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{{Vedi anche|Castello di Gerace}}
Edificato probabilmente durante il VII secolo d.C., la sua esistenza è testimoniata già nel X secolo d.C. quando fu devastato insieme alla città dai bizantini. Con la venuta dei normanni, intorno al [[1050]], fu ristrutturato e fortificato. Nei secoli successivi subì le devastazioni di alcuni catastrofici terremoti. Di esso rimangono una grande torre e poche mura, in parte ricavate dalla roccia e in parte si ergono a picco sui burroni circostanti. Originariamente era dotato di sistemi di canalizzazione delle acque meteoriche, di un grande pozzo, un ponte levatoio sul suo lato orientale, un'ampia armeria, un cortile interno, del quale rimangono alcuni ruderi del colonnato, e altri locali adibiti alle più svariate funzioni. Nella zona antistante il castello vi è un piazzale, denominato "Baglio".
 
== Musica ==
 
=== Paolo Savoja ===
Nella Magna Grecia e propriamente nell'antica Locri, amena città sullo Jonio situata sopra una cima della catena degli Appennini, che ora chiamasi Gerace, nacque il dì 17 agosto 1820 '''Paolo Savoja''', figlio ad Emmanuele e Maria Antonia Manfroce, sorella a quel '''[[Nicola Manfroce|Nicola Antonio Manfroce]]''' del quale con tanto elogio abbiamo già parlato. Il padre di costui, Domenico, aveva cura d’ istillare a'suoi figli Nicola, Natale, Francesco ed alla Maria Antonia la stessa passione per la musica che dominava in lui, valentissimo musicista, celebre sonator della così chiamata allora tromba lunga. La figlia poi alla sua volta prodigò lo stesso insegnamento al nostro Paolo Savoja, con la certezza che il genio della musica fosse quasi ereditario in casa Manfroce, e tanto da poterlo tramandare di padre in figlio, di generazione in generazione, anche nella linea collaterale: ed è perciò che vollero i genitori del piccolo Paolo spingerlo e dedicarlo a coltivar quest'arte bella a preferenza, piuttosto che ad altra professione addirlo.
 
Egli si mostrò si entusiasta e volonteroso nell’apprenderla, che il meglio che si potò fare, onde assicurare la sua riuscita, fu di condurlo in Napoli per collocarlo nel Collegio di Musica; il che avvenne nel 1830. Il Ministro dell'Interno e Pubblica Istruzione, a cui era stato dall'Intendente di quella provincia caldamente raccomandato, aveagli concesso che venisse ammesso, quando ne fosse alla portata, ad un esame particolare, per essere giudicato degno o pur no del posto gratuito. Affin di prepararlo a subire tale esperimento venne affidato alle solerti e particolari cure dell'alunno maestrino sig. Garofalo, che dopo un anno di continuo tirocinio lo credè idoneo ad esser presentato al direttore Zingarelli, severo anzi che no nell'accordare l'ammissione gratuita, se non rinvenisse disposizione nel giovinetto che alla musica voleva dedicarsi; ma avendolo trovato meritevole, gli accordò il posto che dimandava. Venne messo nella scuola del maestro Ruggi, che in allora insegnava paramenti ed i primi rudimenti del contrappunto; di poi passò all'insegnamento di '''[[Gaetano Donizetti]]'''; e quando questi abbandonò il Collegio, ebbe le sue lezioni di composizione anche dal '''[[Saverio Mercadante]]'''.
 
Sotto Donizetti compose:
 
* ·        una Messa per tre voci con orchestra;
* ·        due Sinfonie in Mi terza minore;
* ·        un Tantum ergo per tre voci con orchestra in Sol terza maggiore.
 
Sotto Mercadante compose:
 
* ·        un Dixit per quattro voci in Mi bemolle terza maggiore con grand'orchestra;
* ·        una Melodia per corno da caccia con orchestra;
* ·        due Sinfonie (una in Re terza maggiore e l'altra in Do terza minore) con un terzettino nell’andante per corno, oboe ed arpa.
 
Uscito dal Collegio nel 1842, venne proposto nella qualità di capomusica al 3° Reggimento Svizzero, e vi rimase sino a che questo reggimento non venne sciolto nel 1858. Dappoi con Io stesso posto, grado ed onori venne nominato in un Reggimento della Guardia Reale, ove restò per undici mesi, e proprio sino al tempo che per i mutamenti avvenuti fu l'esercito napoletano disciolto. Nominatasi una Commissione esaminatrice con Mercadante a capo (1859) per iscegliere i capimusica delle bande militari, egli ne fu nominato uno degli esaminatori.
 
Nel 1856 invitato scrisse per il Teatro Nuovo sopra Toledo o de Montecalvario, un'opera giocosa in tre atti intitolata '''Un Maestro ed un Poeta''', sopra parole di Gaetano Miccio, e venne ricevuta dal pubblico con segni non equivoci di gradimento. Con tali antecedenti, invece d'incoraggiarsi ad intraprendere opere grandiose (e ne aveva ben la stoffa), perché modesto e di carattere timido, dubitando della sua riuscita nella palestra teatrale, o temendo che potesse far torlo alla gran figura del zio, si decise di dedicarsi alla carriera, meschina se vuolsi, di maestro insegnante, ed in tale categoria si acquistò anche rinomanza.
 
Nella gran solennità della festa di San Giacomo della Marca, che annualmente si celebra il giorno 28 novembre nella Chiesa di S. Maria la Nuova, a divozione de’ professori di Napoli, sì cantanti come strumentisti, che tutti per divozione graziosamente accorrono a prestar l'opera loro, scrisse il Savoja, avendone il privilegio come fratello della Congregazione degli Artisti Musicisti, una gran Messa per quattro voci con orchestra ed un Dixit Dominus per tre voci di tenori e basso con coro ed orchestra, che riscossero plausi da tutta la classe degli artisti. Scrisse più tardi poi altra Messa e Dixit a piccola orchestra. Nel 1861 venne nominato capomusica direttore della banda della Settima Legione della Guardia Nazionale, ed alla riforma che subirono le bande di detta Guardia nel 1860, egli passò con lo stesso grado, soldo ed onori alla Quarta Legione. Nei 1868 venne nominato direttore della Banda sul palcoscenico del '''[[Teatro di San Carlo]]''', posto che attualmente occupa con generale soddisfazione. In questo medesimo anno, invitato, scrisse pel piccolo Teatro Goldoni, nell'opera di diversi maestri intitolata Cristianella, l’Introduzione che venne clamorosamente applaudita.
 
Tutte le volte che Mercadante voleva che un suo pezzo di musica venisse ridotto per banda o fanfarra, era al Savoja che dava tale difficile incumbenza; e l'ultimo che trascrisse fu la Sinfonia-marcia composta e dettata dall'illustre cieco nella fausta ricorrenza della nascita del Principe di Napoli, che fu splendidamente eseguita da tutte le bande delle dodici Legioni della Guardia Nazionale nella gran Piazza del Plebiscito, alla presenza della reale famiglia.
 
'''Composizioni di Paolo Savoja esistenti nell'Archivio del Real Collegio di Napoli'''
 
* ·        Un Maestro di Musica ed un Poeta, opera semiseria in tre atti. Teatro Nuovo 1857;
* ·        Messa per tre voci e grande orchestra in Fa terza minore 1840;
* ·        Dixit per quattro voci idem in Mi bemolle terza maggiore 1841;
* [[File:Firma Paolo Savoia.jpg|miniatura]]·        Tantum ergo per tre voci e grande orchestra in Sol terza maggiore 1841;
* ·        Sinfonia per grande orchestra in Mi terza minore 1839;
* ·        Sinfonia per grande orchestra in Re terza maggiore 1840;
* ·        Sinfonia per grande orchestra in Do terza minore con un terzettino nell'Andante per corno, oboe ed arpa;
* ·        Melodia per corno con accompagnamento d'orchestra 1804.
 
'''Altre menzionate nelle diverse biografie'''
 
* ·        Gran Messa per tre voci, tenori e basso, orchestrata per banda militare;
* ·        Tantum ergo per voce di basso in Fa terza maggiore, con assolo di corno inglese orchestrato;
* ·        Tantum ergo per voce di basso con coro;
* ·        Stabat Mater per due voci, tenore e basso, con piccola orchestra;
* ·        Stabat Mater per tre voci;
* ·        Inno in onore di S. Luigi (coro) orchestrato per banda;
* ·        Libera per voce di basso con coro ed assolo di corno inglese orchestrato per banda;
* ·        Il Re Galantuomo, gran walzer eseguito da tutte le bande della Guardia Nazionale in occasione dell'entrata in Napoli di Sua Maestà Vittorio Emmanuele;
* ·        Altri nove walzer per banda;
* ·        II 14 maggio, quadriglia, eseguita nel Teatro San Carlo in occasione del pranzo dato dagli ufficiali della Guardia Nazionale a quelli dell'Esercito;
* ·        Altre due quadriglie per banda;
* ·        Dieci Mazurke per banda;
* ·        Quattro Marce funebri;
* ·        Dieci Marce militari;
* ·        Dieci Polke - Tutto strumentato per banda.
 
<u>Biografia tratta dal Libro di [[Francesco Florimo]] "Cenno storico sulla scuola musicale de Napoli" 1871.</u>
 
== Economia ==