I promessi sposi: differenze tra le versioni

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Ogni cosa è pronta per il matrimonio di Renzo e Lucia quando un signore del luogo, [[don Rodrigo]], scommette con il cugino Attilio che sarebbe riuscito a possedere Lucia<ref>L'accenno alla scommessa è riferito nel dialogo tra Attilio e Rodrigo nel capitolo VII, p. 128.</ref>. Perciò il curato del paese, don Abbondio, incaricato di celebrare il matrimonio, viene minacciato durante la sua solita passeggiata serale da due [[Bravi (I promessi sposi)|bravi]] di don Rodrigo, affinché non sposi i giovani. In preda al panico don Abbondio cede subito: il giorno dopo imbastisce delle scuse a Renzo per prendere tempo e rinviare il matrimonio, non esitando ad approfittare della sua ignoranza per utilizzare come spiegazione frasi in [[Lingua latina|latino]]. Renzo, stizzito dal comportamento evasivo di don Abbondio, decide di uscire dalla canonica ove incontra [[Perpetua (personaggio)|Perpetua]], la domestica di don Abbondio dalla quale, seppur per vie traverse, comprende la natura della reticenza del parroco, costringendolo a rivelare la verità.
==== Dall'Azzecca-garbugli all'incontro tra Fra' Cristoforo e don Rodrigo (capitoli III-VI) ====
[[File:I promessi sposi - ch6.jpg|thumb|Fra Cristoforo inveisce contro don Rodrigo; {{Cita|Manzoni, Promessi Sposi|capitolo VI, p. 104}}: «''Ho compassione di questa casa: la maledizione le sta sopra sospesa. State a vedere che la giustizia di Dio avrà riguardo a quattro pietre, e suggezione di quattro sgherri'' [...] ''e in quanto a voi, sentite bene quel ch’io vi prometto. Verrà un giorno....''».]]
Si consulta così con Lucia e con sua madre Agnese e insieme decidono di chiedere consiglio a un avvocato, detto [[Azzecca-garbugli]]; questi inizialmente crede che Renzo sia un bravo e come tale è disposto ad aiutarlo, ma appena sa che il giovane è venuto a chiedergli giustizia nei confronti di don Rodrigo, il giurista lo scaccia malamente<ref>{{Cita|Manzoni, Promessi Sposi|capitolo III}}.</ref>. Così i tre si rivolgono a [[fra Cristoforo]], loro "padre spirituale", [[Ordine dei frati minori cappuccini|cappuccino]] di un convento poco distante che si convertì, in gioventù, dopo aver ucciso un uomo<ref>{{Cita|Manzoni, Promessi Sposi|capitolo IV}}.</ref>. Il frate, volendo compiere il proprio dovere di proteggere i più deboli dai soprusi dei potenti, decide di affrontare don Rodrigo e si reca al suo palazzo ma quegli, intento a pranzare col cugino Attilio, il podestà di Lecco e l'Azzecca-garbugli, accoglie con malumore il frate, intuendo il motivo della visita<ref>{{Cita|Manzoni, Promessi Sposi|capitolo V, p. 100}}.</ref>. Cristoforo tenta di farlo recedere dal suo proposito ma, vista la risolutezza del nobile, Cristoforo gli ricorda il giorno del giudizio in cui dovrà render conto del suo operato davanti a Dio. Don Rodrigo, irato e al contempo intimorito nel profondo della sua coscienza, scaccia via in malo modo il frate<ref>{{Cita|Manzoni, Promessi Sposi|capitolo VI}}.</ref>.