Colico: differenze tra le versioni

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Inserimento immagine di Piazza San Giorgio nell'800
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Altri scontri armati avvengono tra il 1635 e il 1636, nei quali i Francesi, partiti dai quartieri di Morbegno e Traona, si incamminarono verso “''un piccolo villaggio detto Curtio, ch’è tra Colico e la torretta, nel cui luogo stava di guardia un capitano napolitano detto Galeotto del terzo'' (reggimento) ''del nostro campo Guasco”.''
 
Nel 1672 giunge anche la testimonianza di monsignor Torriani, che scrive a proposito della chiesa di San Bernardino, parlando anche degli altri edifici religiosi: San Sebastiano (ora San Rocco), San Fedele, Santa Croce (ora Sant’Elena).[[File:Colico1800.jpg|miniatura|Piazza San Giorgio nell'Ottocento, quando ancora la Chiesa di San Giorgio non era stata spostata più a nord]]
 
Risale al 1704 un documento riguardante le attività della Colico in forte sviluppo: la comunità conta 400 anime sopra i 14 anni di età, 100 capifamiglia, 6 case padronali. Le frazioni sono Fontanedo, Curcio, Corte, Fumiarga e Borgonuovo. Le chiese sono cinque: San Bernardino a Colico Alta, Santa Croce in Fontanedo, San Fedele a Borgonuovo, San Giorgio a Colico Bassa, San Sebastiano. Soltanto nel primo caso si celebra una Messa tutti i giorni. Altra fonte ci giunge dal 1763 e riguarda l’oratorio di San Sebastiano, che quell’anno subì un ampliamento e, probabilmente, la costruzione del campanile. Viene citata la Sagra del 16 agosto, celebrata a centinaia di anni di distanza ancora oggi. Lo stesso anno venne stipulato un trattato di pace tra Milano e i Grigioni; in realtà la guerra, in particolare tra Colico e Piantedo, prosegue più aspramente di prima.
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Anno decisamente più triste il 1796: in quest'anno Napoleone fece smantellare il Forte di Fuentes, cancellando così la fortezza che fino a quel momento aveva dominato su Colico.
[[File:Colico1800.jpg|miniatura|Piazza San Giorgio nell'Ottocento, quando ancora la Chiesa di San Giorgio non era stata spostata più a nord]]
 
=== XIX-XX secolo: lo sviluppo, le guerre ===
Il secolo XIX è dettato da diverse trasformazioni, a partire dalla sospensione del secolare versamento alla plebana di Sorico: il Comune, nel 1813, smise di versare le 60 lire imperiali e ottiene il respingimento del ricorso presentato dall’arciprete Pietro Pizzala.