Gaetano Esposito: differenze tra le versioni

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Opera coeva è ''Attesa'' (Napoli, già Raccolta Chiarandà e oggi Collezione D'Angelo) che ricorda nella composizione ''Le due madri'' di [[Gioacchino Toma]].
 
Negli anni a cavallo dei due secoli, Gaetano Esposito si dedicò a pitture decorative, ad esempio gli affreschi del [[Caffè Gambrinus]], della Camera di Commercio di Napoli e la decorazione del soffitto del [[Teatro Garibaldi (Santa Maria Capua Vetere)|Teatro Garibaldi]] di [[Santa Maria Capua Vetere]], dove dipinse ''Apoteosi della Poesia''.
 
Fu presente a mostre nazionali e internazionali: a Roma nel 1883, con l'opera ''Da Posillipo''; a Torino nel 1884, con ''Primi palpiti'' e altre opere; a Milano nel 1894 con ''Zingari''; partecipò inltreinoltre a mostre a Venezia nel 1895, a Roma nel 1896, a San Pietroburgo nel 1898, ancora a Roma nel 1901, a Londra nel 1904 e a Milano nel 1906.
[[File:Esposito Gaetano autoritratto 1874.jpg|sinistra|miniatura|Esposito Gaetano, autoritratto, 1874]]
Fu premiato in varie occasioni: a Firenze nel 1896 e nel 1897; a San Pietroburgo nel 1902, dove ottenne la medaglia d'oro per il dipinto ''Nel porto di Napoli''. Fu presente ad esposizioni della Società Napoletana degli Artisti (che poi cambiò nome in Circolo Artistico), anche se non è segnalato fra gli iscritti dal 1888 al 1891. Compare, se pure per breve tempo, fra gli aderenti al Circolo dei Vomeresi, che si formò ai primi del Novecento, in contrapposizione al Circolo Artistico.
 
Nello studiare la pittura napoletana del Seicento, Esposito fu attratto in particolare da [[Jusepe de Ribera]]., detto ''lo Spagnoletto'', e da [[Massimo Stanzione]]. Da questi suoi studi deriva una pittura di "valori", che si riscontra in opere come ''Dallo scoglio di Frisio'', dipinto noto anche come ''[[Palazzo Donn'Anna]]'', che fu premiato all'Esposizione di Belle Arti di Roma, del 1893, ed acquistato per la [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]] di Roma.
Quel palazzo barocco, incompiuto e luogo di leggende, dove Esposito aveva fissato la sua dimora di un autentico "deraciné", è stato uno dei suoi temi preferiti e indagati, fino a diventare un'ossessione. Lo ritrasse in varie ore del giorno e in diverse condizioni meteorologiche. La ricerca degli effetti di luce non intaccò la sodezza plastica delle forme e Gaetano Esposito si mantenne distante da certi "sperimentalismi" dell'arte napoletana del tempo.