Graal: differenze tra le versioni

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Giuseppe avrebbe quindi lasciato la [[Palestina]] per rifugiarsi nelle [[Isole britanniche]], portando con sé il Sacro Graal,<ref>[[Freculfo di Lisieux]] nel suo ''Chronicon'' racconta che Giuseppe d'Arimatea, nel 63 d.C., si recò da San Filippo in Gallia e da qui, si spostò in Inghilterra. (Freculfus ''Chronicorum libri duo'' a cura di E. Grunauer con il titolo di ''De fontibus historiae Freculfi'', Winterthur 1864)</ref> raggiungendo la valle di [[Avalon]] (identificata già con [[Glastonbury]]) che sarebbe diventata la prima Chiesa Cristiana oltre [[la Manica]].
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = Il Graal come Calice dell'Ultima Cena
|contenuto = Come raccontano i [[Vangeli sinottici]] ([[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] {{Passo biblico|Mt|26,26-29}}; [[Vangelo secondo Marco|Marco]] {{Passo biblico|Mc|14,22-25}}; [[Vangelo secondo Luca|Luca]] {{Passo biblico|Lc|22,15-20}}), durante l'[[Ultima Cena]] Gesù prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi"; poi prese il calice, rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Bevetene tutti, perché questo è il Mio Sangue dell'alleanza versato per voi e per tutti in remissione dei peccati".
 
Il giorno dopo, [[Venerdì Santo]], Gesù fu [[crocifissione|crocifisso]]. Quando venne deposto dalla croce uno dei suoi discepoli, [[Giuseppe d'Arimatea]], lo avvolse in un lenzuolo e lo portò nella tomba di famiglia che si era da poco fatta costruire lì vicino.}}
 
====Il ''Parsival'' di Eschenbach====
Una successiva interpretazione del Graal è quella che si trova nel ''[[Parzival]]'' di [[Wolfram von Eschenbach]] (1210), secondo il quale il Graal sarebbe una [[pietra]] [[magia|magica]] (''lapis exillis'') che produce ogni cosa che si possa desiderare sulla tavola in virtù della sua sola presenza.
 
Questa pietra sarebbe caduta dalla corona di [[Lucifero]], staccatasi precisamente nello scontro fra gli [[gerarchia degli angeli|angeli del bene]] e del [[gerarchia dei demoni|male]], cadendo sulla [[Terra (elemento)|Terra]].
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La leggenda del Graal è riportata successivamente in racconti popolari [[galles]]i, dei quali il ''[[Mabinogion]]'' è il più vecchio dei manoscritti sopravvissuti ([[XIII secolo]]). Esiste anche un poema inglese ''Sir Percyvelle'' del [[XV secolo]]. In seguito le leggende di re Artù e del Graal furono collegate nel XV secolo da [[Thomas Malory]] nel ''Le Morte d'Arthur'' (anche chiamato ''Le Morte Darthur)'' che diede al corpus della leggenda la sua forma classica.
 
{{Approfondimento
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|titolo = Il Graal come Calice dell'Ultima Cena
|contenuto = Come raccontano i [[Vangeli sinottici]] ([[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] {{Passo biblico|Mt|26,26-29}}; [[Vangelo secondo Marco|Marco]] {{Passo biblico|Mc|14,22-25}}; [[Vangelo secondo Luca|Luca]] {{Passo biblico|Lc|22,15-20}}), durante l'[[Ultima Cena]] Gesù prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi"; poi prese il calice, rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Bevetene tutti, perché questo è il Mio Sangue dell'alleanza versato per voi e per tutti in remissione dei peccati".
 
Il giorno dopo, [[Venerdì Santo]], Gesù fu [[crocifissione|crocifisso]]. Quando venne deposto dalla croce uno dei suoi discepoli, [[Giuseppe d'Arimatea]], lo avvolse in un lenzuolo e lo portò nella tomba di famiglia che si era da poco fatta costruire lì vicino.}}
 
== Significati esoterici ==