Bucoliche: differenze tra le versioni

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Per Virgilio la poesia pastorale non era però semplicemente imitazione di Teocrito o mero esercizio letterario; era qualcosa di strettamente connesso con la sua indole e le sue esperienze. L'esperienza della guerra, dell'ingiustizia dell'esproprio, delle brutali vicende politiche, dalle quali il poeta fu sorpreso e coinvolto nella filosofia, proprio là dove aveva sperato di essere al riparo da ogni affanno, servì a formare in lui una certa concezione della vita come dominata dal dolore, dall'ingiustizia, che è propria delle Bucoliche. Per Virgilio la poesia è un mezzo con il quale superare le passioni attraverso l'armonia, per creare una via di fuga dalla tragica realtà di guerra e di stragi attraverso la contemplazione della natura.
 
Virgilio s'immedesima nei suoi pastori: in qualche modo essi rappresentano lui stesso. L'ironia di [[Teocrito]] cede dunque il passo ad un'accorata partecipazione da parte del poeta mantovano; i pastori virgiliani partecipano di più alle vicende, sono più inseriti nella realtà rispetto a quelli di Teocrito, e sono sempre caratterizzati da un'ombra di malinconia, che si rispecchia nel paesaggio: l'ambientazione delle Bucoliche è la fredda, nebbiosa [[Pianura Padana]], spesso raffigurata al crepuscolo; quella degli Idilli è la [[Sicilia]], dove la natura è rigogliosa, e c'è sempre sole e caldo e l'[[Arcadia]], regione della Grecia inteso come luogo meraviglioso ed utopico. Virgilio rinuncia all'impostazione geografica teocritea perché i pastori siciliani erano ormai al servizio dei latifondisti romani, e non potevano più essere considerati come i pastori dell'amore e del canto.
 
La principale differenza tra Teocrito e Virgilio è però il modo singolare in cui il poeta siracusano accosta il realismo delle condizioni dei pastori a una grande raffinatezza in quanto a lessico e scelta metrica: negli Idilli, [[Lìcida]], un capraio, viene descritto esattamente come tale - con la pelle di un irsuto caprone, odorosa di caglio, sulle spalle, e con una vecchia tunica intorno al petto – ma si esprime tuttavia nei suoi discorsi in modo elegante e ricercato; può essere definito come un “colto cittadino travestito” ([[Bruno Snell|B. Snell]]).