Francesca Alinovi: differenze tra le versioni

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=== Il delitto ===
Francesca Alinovi fu uccisa, presumibilmente nel tardo pomeriggio del 12 giugno del [[1983]], nel suo appartamento di Bologna, in via del Riccio 7. Il delitto venne attribuito, con sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna confermata dalla Corte di Cassazione, a [[Francesco Ciancabilla]], un giovane pittore residente a Pescara con cui la donna aveva instaurato una relazione sentimentale travagliata che durava da due anni.
 
==Rilevanza mediatica del "caso Alinovi"==
Il "caso Alinovi" ebbe rilevanza mediatica durante gli anni ottanta e in parte durante gli anni novanta, grazie ad alcune trasmissioni televisive che ne approfondirono i tragici risvolti, come ''[[Telefono giallo]]'' di [[Corrado Augias]] e ''[[Blu notte - Misteri italiani|Mistero in blu]]'' di [[Carlo Lucarelli]]. Un film tv della serie ''[[Don Tonino]]'' del 1988, con [[Gigi Sammarchi]] e [[Andrea Roncato]], fu chiaramente ispirato al "caso Alinovi", sposando implicitamente una suggestiva soluzione della vicenda (episodio ''Delitto ad arte'').
 
Chiari riferimenti alla vicenda sono contenuti anche nel romanzo dello scrittore noir [[Massimo Carlotto]], nel libro ''[[La verità dell'alligatore]]'' del 1995, con riferimento alla morte del personaggio letterario di Piera Belli. Benché l'autore proponga - anche in questo caso implicitamente - una ricostruzione alternativa del delitto Alinovi, il contesto del libro e lo stesso personaggio letterario non hanno a che vedere con la realtà storica del delitto della docente bolognese. Le opere indicate hanno dunque sollevato dei dubbi in ordine alla responsabilità di Francesco Ciancabilla, il quale si è sempre dichiarato estraneo al delitto, non portando tuttavia alcun riscontro concreto in grado di superare gli accertamenti giudiziari.
 
La revisione del processo, richiesta a cadenza costante dai difensori di Ciancabilla, è sempre stata rifiutata dalle corti competenti, non sussistendo elementi di prova idonei a smentire il costrutto accusatorio, ribaltando gli esiti delle indagini condotte dagli inquirenti negli anni ottanta. Ha suscitato parecchio interesse mediatico anche la coincidenza che tra il 1982 e il 1983 sono state assassinate altre tre persone legate al DAMS di Bologna: Angelo Fabbri (31 dicembre 1982), assistente universitario; Liviana Rossi (luglio 1983), studentessa; Leonarda Polvani (29 novembre 1983), ex studentessa che aveva da poco ripreso gli studi. I delitti Fabbri e Polvani sono a tutt'oggi insoluti; per il delitto Rossi è stato condannato nel 1988 il sospetto colpevole.<ref>{{cita web|http://bonoir.blogspot.com/2007/07/la-prima-serata-di-bo-noir-ha-avuto-un.html|Bo-Noir 2008: Per saperne di più: i delitti del Dams|03-07-2010}}</ref>
 
==Opere==
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* Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, ''Il delitto del DAMS: il sogno infranto di una generazione'', LA CASE, ISBN 9788890589607 (ebook) [[2011]]
 
==Rilevanza mediatica del "caso Alinovi"==
Il "caso Alinovi" ebbe rilevanza mediatica durante gli anni ottanta e in parte durante gli anni novanta, grazie ad alcune trasmissioni televisive che ne approfondirono i tragici risvolti, come ''[[Telefono giallo]]'' di [[Corrado Augias]] e ''[[Blu notte - Misteri italiani|Mistero in blu]]'' di [[Carlo Lucarelli]]. Un film tv della serie ''[[Don Tonino]]'' del 1988, con [[Gigi Sammarchi]] e [[Andrea Roncato]], fu chiaramente ispirato al "caso Alinovi", sposando implicitamente una suggestiva soluzione della vicenda (episodio ''Delitto ad arte'').
 
Chiari riferimenti alla vicenda sono contenuti anche nel romanzo dello scrittore noir [[Massimo Carlotto]], nel libro ''[[La verità dell'alligatore]]'' del 1995, con riferimento alla morte del personaggio letterario di Piera Belli. Benché l'autore proponga - anche in questo caso implicitamente - una ricostruzione alternativa del delitto Alinovi, il contesto del libro e lo stesso personaggio letterario non hanno a che vedere con la realtà storica del delitto della docente bolognese. Le opere indicate hanno dunque sollevato dei dubbi in ordine alla responsabilità di Francesco Ciancabilla, il quale si è sempre dichiarato estraneo al delitto, non portando tuttavia alcun riscontro concreto in grado di superare gli accertamenti giudiziari.
 
La revisione del processo, richiesta a cadenza costante dai difensori di Ciancabilla, è sempre stata rifiutata dalle corti competenti, non sussistendo elementi di prova idonei a smentire il costrutto accusatorio, ribaltando gli esiti delle indagini condotte dagli inquirenti negli anni ottanta. Ha suscitato parecchio interesse mediatico anche la coincidenza che tra il 1982 e il 1983 sono state assassinate altre tre persone legate al DAMS di Bologna: Angelo Fabbri (31 dicembre 1982), assistente universitario; Liviana Rossi (luglio 1983), studentessa; Leonarda Polvani (29 novembre 1983), ex studentessa che aveva da poco ripreso gli studi. I delitti Fabbri e Polvani sono a tutt'oggi insoluti; per il delitto Rossi è stato condannato nel 1988 il sospetto colpevole.<ref>{{cita web|http://bonoir.blogspot.com/2007/07/la-prima-serata-di-bo-noir-ha-avuto-un.html|Bo-Noir 2008: Per saperne di più: i delitti del Dams|03-07-2010}}</ref>
 
==Note==