Eugen Levine: differenze tra le versioni

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Levine nacque a [[San Pietroburgo]], nell'allora [[Impero russo|Russia zarista]], da una famiglia [[ebraismo|ebraica]], con la quale emigrò da ragazzino in [[Germania]], dove crebbe e si formò scolasticamente tra le città di [[Wiesbaden]] e [[Mannheim]]. Nel [[1905]], fece ritorno in [[Russia]] per poter prendere attivamente parte alla fallita [[Rivoluzione russa del 1905|rivoluzione]], capeggiata dal ''[[Populismo russo|narodnik]]'' [[Viktor Michajlovič Černov]] e dai [[Marxismo|marxisti]] [[Lenin]] e [[Lev Trockij]], per detronizzare lo [[zar]] [[Nicola II di Russia|Nicola II]] ed istituire una [[Stato socialista|repubblica socialista]] [[Democrazia dei soviet|sovietica]]. Per le sue azioni, fu esiliato in [[Siberia]], ma riuscì ad evadere ed a rifugiarsi nuovamente in Germania, dove iniziò gli studi presso l'[[Università Ruperto Carola di Heidelberg|Università di Heidelberg]] e dove, nel [[1915]], si sposò con Rosa Broido, figlia di un [[rabbino]] della città [[Polonia|polacca]] di [[Gródek|Grodek]], da cui ebbe almeno un figlio. Per un breve periodo, durante la [[Prima guerra mondiale]], prestò servizio nelle fila dell'[[Esercito prussiano|esercito imperiale prussiano]].
 
Alla fine della guerra, si iscrisse al [[Partito Comunista di Germania]], col quale contribuì alla creazione di una repubblica socialista in Baviera, la quale fu rimpiazzata dopo pochi mesi da una repubblica sovietica sul modello [[BolscevichismoBolscevismo|bolscevico]], in seguito all'assassinio di [[Kurt Eisner]], leader del [[Partito Socialdemocratico Indipendente di Germania]] (USPD). Il governo della nuova repubblica in effetti durò pochissimo, a causa dell'inesperienza della leadership, e collassò sei giorni dopo la sua formazione. Levine salì al potere quando i comunisti assunsero il controllo del governo.
 
Levine cercò di varare diverse riforme, come distribuire gli appartamenti più lussuosi ai senza tetto, conferire ai lavoratori la [[Autogestione dei lavoratori|proprietà e gestione]] delle loro stesse fabbriche, la riforma del sistema educativo e l'abolizione della [[Banconota|carta moneta]]. Non riuscì però a portare a compimento che gli ultimi due provvedimenti. Agli ordini di Levine, le Guardie Rosse iniziarono ad arrestare persone considerate ostili al nuovo regime, al fine di usarle come ostaggi in vista di un imminente attacco esterno. Quando il presidente tedesco [[Friedrich Ebert (padre)|Friedrich Ebert]] ordinò di invadere la Repubblica Sovietica e di reinsediare il governo bavarese di [[Johannes Hoffmann]], le Guardia Rosse uccisero otto ostaggi il 29 aprile.