Anna Seghers: differenze tra le versioni

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Dal 1928 fu iscritta al [[Partito Comunista di Germania]]; adotta come pseudonimo il cognome di un incisore olandese del Seicento, col quale esordisce pubblicando il primo romanzo: ''La rivolta dei pescatori di Santa Barbara'', storia di uno dei primi scioperi di pescatori poveri del Mare del Nord, un capolavoro dove nei crudi chiaroscuri e nel montaggio di un testo volutamente realista, affiorano gli esiti della sua educazione segnata dall'espressionismo letterario e cinematografico<ref>Massimo Raffaeli, Seghers. La Germania hitleriana, nel romanzo 'bocciato' dall'amico Lukáks. Torna, da Superbeat, «La Settima croce», Alias Domenica, Il Manifesto, 3 aprile 2016</ref>.
 
Arrestata nel 1933, ripara esule in [[Francia]]; nel 1935 prende parte al congresso antifascista dell'AEAR per la difesa della cultura al Palais de la Mutualitè; nel 1937, durante la guerra civile spagnola, tennetiene un comizio antifranchista a Madrid; arriva in [[Messico]] nel 1941 dove redige il trittico che le assicura la fama: ''La Settima croce'';, ''Transit'' o ''Visto di transito'' nel 1944;, il racconto lungo ''La gita delle ragazze morte'' nel 1946.
 
Tornò in patria nel 1947 stabilendosi nella comunista Repubblica Democratica Tedesca. Qui ricoprirà dal 1952 al 1978 il ruolo di presidentessa dell'Unione degli Scrittori della Repubblica Democratica Tedesca. È tra le promotrici nel 1963 del convegno internazionale di Liblice, in Cecoslovacchia, dedicato a Franz Kafka, è amica e frequenta negli incontri internazionali per la pace gli amici scrittori Pablo Neruda e Jorge Amado.