Dominazioni: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 10134873 di 89.97.35.75 (discussione) |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
Non è chiaro se il termine Dominazioni è usato da Paolo di Tarsus nella lettera ai Colossesi 1:16 fosse stato utilizzato per riferirsi alle dominazioni delle nazioni e agli uomini, invece che ad una gerarchia angelica. Al contrario è assolutamente certo che le Dominazioni entrano nel pensiero cristiano a partire dallo Pseudo Dionigi l'Aeropagita (V secolo). Difatti; nelle "Gerarchie celesti" (8:1) lo Pseudo Dionigi usò questo nome per indicare una categoria di “intelligenze celesti” libere da qualsiasi legame con le cose basse e volta interamente verso l’Essere Sovrano e quindi al di sopra di Angeli, Arcangeli e Troni. Poco più tardi, nelle "Omelie sul Vangelo" (VI secolo), san Gregorio Magno sostenne che gli esseri umani capaci di dominare in se stessi ogni istinto malvagio sono vicini alle schiere delle Dominazioni (34:11). L'iconografia medievale caratterizza questa Gerarchia con una sfera e uno scettro in mano a ciascun angelo. Come riportato da Giordano Berti ne "I Mondi Ultraterreni" (Mondadori Libri Illustrati, Milano, 1998, s.v. "Kyriotites"), una tradizione esoterica raccolta da Agrippa (1533) assegnava all’Angelo Zadkiel, o Tsadkiel, la supremazia su questo ordine, che corrisponde agli Hashmallim dell’ebraismo e alla Sefira Hesed (“amore”). Nuove idee su questa gerarchia angelica furono elaborate dal fondatore dell’antroposofia, Rudolf Steiner (1909), il quale sosteneva che le Dominazioni, o “Spiriti della saggezza”, accolgono ciò che i Troni portano per così dire “giù dall’universo” e lo dispongono in modo armonico con il nuovo corpo celeste che sta nascendo. Pertendo dalle concezioni antroposofiche, gli adepti della new age hanno elaborato nuove idee che si discostano notevolmente sia dalla tradizione cristiana sia da quella cabbalistica.
|