Juan de Palafox y Mendoza: differenze tra le versioni

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→‎Carriera ecclesiastica: Aggiunta posizione di Palafox nella controversia dei riti cinesi
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Come vescovo, Palafox y Mendoza si distinse per gli sforzi profusi al fine di proteggere i [[nativi americani]] dalla crudeltà degli spagnoli, vietando ogni tipo di conversione religiosa diversa dalla persuasione.
 
In questo ed altri ambiti incontrò l'ostilità dei [[gesuiti]]. Palafox per due volte, nel 1647 e nel 1649, si lamentò formalmente con [[Roma]] del loro operato. Il [[Papa]] però ne rifiutò la censura, e tutto quello che ottenne da [[Papa Innocenzo X]] fu un breve scritto (il 14 maggio [[1648]]) in cui si ordinava ai gesuiti di rispettare la giurisdizione episcopale. Il 20 maggio [[1655]] Palafox ed i gesuiti firmarono un accordo, anche se i dissapori proseguirono. Nello stesso anno i gesuiti riuscirono a farlo trasferire presso la piccola [[Diocesi di Osma-Soria|diocesi di Osma]] in [[Vecchia Castiglia]]. Palafox, tra l'altro, prese posizione contro i gesuiti nella [[controversia dei riti cinesi]], dichiarando che l'atteggiamento tollerante dei gesuiti nei confronti dei cinesi che, dopo la comversione al cattolicesimo, continuavano a praticare riti tradizionali di venerazione degli antenati era eretica.
 
Palafox era un entusiasta patrono delle arti, e fu durante il suo governo a Puebla che la città divenne un centro musicale della Nuova Spagna. Compositori come Juan Gutierrez de Padilla, ''maestro di capilla'' della cattedrale sotto Palafox ed il più noto compositore messicano del XVII secolo, importarono nel Nuovo Mondo gli ultimi stili europei. Palafox credeva fortemente nell'importanza dell'educazione in generale. Fondò la Biblioteca Palafoxiana il 5 settembre [[1646]], rifornendola di 5000 libri di scienza e filosofia.