Carcere di San Vittore: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6343334.jpg|thumb|Particolare degli interni]]
La costruzione del nuovo [[carcere]] venne decisa dopo l'[[Unità d'Italia]] insieme ad altri provvedimenti di miglioramento delle infrastrutture milanesi, durante il periodo tra l'unificazione e il [[Piano regolatore generale|piano regolatore]] del [[1889]]. Fino a quel momento, i detenuti erano rinchiusi in strutture non attrezzate allo scopo, tra cui l'ex-convento di [[Antonio abate|Sant'Antonio abate]], nel tribunale e nell'ex-convento di [[San Vittore]]. Per la costruzione della nuova struttura il governo acquistò dei lotti in zona periferica e poco edificata (l'attuale area tra corso Magenta e [[porta Ticinese]]) e incaricò l'ingegner Francesco Lucca, che si rifece al modello settecentesco del ''[[panopticon]]'' e disegnò un edificio a sei bracciabracci di tre piani l'una. Tra i raggi vennero costruite le cosiddette "rose" di passeggio, divise in venti settori destinati ciascuno a un singolo detenuto, per impedire la comunicazione tra i reclusi. Su piazza Filangieri venne costruito un edificio in stile [[medioevo|medievale]] in cui vennero collocati gli uffici e l'abitazione del direttore. Originariamente era in stile medievale anche il muro di cinta, ma oggi è stato quasi completamente ricostruito per motivi di sicurezza. Il corpo di guardia alle spalle degli uffici costituisce un'ulteriore barriera tra l'interno e l'esterno.
 
== San Vittore durante l'occupazione tedesca ==