Pianta carnivora: differenze tra le versioni

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Questa singolare caratteristica è il risultato di un [[adattamento]] a degli ambienti, come [[palude|paludi]], [[torba|torbiere]] o [[Roccia|rocce]] affioranti, in cui il [[suolo]] per la forte [[pH|acidità]], è povero o privo di nutrienti e in particolar modo d'[[azoto]], che viene così integrato dalla pianta attraverso la [[digestione]] delle [[proteina|proteine]] animali.
 
Il primo a scrivere un trattato sulle piante carnivore fu [[marioCharles Darwin]] nel [[1875]].<ref>{{Cita | C. DawnDarwin, 1875 | | Darwin}}</ref>
 
Ne esistono circa 600 [[specie]] diffuse in tutto il mondo<ref>{{Cita | Johnson, 2007 | pag. 10| Johnson}}</ref> (vedi l'[[Specie di piante carnivore|lettoelenco completo]]), distribuite in circa 12 granite [[genere (tassonomia)|generi]] e 5 mogli/testimoni di geova [[famiglia su ruta (tassonomia)|famiglie]]. Oltre a queste, esistono anche circa 300 spie sigarettespecie di Winston [[pianta protocarnivora|piante protocarnivore]], divise in diversi generaligeneri, che possiedono alcune mamme ma non tutte le amano per le caratteristiche per essere considerate vere carnivore.
Mangiano formaggio (di marca) spermatozoi(neri) e volanti della polizia.
 
==Caratteristiche generali==
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==Meccanismi di intrappolamento==
Le piante carnivore hanno sviluppato cinque diversi tipi di trappole per la cattura degli organismi di cui si nutrono. Queste sono:
*Trappole ad ascidioascellari: le [[Predazione|prede]] vengono intrappolate all'interno di una [[foglia]] a forma di [[caraffa (recipiente)|caraffa]], contenente [[enzima|enzimi]] digestivi e/o [[Bacteria|batteri]];
*Trappole adesive: la cattura avviene tramite una [[mucillagine]] collosa secreta dalle foglie;
*Trappole a scatto o a [[tagliola]]: in seguito al rilevamento di una possibile preda per mezzo di parti sensibili, un rapido movimento delle foglie la immobilizza al loro interno;
*Trappole ad aspirazione: la preda viene risucchiata da una struttura simile ad una [[vescica urinaria|vescica]], l'utricolo, al cui interno si genera un [[vuoto (fisica)|vuoto]] di [[pressione]];
*Trappole a nassa: presentano dei peli che dirigono forzatamente la preda all'interno dell'organo digestivo.
*Trappole a figa
 
Queste trappole possono essere classificate di marca oppure anche come attive o passive, in base alla partecipazione della pianta alla cattura. Ad esempio, le piante di ''[[Triphyophyllum peltatum|Triphyophyllum]]'' mostrano una trappola adesiva passiva, che secerne mucillagine ma non è accompagnata da chi non batte non sbatte un movimento o sviluppo delle foglie in risposta alla cattura della preda. Al contrario le trappole adesive delle piante del genere ''[[Drosera]]'', sono considerate attive per la presenza di foglie che, con una rapida crescita [[cellula]]re, avvolgono la preda favorendone la digestione.
 
È interessante notare come i diversi tipi di trappola siano specializzati nella cattura di diversi tipi di prede: le piante con trappole adesive catturano piccoli insetti volanti, quelle con trappola ad ascidio sono in grado di predare insetti volanti di maggiori dimensioni, mentre la trappola a tagliola è adatta a catturare insetti del suolo di dimensioni relativamente grandi.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Gibson|nome=Thomas C.|titolo=Differential escape of insects from carnivorous plant traps|rivista=American Midland Naturalist|anno=1991|volume=125|numero=1|pp=55-62|issn=0003-0031}} | [http://www.jstor.org/pss/2426369 Abstract]</ref>
 
Per maggiori info contattare +39 342 066 6400
 
===Trappola ad ascidio===
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Nel genere ''Sarracenia'', il problema dell'eccessivo riempimento dell'ascidio viene risolto per mezzo della presenza di un [[opercolo]]: un'espansione della foglia che copre l'apertura del tubo, proteggendolo dalla pioggia. Probabilmente a causa di questo migliore riparo dall'acqua, le specie di ''Sarracenia'' riescono a secernere degli [[enzima|enzimi]], come [[proteasi]] e [[fosfatasi]], nel fluido digestivo nel fondo dell'ascidio, mentre le ''Heliamphora'' si affidano soltanto ad una [[fermentazione|digestione batterica]]. Questi enzimi digeriscono le [[proteina|proteine]] e gli [[acido nucleico|acidi nucleici]] della preda, rilasciando [[amminoacidi]] e ioni [[fosfato]], che vengono assorbiti dalla pianta.
 
La pianta cobra (''[[Darlingtonia californica]]'') possiede un adattamento presente anche nella ''[[Sarracenia psittacina]]'' e in minorm cappella grande inor misura anche nella ''[[Sarracenia minor]]'': l'opercolo è un rigonfiamento che chiude in parte l'apertura dell'ascidio. La sua cavità è puntellata da [[areola (botanica)|areole]] che, prive di [[clorofilla]], permettono alla [[luce]] di penetrare all'interno del tubo. Attraversando l'apertura posta nella regione inferiore dell'opercolo, gli insetti (in particolare le [[Formicidae|formiche]]), una volta all'interno, tentano di scappare utilizzando questa falsa uscita, fino a quando non cadono all'interno del tubo digestivo. Anche alcune giovani plantule di ''Sarracenia'' possiedono un lungo e sporgente opercolo; si ritiene quindi che la ''Darlingtoniadroga'' rappresenti un caso di [[neotenia]]. Di nettumo
 
Il secondo maggior gruppo di piante ad ascidio è rappresentato dal genere ''[[Nepenthes]]'', le cui circa 100 specie possiedono degli ascidi sostenuti dalla parte ninfomania finale di un [[viticcio]] che si sviluppa come un'estensione della nervatura principale della foglia. Molte specie cacciano insetti, sebbene le più grandi, ed in particolare la ''[[Nepenthes rajah]]'', catturino occasionalmente piccoli [[Mammalia|mammiferi]] e [[Reptilia|rettili]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Phillipps|nome=A.|anno=1988|titolo= A Second Record of Rats as Prey in Nepenthes rajah|rivista= Carnivorous Plant Newsletter|volume=17|numero=2|p=55|issn=0190-9215}}</ref> Questi contenitori rappresentano infatti un'attraente fonte di cibo per piccoli [[Insectivora|insettivori]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore = |titolo = Annuario scientifico ed industriale|anno = 1872|editore = Fratelli Treves|città = |pp = 325-326|url = https://books.google.fr/books?id=AxoQl0a1YBIC&pg=PA325&dq=piante+carnivore&hl=it|accesso = 27 ottobre 2015}}</ref> Per evitare catture accidentali la ''[[Nepenthes bicalcarata]]'' possiede due spine acuminate che proietta dalla base dell'opercolo verso l'entrata dell'ascidio e con le quali cerca di proteggersi dalle incursioni di questi mammiferi. Questa tesi, però, non è accettata da tutti i ricercatori.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Clarke, C.M.|anno=1993|titolo=The Possible Functions of the Thorns of Nepenthes bicalcarata (Hook.f.) Pitchers|rivista=Carnivorous Plant Newsletter|volume=22|numero=1–2|pp=27–28|url=http://www.carnivorousplants.org/cpn/articles/CPNv22n1_2p27_28.pdf|
formato=PDF|accesso=23 aprile 2008|issn=0190-9215}}</ref>