Guerra austro-napoletana: differenze tra le versioni

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L'esercito austriaco in Italia del nord, forte di 50.000 uomini, era stato mobilitato per attaccare Napoleone in Francia, ma la minaccia di Murat fece cambiare i piani allo stato maggiore austriaco, che assegnò parte delle truppe alla difesa dell'Italia settentrionale e parte, sotto il comando di [[Johann Maria Philipp Frimont]], a contrastare l'avanzata di Murat: Frimont, a tale scopo, stabilì il proprio quartier generale a [[Piacenza]], per sbarrare al Re di Napoli la strada per [[Milano]].
 
Nel frattempo, nello stesso giorno del Proclama di Rimini, l'avanguardia austriaca, al comando del generale [[Federico Bianchi]], fu sconfitta in uno scontro nei pressi di [[Cesena]] e costretta a ritirarsi verso [[Modena]], schierandosi sulla difensiva dietro il fiume [[Panaro]]; Murat avanzò verso [[Bologna]], che conquistò il 3 aprile, per poi ingaggiare e sconfiggere Bianchi quello stesso giorno nella [[battaglia del Panaro]], respingendolo fino a [[Borgoforte (Borgo Virgilio)|Borgoforte]], mentre i Napoletani avanzarono su Modena. Mentre la divisione comandata dal generale [[Michele Carrascosa]] occupava Modena, [[Carpi]] e [[Reggio Emilia]], Murat avanzò su [[Ferrara]], la cui guarnigione, però, resistette a lungo nella cittadella, impegnando Murat in un dispendioso [[assedio]].
 
[[File:Nugent.jpg|thumb|left|[[Laval Nugent von Westmeath]], comandante delle truppe austriache nel [[Granducato di Toscana]]]]