Africa occidentale: differenze tra le versioni

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Nel 1814 i Francesi acquisirono l'intera regione del fiume Senegal, che divenne colonia francese con capitale [[Dakar]]. Nel corso del XIX secolo gli Inglesi ottennero ragione dell'[[impero Ashanti]] a seguito di quattro guerre anglo-ashanti contro gli Akan, che furono uniti ai territori limitrofi nella colonia inglese della Costa d'Oro (attuale [[Ghana]]). Nello stesso periodo i Francesi conquistarono la regione del fiume Niger, che divenne la colonia del [[Sudan francese]] (attuale [[Mali]]) nel 1864. A seguito della conferenza di Berlino sulla spartizione dell'Africa (1884-5), la Francia acquisì anche l'entroterra della [[Costa d'Avorio]] nel 1886, iniziando una lunga guerra con i Mandinka locali contro cui ottenne ragione soltanto nel 1893. In seguito acquisì anche la colonia della [[Guinea]], sottraendone una parte anche ai portoghesi, che ne conservarono soltanto una piccola parte corrispondente all'attuale Stato della [[Guinea-Bissau]]. Le quattro colonie francesi in Africa occidentale, cioè [[Senegal]], [[Sudan francese]] (attuale [[Mali]]), [[Costa d'avorio]], [[Guinea]] furono riunite amministrativamente nell'unica entità dell'[[Africa Occidentale Francese]], di cui nel 1904 fu stabilita la capitale a [[Dakar]], primo avamposto europeo sulla costa occidentale. Contemporaneamente dal 1896 la Francia intraprese anche una guerra contro i [[Mossi]] nell'[[Alto Volta]], conquistandone la capitale [[Ouagadougou]], e rendendolo un protettorato francese, in seguito conquistò anche i territori limitrofi che furono riuniti nella colonia dell'[[Alto Volta]] (attuale [[Burkina Faso]]) e riuniti all'[[Africa Occidentale Francese|AOF]]. Seguirono negli anni seguenti le annessioni all'[[Africa Occidentale Francese|AOF]] anche di [[Benin]], [[Niger]] e [[Mauritania]].
 
==== IlLa post-colonialismodecolonizzazione ====
Gli imperi coloniali europei cominciarono a declinare dopo alcuni anni della seconda guerra mondiale. La [[quarta Repubblica francese]] stabilì nel 1946 la fine dell'[[impero coloniale francese]], sostituito con l'[[Unione francese]]. Anche la Gran Bretagna stabilì un processo graduale di indipendenza delle proprie colonie a partire dal 1946 volto al loro ingresso come Stati indipendenti all'interno del [[Commonwealth]]. La colonia inglese della [[Costa d'oro (colonia britannica)|Costa d'oro]] (oggi [[Ghana]]) ottenne già nel 1946 una prima Costituzione, e [[Nkrumah]] divenne segretario di un partito indipendentista che rappresentava l'elite indigena occidentalizzata, ma attraverso scioperi e proteste difendeva gli interessi della popolazione contro il governo. Nel 1951 vi fu una seconda revisione costituzionale, che consentiva libere elezioni per una amministrazione autonoma civile del Paese, mentre il governo coloniale conservava il controllo della polizia e dell'esercito e la politica estera. Nelle elezioni del 1951 [[Nkrumah]] fu eletto a grande maggioranza, sebbene il popolo [[impero Ashanti|Asante]] della regione interna rivendicasse una propria identità e ambisse a un governo di tipo federale del Paese. In questi anni 1955 anche il limitrofo [[Togoland]], ex colonia tedesca fino alla prima guerra mondiale, in seguito amministrato congiuntamente da Francia e Gran Bretagna, venne associato per la parte orientale all'[[Unione francese]] come colonia, mentre per la parte occidentale a seguito di referendum fu annesso alla [[Costa d'oro (colonia britannica)|Costa d'oro]] inglese, che nel 1957 ottenne la piena indipendenza cambiando nome in [[Ghana]]. Questo Stato assunse un ruolo di guida nel processo di indipendenza delle colonie africane dell'Africa occidentale, in quanto primo ad ottenere l'indipendenza. Negli stessi anni, a partire dal 1956, anche a seguito della [[guerra del Vietnam]] e della [[guerra in Algeria]], la Francia si decise a concedere maggiore autonomia a tutte le sue colonie, e con la [[quinta Repubblica francese]] nel 1958 il generale [[de Gaulle]], mentre concesse l'indipendenza all'[[Algeria]], trasformò l'[[Unione francese]] nella [[Comunità francese]], a cui ogni ex colonia poteva liberamente aderire o meno. La colonia francese della [[Guinea]], sotto la guida di [[Ahmed Sékou Touré|Touré]], decise di non aderire ed ottenne l'indipendenza nel 1958, così anche il [[Togo]] francese, con presidente [[Sylvanus Olympio|Olympio]], mentre le altre colonie dell'ex [[Africa Occidentale Francese|AOF]] entrarono a far parte della [[Comunità francese]]. Il [[Ghana]] tentò una confederazione con la [[Guinea]], che sarebbe stata economicamente isolata nel sistema postcoloniale francese, ma questa confederazione ebbe breve durata, in quanto già nel 1960 anche le altre colonie francesi uscirono dalla Comunità e divennero Stati indipendenti: la repubblica di [[Dahomey]] (oggi [[Benin]]) con presidente [[Hubert Maga|Maga]], l'[[Alto Volta]] (oggi [[Burkina Faso]]) con presidente [[Maurice Yaméogo|Yameogo]], la [[Federazione del Mali|repubblica Sudanese]], unione di [[Mali]] con presidente [[Modibo Keita|Keita]], e [[Senegal]] con presidente [[Léopold Sédar Senghor|Senghor]], il [[Niger]] con presidente [[Hamani Diori|Diori]], la [[Costa d'Avorio|Cote d'Ivoire]] con presidente [[Félix Houphouët-Boigny|Boigny]]. Nel 1960 [[Nkrumah]] divenne anche presidente del [[Ghana]], mentre nel 1962 anche il [[Gambia]] avviò il processo di indipendenza dalla Gran Bretagna, conclusosi tre anni dopo con l'ingresso nel [[Commonwealth]].
==== La Guerra fredda ====
 
In alcuni Paesi la decolonizzazione si svolse senza discontinuità, per esempio in [[Costa d'Avorio|Cote d'Ivoire]], dove il presidente [[Félix Houphouët-Boigny|Boigny]] era stato negli anni 1950 un sindacalista a favore dei neri che lavoravano nelle piantagioni francesi, quindi membro del parlamento francese e ministro francese, e dall'indipendenza governò come presidente ininterrottamente fino al termine della guerra fredda e all'introduzione del multipartitismo, così in [[Senegal]] con il presidente filooccidentale [[Léopold Sédar Senghor|Senghor]] (1960-1981), succeduto da [[Abdou Diouf|Diouf]] (1981-2000), o inizialmente in [[Niger]] con il presidente filoccidentale [[Hamani Diori|Diori]] (1960-74), che però fu successivamente deposto dal golpe del colonnello [[Seyni Kountché|Kountché]] (1974-86), succeduto da [[Ali Saibou|Saibou]]. In altri Paesi, complice il contesto della [[guerra fredda]], la transizione verso la democrazia fu più difficile, con l'instaurazione di sistemi dittatoriali o la sospensione della democrazia attraverso ripetuti golpe. Ad esempio, in [[Dahomey]] il presidente Maga fu deposto da [[Christophe Soglo|Soglo]] nel 1963, riprese il potere con un golpe nel 1970 per due anni, poi fu deposto nel 1972 da [[Mathieu Kérékou|Kerekou]], che ribattezzò lo Stato col nome di [[Benin]] e instaurò un governo filosocialista (1972-1991). In [[Togo]] il presidente [[Sylvanus Olympio|Olympio]] fu deposto da [[Nicolas Grunitzky|Grunitzky]] nel 1963 e questi da [[Gnassingbé Eyadéma|Eyadema]] nel 1967, che instaurò un lungo governo personalistico dittatoriale che superò indenne anche la fine della guerra fredda (1967-2005). O in [[Ghana]] dove nel 1964 [[Nkrumah]] si proclamò presidente a vita venendo deposto dall'esercito nel 1966 e aprendo una fase di torbidi fino all'insediamento di [[Ignatius Kutu Acheamphong|Acheamphong]] (1969-79), succeduto da [[Jerry Rawlings|Rawlings]] (1979-2000). O ancora in [[Alto Volta]] dove [[Maurice Yaméogo|Yameogo]] fu deposto da [[Sangoulé Lamizana|Lamizana]] (1966-1980), cui seguirono i golpe di [[Saye Zerbo|Zerbo]] 1980, [[Jean-Baptiste Ouédraogo|Ouedraogo]] 1982 e [[Thomas Sankara|Sankara]] 1983. Questi ribattezzò il paese [[Burkina Faso]] e vi instaurò un governo filomarxista (1983-87), e pertanto fu fatto assassinare dal suo vice [[Blaise Compaoré|Compaoré]] che vi instaurò un lungo governo dittatoriale filooccidentale (1987-2014). In altri casi si instaurarono fin da subito governi dittatoriali personalistici, come in [[Guinea]] dove il presidente [[Ahmed Sékou Touré|Touré]] instaurò una dittatura su base etnica malinké (1958-1984), succeduto da [[Lansana Conté|Conté]] (1984-1991), o in [[Mali]] dove il filocomunista [[Modibo Keita|Keita]] (1960-68) fu poi deposto dal filooccidentale [[Moussa Traoré|Traoré]] (1968-1991). Nel 1970 anche il [[Gambia]] completò il processo di indipendenza con l'uscita dal [[Commonwealth]] e divenne una repubblica con presidente [[Jawara]] (1970-1994), tentando negli anni ottanta una confederazione con il [[Senegal]].
==== Il cammino verso il multipartitismo ====
 
Con la fine della [[guerra fredda]], in molti Paesi è stato imposto il multipartitismo, ma in alcuni casi le elezioni hanno confermato con plebiscito i precedenti dittatori, come [[Lansana Conté|Conté]] in [[Guinea]], [[Blaise Compaoré|Compaoré]] in [[Burkina Faso]] o [[Gnassingbé Eyadéma|Eyadema]] in [[Togo]], seguito dal 2005 da suo figlio, o [[Félix Houphouët-Boigny|Boigny]] in [[Costa d'Avorio|Cote d'Ivoire]], seguito con elezioni di fatto monopartitiche da [[Henri Konan Bédié|Bedié]] e [[Laurent Gbagbo|Gbagbo]] nel 2000, sebbene infine le elezioni del 2010 abbiano portato alla vittoria il candidato dell'opposizione [[Alassane Ouattara|Ouattara]]. In altri casi il multipartitismo ha consentito un inizio di vera democrazia, come in [[Benin]] con libere elezioni nel 1996 che hanno riconfermato [[Mathieu Kérékou|Kerekou]] ma nel 2006 vinte da [[Yayi Boni|Boni]], in [[Senegal]] con libere elezioni nel 2000 e 2007 vinte da [[Abdoulaye Wade|Wade]] e nel 2012 vinte da [[Macky Sall|Sall]], o in [[Ghana]], con libere elezioni nel 2000 vinte da [[John Kufuor|Kufuor]] e nel 2009 vinte da [[John Atta Mills|Mills]], o in [[Mali]], con libere elezioni nel 1992 vinte da [[Alpha Oumar Konaré|Konaré]], nel 2002 vinte da [[Amadou Toumani Touré|Amadou Touré]] e, pur dopo il golpe di [[Amadou Sanogo|Sanogo]] e un governo ad interim durante l'insurrezione della regione Tuareg dell'[[Azawad]] negli anni 2012-13, nuove elezioni nel 2013 vinte da [[Ibrahim Boubacar Keïta|Keita]]. In altri casi proseguono ancora sistemi monopartitici dittatoriali, come in [[Gambia]], a seguito del golpe del 1994 del colonnello [[Yahya Jammeh|Jammeh]], o in [[Mauritania]], a seguito di golpe nel 2005 di [[Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi|Abdallahi]] e nel 2008 di [[Mohamed Ould Abdel Aziz|Abdel Aziz]].
==== L'integrazione regionale ====
 
Tutti questi Paesi sono dal 1975 riuniti nell'[[ECOWAS]], unione economica degli Stati dell'Africa occidentale, e perseguono il tentativo di una graduale confederazione economica e politica.