utilizzato anche nella [[Tabula alimentaria traianea|tabula alimentare di Veleia]] per indicare quanti sesterzi dovevano spettarespettavano alle famiglie bisognose con figli legittimi.: 16 sesterzi al mese per i maschi e 12 sesterzi per le figlie femmine al mese.
== Note ==
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