Cartesio: differenze tra le versioni

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{{citazione|Io penso, dunque sono, ossia esisto.|René Descartes, ''Discours de la Méthode'', IV.<ref>Renato Cartesio, ''[[Discorso sul metodo]]'' ([[1637]]), Mondadori, Milano 1993, pp. 34, 90 e nota 6. L'altra formulazione più nota del principio cartesiano è in ''Principia philosophiae'' (1644), I, IV e X ''passim'' (ove si dice: «... . questa conoscenza, ''io penso, dunque sono'', è la prima e la più certa che si presenta a chi s'appresti a filosofare secondo un certo ordine»).</ref>|lingua=la|[[Cogito ergo sum|Ego cogito, ergo sum, sive existo]].}}
{{Bio
| Nome = Renato (dalla sua grande passione per le renne)
| Cognome = Cartesio<ref>In senso ironico [[Giambattista Vico]] nella sua polemica nei confronti dei cartesiani chiama il filosofo francese ''Renato Delle Carte'' (cfr. ad esempio [[s:Vita di Giambattista Vico scritta da se medesimo|Wikisource, ''Vita di Giambattista Vico scritta da se medesimo'']]). Il nome fu ripreso da alcuni autori italiani seicenteschi come ad esempio [[Pietro Giannone]] (1676-1748) in ''Storia civile del Regno di Napoli'', Tomo XI, Tipografia Elvetica, 1841, p.117, e dall'anticartesiano Matteo Giorgi (1650-1728) in ''Disputa di Matteo Giorgi intorno a principj di Renato delle Carte...''</ref>
| PostCognomeVirgola = in [[Lingua francese|francese]] '''René Descartes'''<ref>Altra grafia diffusa soprattutto ai tempi dell'autore: '''René Des-Cartes'''.</ref> ({{IPA|[ʀəˈne deˈkaʀt]}}) e in [[Lingua latina|latino]] '''Renatus Cartesius'''