Andamanesi: differenze tra le versioni

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**le ragazze iniziano con la prima mestruazione, devono fare un bagno, poi non devono dormire per 24 ore e per tre giorni rimangono chiuse nella capanna, conservando una posizione prescritta; non devono toccare il cibo con le mani e sono sottoposte a tabu alimentari. Ricevono un nuovo nome in base alla pianta che fiorisce in quel periodo, poi riprenderanno il nome personale con il matrimonio;
**i ragazzi iniziano quando sono ritenuti pronti dagli anziani, devono sopportare in silenzio la scarificazione della schiena, l'operazione è preceduta da una danza collettiva. Anche i maschi perdono il proprio nome che viene soppresso e sostituito da uno collettivo, al termine del rito sarà dato loro un nome nuovo. Durante un periodo di transizione in cui sono sottoposti a vari tabu, si arriva ai riti degli alimenti base, cui sono sottoposte anche le femmine. I cibi in questo rito sono proibiti a turno e ciascuna proibizione termina con un pasto rituale del cibo precedentemente proibito. L'iniziato deve osservare un silenzio totale, non deve toccare il cibo con le mani, non deve dormire per 48 ore, tocca solo il cibo al centro del rito e viene di questo abbondantemente nutrito da un anziano. Una danza collettiva accompagna il rito, al cui termine si sostituisce la pitturazione dell'iniziando in argilla semplice con quella bianca e rossa. Dopo il pasto viene segregato per qualche giorno e per alcune settimane gli è proibito toccare arco e frecce.
*'''Matrimonio''': è un matrimonio combinato dai familiari con una terza persona. Il rito è molto semplice: gli sposi vengono introdotti nello spazio di danza al centro dell'accampamento, lui si siede sulle ginocchia di lei, mentre i parenti presenti piangono. Il giorno successivo la coppia si dipinge di bianco e rosso, i loro nomi personali vengono nuovamente aboliti per un certo periodo, come per il nascituro si usa la formilaformula di "marito di" o "moglie di".
*'''Morte''': il defunto viene dipinto di bianco e rosso, mentre i parenti piangono, si spalmano di argilla comune e osservano tabu alimentari, non partecipando alle danze. Il nome del morto diviene tabu e il corpo viene o inumato o esposto sugli alberi. L'accampamento ove è avvenuto il lutto viene abbandonato e il lutto permane fino alla riesumazione dei resti del morto, accompagnata dai pianti. La fine del lutto viene celebrata con una danza collettiva in cui i partecipanti al lutto si dipingono di bianco e rosso. Il cranio e la mandibola vengono anch'essi dipinti e portati al collo dai superstiti, gli sono attribuiti poteri magici e sono oggetto di scambio e dono.
Gli Andamanesi hanno anche degli esseri non umani temuti (''[[Lau (spiriti)|lau]]'' secondo i dialetti settentrionali), in cui confluiscono indistintamente sia gli spiriti di potenze presenti nella natura non umana, sia gli spiriti dei morti.