Arte del Rinascimento: differenze tra le versioni
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==== Rinascimento in Puglia e Basilicata ====
Benché il rinascimento non abbia avuto forte sviluppo in [[Puglia]], si conservano alcune opere degne di nota, come il busto di Francesco II del Balzo nel Museo diocesano di [[Andria]], attribuito a Francesco Laurana, e il polittico ligneo della chiesa di Santa Maria nelle [[isole Tremiti]], importato a [[Venezia]]. Altre opere come il mausoleo di Angela Castriota
[[File:Castello di Nardò.jpg|thumb|upright=1.2|[[Nardò]]: Castello Acquaviva]]
In Puglia lavorarono anche Giorgio da Sebenico e il fiorentino Giovanni Cocari nel cantiere della chiesa di Santa Maria alle Isole Tremiti. L'influenza della cultura di [[Napoli]] degli angioini invece toccò il casato pugliese degli [[Orsini del Balzo]], che eressero per loro dei preziosi cenotafi e sepolcri, presenti nella [[Basilica di Santa Caterina d'Alessandria]] a [[Galatina]] e nella [[Cattedrale di San Cataldo]] a [[Taranto]]. Tali sepolcri rinascimentali evocano sicuramente i mausolei durazzeschi e angioini, come quelli della [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|Basilica di Santa Chiara]] di [[Napoli]]. I contatti culturali aumentarono, nel 1492 Alfonso di Calabria compirà con Francesco di Giorgio Martini un viaggio in [[Terra d'Otranto]] per la ricognizione dei castelli, con a seguito lo scultore Guido Mazzoni. Nel [[1503]] la Puglia entrò a far parte del viceregno napoletano e gli arrivi di opere da Napoli si facevano via via pi frequenti. Tali contatti favorirono lo sviluppo di botteghe di artisti locali al servizio della [[Acquaviva (famiglia)|famiglia Acquaviva]] di [[Atri]] e quella degli [[Aragona]], stanziati presso [[Galatina]], [[Conversano]] e [[Nardò]]. Di Galatina è Nuzzo Barba, Niccolò Ferrando fu attivo a Otranto, Stefano a [[Putignano]], il più prolifico scultore rinascimentale pugliese; molti altri ce ne furono: da Raimondo da [[Francavilla Fontana]], autore del portale della Collegiata di [[Manduria]] al Maestro di [[Brindisi]] attivo nel basso Salento.
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