Tatuaggio: differenze tra le versioni

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Il tatuaggio riemerge dall'ombra nella seconda metà del [[XIX secolo]], con la pubblicazione, nel 1876, del saggio ''L'uomo delinquente''<ref>{{cita web |url = http://www.archiviodistoria.psicologia1.uniroma1.it/opere%20in%20pdf/Lombroso,%20C.%20(1896).%20L'uomo%20delinquente.%20Torino.%20Bocca.%20Vol.I-II.pdf |titolo = L'uomo delinquente |formato = PDF |accesso=30 ottobre 2013}}</ref> di [[Cesare Lombroso]]. Egli mette in stretta correlazione il tatuaggio e la degenerazione morale innata del delinquente: il segno tatuato è fra quelle anomalie anatomiche in grado di far riconoscere il tipo antropologico del delinquente. Il ''delinquente nato'' mostra specifiche caratteristiche antropologiche che lo avvicinano agli animali e agli uomini primitivi e l'atto di tatuarsi di criminali recidivi è sintomo di una regressione allo stato primitivo e selvatico. ''L'uomo delinquente'' però è anche un catalogo approfondito di tutte le tipologie di tatuaggio che potevano essere reperite all'epoca: il saggio è ricco di descrizioni di tatuaggi e delle storie degli uomini che li portano, soldati ma soprattutto detenuti, criminali e disertori, fornendo così un ampio squarcio sulle usanze del tempo.
 
Lombroso cataloga i tatuaggi in segno d'amore (iniziali, cuori, versi); simboli di guerra (date, armi, stemmi); segni legati al mestiere (strumenti di lavoro, strumenti musicali) animali (serpenti, cavalli, uccelli); tatuaggi di soggetto religioso (croci, cristi, madonne, santi). In seguito alla diffusione delle teorie di Cesare Lombroso, il tatuaggio subisce un'ulteriore censura ed è per questo che, contrariamente ad altri paesi occidentali, non nascono studi e botteghe professionali fino alla fine degli anni '70.
In seguito alla diffusione delle teorie di Cesare Lombroso, il tatuaggio subisce un'ulteriore censura ed è per questo che, contrariamente ad altri paesi occidentali, non nascono studi e botteghe professionali fino alla fine degli anni '70.
 
=== Riscoperta ===
Dalla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] e inizio [[anni 1970|anni settanta]] in poi la cultura del tatuaggio ha conosciuto una progressiva diffusione, prima nelle sottoculture giovani [[hippy]] ,nelle carceri e fra i [[Motociclismo|motociclisti]] e poi ha conquistato lentamente ogni strato sociale e ogni fascia d'età. Tra la fine degli [[Anni 1990|anni novanta]] e i primi [[Anni 2000|anni duemila]] il tatuaggio ha avuto una diffusione via via crescente, spinto dalla popolarità dei personaggi pubblici che li hanno sul corpo, e da semplice fenomeno di costume è divenuto una moda per persone di tutte le età.
 
== TipologiaDescrizione ==
=== Tipologia ===
[[File:India Día 04 788.jpg|thumb|Tatuaggio all'henné.]]
I tatuaggi possono essere di vario tipo:
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* ''Ad ago'', questa è la forma più conosciuta, dove tramite un ago si introduce dell'inchiostro nella pelle, come risultato si ha un disegno che a seconda della miscela può essere permanente o temporaneo.
 
=== Tecniche di tatuaggio ===
[[File:Tattoo_machine_2_coil.jpg|thumb|upright=0.7|Dettagli di un apparecchio per tatuaggi.]]
 
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Tra le sostanze più usate ci sono il [[cinabro]] (usato per il rosso), il cromossido (per il verde) e il [[cobalto]] (per il blu).
 
=== Permanenza e tecniche di eliminazione del tatuaggio ===
{{Vedi anche|Rimozione dei tatuaggi}}
Il pigmento semi-solido dei tatuaggi viene incorporato dalle [[cellula|cellule]] del [[derma]] della [[pelle]], che lo trattengono in modo permanente. Il trattamento più diffusamente usato per la rimozione dei tatuaggi è di tipo chirurgico, mentre quello coi migliori risultati è l'eliminazione totale tramite [[laser]], che tuttavia presenta molto spesso dei costi esorbitanti. Il laser vaporizza solo le cellule cutanee annerite, non facendo sanguinare e non provocando dolore; con questo metodo non restano cicatrici, ma il nuovo strato di pelle potrebbe rimanere di colorazione diversa. Trattamenti alternativi possono essere:
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* il cosiddetto "cover-up", ovvero la sovrapposizione al vecchio tatuaggio indesiderato di un nuovo soggetto (solitamente leggermente più grande e più elaborato del vecchio), eseguito da un professionista riconosciuto.
 
=== Tatuaggio con finalità medica ===
== I rischi sanitari ==
{{F|medicina|giugno 2016|Argomentazioni a volte inaccurate e spesso discutibili in totale assenza di fonti (tranne che per la parte statistica)}}
 
=== Epidemiologia ===
L'[[Istituto superiore di sanità]] ha pubblicato la prima indagine epidemiologica sul tatuaggio nel settembre 2015.<ref>http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1555&tipo=6</ref> Secondo l'indagine, condotta su un campione rappresentativo della popolazione, il 12,8% della popolazione italiana (quasi sette milioni di persone) sono portatori di tatuaggio. Di queste solo lo 0,5% ha effettuato il tatuaggio con finalità mediche.
Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità:
* il primo tatuaggio viene effettuato a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d'età tra i 35 e i 44 anni (29,9%). Circa 1.500.000 persone invece hanno tra i 25 e i 34 anni. Tra i minorenni la percentuale è pari al 7,7%;
* la maggior parte è soddisfatta del tatuaggio (il 92,2%), tuttavia un'elevata percentuale di tatuati, il 17,2%, ha dichiarato di voler rimuovere il proprio tatuaggio e di questi il 4,3% l'ha già fatto;
* gli uomini preferiscono tatuarsi braccia, spalla e gambe, le donne soprattutto schiena, piedi e caviglie;
* un tatuato su quattro (25,1%) risiede nel Nord Italia, il 30,7% ha una laurea e il 63,1 % lavora;
* il 76.1% dei tatuati si è rivolto ad un centro specializzato di tatuaggi e il 9,1% ad un centro estetico, ma il 13,4% ha affrontato il rischio di eseguirlo al di fuori dei centri autorizzati;
* il 22% di chi si è rivolto a un centro non ha firmato il formale consenso informato, non è nota però la percentuale di chi ha espresso un reale consenso dopo aver ricevuto una reale informazione. È da tener presente che il consenso per il tatuaggio nei minori deve essere ottenuto dai genitori. In generale, sembra, che solo il 58,2% degli intervistati è informato sui rischi: la percezione sui rischi considerati più frequenti riguarda le reazioni allergiche (79,2%), l'epatite (68,8%) e l'herpes (37,4%). Mentre, soltanto il 41,7% è adeguatamente informato sulle controindicazioni alla pratica del tatuaggio.
* il 3,3% dei tatuati dichiara di aver avuto complicanze o reazioni: dolore, granulomi, ispessimento della pelle, reazioni allergiche, infezioni e pus. Ma il dato appare sottostimato. In tutti questi casi, solo il 12,1% si è rivolto a un dermatologo o al medico di famiglia (il 9,2%) e il 27,4% si è rivolto al proprio tatuatore, ma più della metà (il 51,3%) non ha consultato nessuno.
 
=== Controindicazioni ===
* Malattie della pelle
* Nevi o altre lesioni pigmentate nell'area da tatuare
* Predisposizione ad allergie
* Fotosensibilità
* Disturbi della coagulazione o tendenza a emorragie
* Diabetico
* Anomalie cardiache
* Condizioni immunosoppressive o malattie che predispongono alle infezioni
* Gravidanza e allattamento
 
=== Rischio infettivo ===
Un tatuaggio può essere complicato da infezioni batteriche o virali quali l'[[epatite]] B e C, il [[tetano]], l'[[AIDS]], e le infezioni cutanee da stafilococco. Essendo infatti il tatuaggio sostanzialmente una ferita da abrasione, esiste un concreto rischio di infezione durante la fase di guarigione, se non si presta la dovuta attenzione alla cura e igiene della zona tatuata. Gli studi di tatuaggio vengono altresì controllati regolarmente anche per evitare l'utilizzo di inchiostri non autorizzati. Nel [[2009]] infatti ci fu un allarme negli USA per il possibile impiego di inchiostri contenenti O-Toluidina, ovvero 2-Nitroanilina, composti appartenenti alle [[Ammine|ammine aromatiche]], sostanze aventi proprietà cancerogene.<ref>Fonte: "[[La Stampa]]" 13 dicembre 2009.</ref>
 
=== Reazioni allergiche ===
Le reazioni allergiche ai [[pigmenti]] contenuti nei colori sono rare, eccetto per alcuni tipi di rossi (cinabro, composto del mercurio) e verdi. La pelle di persone allergiche ad alcuni metalli può reagire ai pigmenti gonfiandosi, con prurito. La reazione allergica più grave, anche se rara, è lo [[shock anafilattico]] nei soggetti ipersensibili.
 
Vi sono anche rari casi di rigetto dell'inchiostro, con conseguente danneggiamento estetico permanente della zona interessata, sarebbe quindi buona norma sottoporsi a test specifici prima di tatuarsi, almeno per la prima volta.
 
=== Trattamento post-esecuzione del tatuaggio ===
Il trattamento qui indicato è relativo ad un tatuaggio eseguito con materiale sterile e macchinette per tatuaggi.
 
La prassi di guarigione per un tatuaggio consiste normalmente nell'applicazione di un bendaggio, spesso direttamente nello studio del tatuatore, da rimuoversi dopo 1-3 ore per sciacquare, possibilmente con sapone neutro, eliminando il colore in eccesso. Da quel momento si consiglia di far prendere aria al tatuaggio e di coprirlo più volte al giorno con un sottilissimo velo di pomata lenitiva e protettiva. Anche la scelta del prodotto dipende dal consiglio del tatuatore ed è ancora largamente diffuso l'uso della vaselina e di creme idratanti o simili. Il tatuaggio deve essere lavato quotidianamente e guarisce completamente in 20-30 giorni.
 
Durante la prima settimana è raccomandata generalmente l'astensione dall'esposizione diretta ai raggi solari, dal praticare bagni in piscine pubbliche o in mare e dal rimuovere eventuali crosticine che possono venire a formarsi.
 
Durante i primi 2/3 giorni dopo l'iniezione dell'inchiostro a causa del rigetto è probabile avvertire sintomi diversi all'apparato escretore.
Il più comune è appunto la vasocostrizione data dall'inchiostro che dopo essere stato iniettato raggiunge l'intestino tenue nel quale avvengono determinate reazioni che lo fanno contrarre. A causa di ciò è normale notare delle striature sulle feci oltre che ad una difficoltà nel defecare.
 
== Tatuaggio con finalità medica ==
Il tatuaggio (o dermopigmentazione) con finalità medica ha lo scopo di ripristinare l'aspetto di una cute sana in caso di condizioni patologiche della cute oppure viene utilizzato come complemento agli interventi di chirurgia ricostruttiva. I casi più frequenti sono:
* Ricostruzione dell'areola e del capezzolo, a seguito di mastectomia
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In genere, il tatuaggio con finalità medica costituisce una fase della procedura medica, che interviene a valle del percorso diagnostico-terapeutico. Nonostante ciò non esistono linee guida cliniche o protocolli diagnostico-terapeutici che lo regolamentino.
Succede a volte che tali tatuaggi con finalità mediche vengano effettuati al di fuori delle strutture ospedaliere o specialistiche ambulatoriali, da personale non medico o comunque non qualificato specificamente.
 
== Profili giuridici del tatuaggio ==
{{L|diritto|settembre 2012}}
Il tatuaggio è una modificazione permanente del corpo umano: in quanto tale non è irrilevante per il Diritto. In via generale rientra nella previsione dell'art. 5 del [[Codice civile italiano|Codice Civile]]. Tale norma di portata generale, risalente al 1943 e mai emendata, recita testualmente: ''"Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente delle integrità fisica o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume"''. Posto che il tatuaggio non ha come fine la diminuzione permanente dell'integrità fisica ma piuttosto l'ornamento del corpo, né è vietato da alcuna disposizione di Legge, è da intendersi attività generalmente lecita. La Suprema Corte di Cassazione ha nettamente escluso che l'esecuzione del tatuaggio sia attività sanitaria (Cassazione Sezione VI Penale 25 gennaio [[1996]] e 29 maggio 1996). In relazione al quesito se l'esecuzione di un tatuaggio possa integrare il reato di lesioni personali si osserva che ai sensi dell'art. 50 del [[Codice penale italiano|Codice Penale]] il consenso dell'avente diritto vale come scriminante, nessun problema quindi per il tatuatore se il cliente può validamente decidere. Differente è il caso in cui un minore non emancipato richieda di essere tatuato. Posto che si tratta di persona che non può validamente disporre dei propri diritti (e, conseguentemente, prestare validamente consenso ex art. 50 Codice Penale) è bene che il tatuatore non esegua il tatuaggio senza una dichiarazione d'assenso di chi, genitori o tutore, esercita la potestà genitoriale sul minore. In tal caso è meglio che il tatuatore richieda il consenso in forma scritta. Secondo Giurisprudenza della Suprema Corte (Cassazione Sezione V Penale 17 novembre-14 dicembre 2005, n° 45345/2005) il tatuatore che, senza il consenso di chi esercita la potestà genitoriale, esegua un tatuaggio su richiesta di un minore, risponde del reato di lesioni personali volontarie. Non si tratta di una pronuncia della Cassazione a Sezioni Unite, peraltro è bene esigere sempre il consenso dei genitori.
 
Sotto il profilo civilistico, vale a dire per premunirsi da eventuali azioni per responsabilità contrattuale (ex art. 1218 Codice Civile) ovvero extracontrattuale (ex art. 2043 Codice Civile) il tatuatore dovrà seguire tutte le norme di condotta d'igiene e in punto informazione del cliente ben descritte nella sezione dedicata all'etica del tatuatore. È da ritenere che l'attività del tatuatore, nella maggior parte dei casi, abbia natura di lavoro autonomo ai sensi degli artt. 2222 e seguenti del Codice Civile.
È buona regola di prudenza assicurarsi sulla responsabilità civile conseguente alla propria attività di lavoratore autonomo, il tatuatore si accerti se le Compagnie Assicuratrici offrono contratti specifici per la propria attività.
 
Attualmente nessuna Legge statale italiana disciplina il tatuaggio, sebbene la materia sia stata già oggetto di una risoluzione del Consiglio d'Europa, cui dovrebbero uniformarsi le legislazioni dei singoli Stati.
La summenzionata risoluzione, a data 19 giugno 2003, raccomanda l'introduzione di una legislazione specifica sui prodotti destinati al tatuaggio permanente nonché di una disciplina amministrativa sulle Norme d'igiene da osservare. Attualmente, a livello di legislazione nazionale, consta che solamente il [[Belgio]], la [[Francia]] e la [[Svizzera]] abbiano già legiferato sull'esercizio della professione di tatuatore. In relazione all'Italia non sussiste tuttora una Legge (ovvero Atto avente forza di Legge) statale che disciplini la materia. Alcune Regioni (Piemonte, Toscana) hanno peraltro disposto in materia nell'ambito della potestà legislativa preveduta dall'art. 117 della Costituzione. Tali Leggi peraltro dispiegano vigore solamente nell'ambito territoriale della Regione che ha legiferato. Infine è opportuno segnalare che i bandi di concorsi pubblici relativi a taluni settori del pubblico impiego (per esempio nelle forze dell'ordine) potrebbero indicare quale motivo d'inidoneità la presenza di tatuaggi non occultabili dalla uniforme, deturpanti ovvero ritenuti dalla Commissione Medica incaricata di valutare l'idoneità dei candidati indice di personalità abnorme. È evidentemente un'eco lontana delle teorie lombrosiane cui si è sopra accennato. Chi venga ritenuto inidoneo per tale motivo potrà, naturalmente, esperire ricorso giurisdizionale amministrativo nelle forme di Legge.
 
Il 20/02/2008, in ambito comunitario europeo, è stata pubblicata la Risoluzione ResAP (2008),<ref>https://www.google.com/search?q=Risoluzione+ResAP+%282008%29&ie=utf-8&oe=utf-8</ref> che indica requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente. La risoluzione regola le condizioni igieniche necessarie per la pratica del tatuaggio e del trucco permanente e la disciplina per l'etichettatura e la composizione dei prodotti per tatuaggio e trucco permanente;
Contiene una lista di sostanze vietate negli inchiostri e un elenco di restrizioni per altri componenti. Esamina i rischi delle sostanze impiegate nella composizione degli inchiostri e l'obbligo di divulgazione dei rischi sulla salute che i tatuaggi e il trucco permanente possono comportare. In Italia la tutela del consumatore sui prodotti utilizzati è assicurata dal Codice del Consumo (DL.vo 6 settembre 2005, n. 206.) che rende cogente la ResAP(2008)1 e consente la sorveglianza su tutto il territorio nazionale.
 
Il quadro normativo italiano, relativo al settore dei tatuaggi e trucco permanente - in assenza come già detto di misure prescrittive specifiche - è limitato alle “Linee guida del Ministero della Salute per l'esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza” (Circolare del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1998 n. 2.9/156<ref>http://www.indicenormativa.it/norma/urn%3Anir%3Aministero.sanita%3Acircolare%3A1998-02-05%3B2.9-156</ref> e Circolare del 16 luglio 1998 n. 2.8/633<ref>https://www.google.com/search?q=Circolare+ministero+sanlute+del+16+luglio+1998+n.+2.8%2F633&ie=utf-8&oe=utf-8</ref>). Le citate Circolari ministeriali prendono in considerazione i rischi di trasmissione di infezioni causate da patogeni a trasmissione ematica oltre che di infezioni cutanee ed effetti tossici dovuti alle sostanze utilizzate per la pigmentazione del derma. Le misure, riportate, da applicare per il controllo del rischio sono: norme igieniche generali; misure di barriera e precauzioni universali; nonché misure di controllo ambientali.
 
== Principali stili di tatuaggio ==
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File:Christina Piercing, VCH Piercing and mons pubis tattoo.jpg|Tatuaggio sul pube femminile
</gallery>
 
== I rischi sanitari ==
{{F|medicina|giugno 2016|Argomentazioni a volte inaccurate e spesso discutibili in totale assenza di fonti (tranne che per la parte statistica)}}
 
=== Epidemiologia ===
L'[[Istituto superiore di sanità]] ha pubblicato la prima indagine epidemiologica sul tatuaggio nel settembre 2015.<ref>http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1555&tipo=6</ref> Secondo l'indagine, condotta su un campione rappresentativo della popolazione, il 12,8% della popolazione italiana (quasi sette milioni di persone) sono portatori di tatuaggio. Di queste solo lo 0,5% ha effettuato il tatuaggio con finalità mediche.
Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità:
* il primo tatuaggio viene effettuato a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d'età tra i 35 e i 44 anni (29,9%). Circa 1.500.000 persone invece hanno tra i 25 e i 34 anni. Tra i minorenni la percentuale è pari al 7,7%;
* la maggior parte è soddisfatta del tatuaggio (il 92,2%), tuttavia un'elevata percentuale di tatuati, il 17,2%, ha dichiarato di voler rimuovere il proprio tatuaggio e di questi il 4,3% l'ha già fatto;
* gli uomini preferiscono tatuarsi braccia, spalla e gambe, le donne soprattutto schiena, piedi e caviglie;
* un tatuato su quattro (25,1%) risiede nel Nord Italia, il 30,7% ha una laurea e il 63,1 % lavora;
* il 76.1% dei tatuati si è rivolto ad un centro specializzato di tatuaggi e il 9,1% ad un centro estetico, ma il 13,4% ha affrontato il rischio di eseguirlo al di fuori dei centri autorizzati;
* il 22% di chi si è rivolto a un centro non ha firmato il formale consenso informato, non è nota però la percentuale di chi ha espresso un reale consenso dopo aver ricevuto una reale informazione. È da tener presente che il consenso per il tatuaggio nei minori deve essere ottenuto dai genitori. In generale, sembra, che solo il 58,2% degli intervistati è informato sui rischi: la percezione sui rischi considerati più frequenti riguarda le reazioni allergiche (79,2%), l'epatite (68,8%) e l'herpes (37,4%). Mentre, soltanto il 41,7% è adeguatamente informato sulle controindicazioni alla pratica del tatuaggio.
* il 3,3% dei tatuati dichiara di aver avuto complicanze o reazioni: dolore, granulomi, ispessimento della pelle, reazioni allergiche, infezioni e pus. Ma il dato appare sottostimato. In tutti questi casi, solo il 12,1% si è rivolto a un dermatologo o al medico di famiglia (il 9,2%) e il 27,4% si è rivolto al proprio tatuatore, ma più della metà (il 51,3%) non ha consultato nessuno.
 
=== Controindicazioni ===
* Malattie della pelle
* Nevi o altre lesioni pigmentate nell'area da tatuare
* Predisposizione ad allergie
* Fotosensibilità
* Disturbi della coagulazione o tendenza a emorragie
* Diabetico
* Anomalie cardiache
* Condizioni immunosoppressive o malattie che predispongono alle infezioni
* Gravidanza e allattamento
 
=== Rischio infettivo ===
Un tatuaggio può essere complicato da infezioni batteriche o virali quali l'[[epatite]] B e C, il [[tetano]], l'[[AIDS]], e le infezioni cutanee da stafilococco. Essendo infatti il tatuaggio sostanzialmente una ferita da abrasione, esiste un concreto rischio di infezione durante la fase di guarigione, se non si presta la dovuta attenzione alla cura e igiene della zona tatuata. Gli studi di tatuaggio vengono altresì controllati regolarmente anche per evitare l'utilizzo di inchiostri non autorizzati. Nel [[2009]] infatti ci fu un allarme negli USA per il possibile impiego di inchiostri contenenti O-Toluidina, ovvero 2-Nitroanilina, composti appartenenti alle [[Ammine|ammine aromatiche]], sostanze aventi proprietà cancerogene.<ref>Fonte: "[[La Stampa]]" 13 dicembre 2009.</ref>
 
=== Reazioni allergiche ===
Le reazioni allergiche ai [[pigmenti]] contenuti nei colori sono rare, eccetto per alcuni tipi di rossi (cinabro, composto del mercurio) e verdi. La pelle di persone allergiche ad alcuni metalli può reagire ai pigmenti gonfiandosi, con prurito. La reazione allergica più grave, anche se rara, è lo [[shock anafilattico]] nei soggetti ipersensibili.
 
Vi sono anche rari casi di rigetto dell'inchiostro, con conseguente danneggiamento estetico permanente della zona interessata, sarebbe quindi buona norma sottoporsi a test specifici prima di tatuarsi, almeno per la prima volta.
 
=== Trattamento post-esecuzione del tatuaggio ===
Il trattamento qui indicato è relativo ad un tatuaggio eseguito con materiale sterile e macchinette per tatuaggi.
 
La prassi di guarigione per un tatuaggio consiste normalmente nell'applicazione di un bendaggio, spesso direttamente nello studio del tatuatore, da rimuoversi dopo 1-3 ore per sciacquare, possibilmente con sapone neutro, eliminando il colore in eccesso. Da quel momento si consiglia di far prendere aria al tatuaggio e di coprirlo più volte al giorno con un sottilissimo velo di pomata lenitiva e protettiva. Anche la scelta del prodotto dipende dal consiglio del tatuatore ed è ancora largamente diffuso l'uso della vaselina e di creme idratanti o simili. Il tatuaggio deve essere lavato quotidianamente e guarisce completamente in 20-30 giorni.
 
Durante la prima settimana è raccomandata generalmente l'astensione dall'esposizione diretta ai raggi solari, dal praticare bagni in piscine pubbliche o in mare e dal rimuovere eventuali crosticine che possono venire a formarsi.
 
Durante i primi 2/3 giorni dopo l'iniezione dell'inchiostro a causa del rigetto è probabile avvertire sintomi diversi all'apparato escretore.
Il più comune è appunto la vasocostrizione data dall'inchiostro che dopo essere stato iniettato raggiunge l'intestino tenue nel quale avvengono determinate reazioni che lo fanno contrarre. A causa di ciò è normale notare delle striature sulle feci oltre che ad una difficoltà nel defecare.
 
== Motivi sociali e antropologici ==
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[[File:Moko-caratteristico-tattoo-Maori.jpg|thumb|Moko, caratteristico tatuaggio delle tribù Maori.]]
Differente per tecnica ma non meno dolorosa è la forma estetica per rispecchiare il proprio [[status]], a cui si sottopongono le donne di alcune tribù delle montagne della [[Birmania]]. Obbligatorio per le donne [[Kayan]] è infatti il rimodellamento di collo e di gambe attraverso l'uso di pesanti anelli metallici. Come per il tatuaggio anche per il [[piercing]] sembriamo dimenticarci che le varie tribù hanno in realtà dei motivi diversi che vanno ben oltre il semplice desiderio di decorarsi. Per esempio il piercing nella [[medicina ayurvedica]], così anche come nell'[[agopuntura]], si segue per ogni foro la mappa di alcuni punti ben precisi, per cui ogni perforazione è finalizzata espressamente a stimolare una determinata reazione. I fori nelle narici delle donne dell'[[India]], (e di altri stati confinanti come il [[Bangladesh]], il [[Pakistan]]), seppur ancora è diffusa la convinzione che essa abbia solo una funzione estetica, in realtà i sottili gioielli al naso sarebbero il simbolo di sottomissione. E se molte donne indiane rifiutano oggi questa perforazione simbolica, molte adolescenti occidentali fanno una scelta che forse non apprezzerebbero se conoscessero fino in fondo i veri significati. Se il [[Tatuaggio#Tipologia|tatuaggio ad ago]] e il [[piercing]] rientrano nella categoria delle pratiche invasive, il [[bodypainting]] può essere collocato nella categoria delle decorazioni temporanee. Fra gli [[aborigeni australiani]] il bodypainting è utilizzato per assolvere ad una funzione rituale. È proprio la scelta individuale che rende le pratiche tribali molto lontane dal mondo occidentale, la totale libertà di scelta su quando, dove e come applicare il marchio scinde le due culture. Ad esempio i tatuaggi sul viso e sul collo sono molto rari nel mondo urbanizzato, oltre ad essere zone particolarmente dolorose, vi sono motivi sicuramente più forti, come i motivi psicologici e sociali che spingono a lasciare pulite queste parti, in quanto sono continuamente esposti allo sguardo degli altri. Nuovamente ci troviamo però a ricorrere ad un'eccezione di tipo tribale. Infatti tra gli uomini [[Māori]] è molto diffuso il Moko [[Māori]]. Esso è un disegno personalizzato, creato individualmente e pensato nei minimi dettagli per adattarsi sia alla fisionomia, sia al carattere dell'uomo [[Māori]] che lo indosserà a vita. Per quanto riguarda le donne invece, esse sul mento portano un tatuaggio di tradizione familiare, è un po' come aver scritto il proprio [[cognome]], o aver il simbolo del proprio [[stemma]] di famiglia. Tra queste popolazioni i tatuaggi sul volto costituiscono un profondo linguaggio simbolico. Stessa cosa la possiamo individuare nelle [[Banda (criminalità)|gang]] metropolitane, in cui i marchi di riconoscimento rappresentano contemporaneamente sia un [[rito di iniziazione]], sia un simbolo di chiara appartenenza, basta pensare alle più famose gang americane, il Barrio 18th e [[Mara Salvatrucha]] 13°. In ''Anthropologie structurale'' [[Claude Levi Strauss]] descrive come l'uomo fin dall'antichità abbia sentito l'impulso di abbellire non solo gli oggetti intorno a sé, ma soprattutto il proprio corpo<ref>{{fr}} Claude Levi Strauss, ''«Le dédoublement de la représentation dans les [http://tatuajes-para-mujeres.net/femeninos/ arts] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170405073608/http://tatuajes-para-mujeres.net/femeninos/ |data=5 aprile 2017 }} de l'Asie et de l'Amérique»'', in ''Anthropologie structural'', Parigi, Agoras, 2003 [1958].</ref>. A conferma di tale tesi vi sarebbe il ritrovamento di alcuni utensili di [[epoca preistorica]] che si pensa fossero stati utilizzati per praticare un tatuaggio. Il [[Body painting]], la [[scarificazione]] e il tatuaggio, sono da considerarsi arti antichissime, nate allo scopo non solo di soddisfare un impulso individuale, bensì un impulso con connotazioni e risvolti sociali, tanto da poter parlare di atto sociale primitivo. Nel ‘900 però nelle società occidentali il tatuaggio non viene più considerato espressione di arte e di libertà, ma viene associato ad un disordine morale. Il tatuaggio inizia a dilagare tra i ceti più bassi: malavitosi, carcerati e marinai, tanto da diventare un vero e proprio simbolo di appartenenza alla [[criminalità]]. È solo con gli anni '60-80 con il dilagare della [[controcultura]] che il tatuaggio affascina chi sceglie di stupire e porsi in alternativa alla mentalità comune, ricordiamo i [[punk (cultura)|punk]] e i bikers per i quali era espressione di ribellione e rabbia. Tornando ai motivi per cui ci si tatua sembra ci sia un'apertura verso un'epoca più aperta ai cambiamenti, un'epoca molto più ricettiva. Oggi si sceglie come autentica celebrazione dei propri gusti e del proprio modo di essere, oltre che manifesto dei propri personali eventi di vita. Il tatuaggio può essere considerato come una cicatrice del proprio sentire. Oggi ci si tatua per tirare fuori quello che si ha dentro trasformando il proprio corpo come strumento di comunicazione, vi è una sorta di riappropriazione di esso. Il tatuaggio come è stato riportato sopra, è stato utilizzato con finalità diversissime, e ancor più vari sembrano essere i motivi che hanno contribuito allo sviluppo di questa antichissima pratica.
 
== Profili giuridici del tatuaggio ==
{{L|diritto|settembre 2012}}
Il tatuaggio è una modificazione permanente del corpo umano: in quanto tale non è irrilevante per il Diritto. In via generale rientra nella previsione dell'art. 5 del [[Codice civile italiano|Codice Civile]]. Tale norma di portata generale, risalente al 1943 e mai emendata, recita testualmente: ''"Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente delle integrità fisica o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume"''. Posto che il tatuaggio non ha come fine la diminuzione permanente dell'integrità fisica ma piuttosto l'ornamento del corpo, né è vietato da alcuna disposizione di Legge, è da intendersi attività generalmente lecita. La Suprema Corte di Cassazione ha nettamente escluso che l'esecuzione del tatuaggio sia attività sanitaria (Cassazione Sezione VI Penale 25 gennaio [[1996]] e 29 maggio 1996). In relazione al quesito se l'esecuzione di un tatuaggio possa integrare il reato di lesioni personali si osserva che ai sensi dell'art. 50 del [[Codice penale italiano|Codice Penale]] il consenso dell'avente diritto vale come scriminante, nessun problema quindi per il tatuatore se il cliente può validamente decidere. Differente è il caso in cui un minore non emancipato richieda di essere tatuato. Posto che si tratta di persona che non può validamente disporre dei propri diritti (e, conseguentemente, prestare validamente consenso ex art. 50 Codice Penale) è bene che il tatuatore non esegua il tatuaggio senza una dichiarazione d'assenso di chi, genitori o tutore, esercita la potestà genitoriale sul minore. In tal caso è meglio che il tatuatore richieda il consenso in forma scritta. Secondo Giurisprudenza della Suprema Corte (Cassazione Sezione V Penale 17 novembre-14 dicembre 2005, n° 45345/2005) il tatuatore che, senza il consenso di chi esercita la potestà genitoriale, esegua un tatuaggio su richiesta di un minore, risponde del reato di lesioni personali volontarie. Non si tratta di una pronuncia della Cassazione a Sezioni Unite, peraltro è bene esigere sempre il consenso dei genitori.
 
Sotto il profilo civilistico, vale a dire per premunirsi da eventuali azioni per responsabilità contrattuale (ex art. 1218 Codice Civile) ovvero extracontrattuale (ex art. 2043 Codice Civile) il tatuatore dovrà seguire tutte le norme di condotta d'igiene e in punto informazione del cliente ben descritte nella sezione dedicata all'etica del tatuatore. È da ritenere che l'attività del tatuatore, nella maggior parte dei casi, abbia natura di lavoro autonomo ai sensi degli artt. 2222 e seguenti del Codice Civile.
È buona regola di prudenza assicurarsi sulla responsabilità civile conseguente alla propria attività di lavoratore autonomo, il tatuatore si accerti se le Compagnie Assicuratrici offrono contratti specifici per la propria attività.
 
Attualmente nessuna Legge statale italiana disciplina il tatuaggio, sebbene la materia sia stata già oggetto di una risoluzione del Consiglio d'Europa, cui dovrebbero uniformarsi le legislazioni dei singoli Stati.
La summenzionata risoluzione, a data 19 giugno 2003, raccomanda l'introduzione di una legislazione specifica sui prodotti destinati al tatuaggio permanente nonché di una disciplina amministrativa sulle Norme d'igiene da osservare. Attualmente, a livello di legislazione nazionale, consta che solamente il [[Belgio]], la [[Francia]] e la [[Svizzera]] abbiano già legiferato sull'esercizio della professione di tatuatore. In relazione all'Italia non sussiste tuttora una Legge (ovvero Atto avente forza di Legge) statale che disciplini la materia. Alcune Regioni (Piemonte, Toscana) hanno peraltro disposto in materia nell'ambito della potestà legislativa preveduta dall'art. 117 della Costituzione. Tali Leggi peraltro dispiegano vigore solamente nell'ambito territoriale della Regione che ha legiferato. Infine è opportuno segnalare che i bandi di concorsi pubblici relativi a taluni settori del pubblico impiego (per esempio nelle forze dell'ordine) potrebbero indicare quale motivo d'inidoneità la presenza di tatuaggi non occultabili dalla uniforme, deturpanti ovvero ritenuti dalla Commissione Medica incaricata di valutare l'idoneità dei candidati indice di personalità abnorme. È evidentemente un'eco lontana delle teorie lombrosiane cui si è sopra accennato. Chi venga ritenuto inidoneo per tale motivo potrà, naturalmente, esperire ricorso giurisdizionale amministrativo nelle forme di Legge.
 
Il 20/02/2008, in ambito comunitario europeo, è stata pubblicata la Risoluzione ResAP (2008),<ref>https://www.google.com/search?q=Risoluzione+ResAP+%282008%29&ie=utf-8&oe=utf-8</ref> che indica requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente. La risoluzione regola le condizioni igieniche necessarie per la pratica del tatuaggio e del trucco permanente e la disciplina per l'etichettatura e la composizione dei prodotti per tatuaggio e trucco permanente;
Contiene una lista di sostanze vietate negli inchiostri e un elenco di restrizioni per altri componenti. Esamina i rischi delle sostanze impiegate nella composizione degli inchiostri e l'obbligo di divulgazione dei rischi sulla salute che i tatuaggi e il trucco permanente possono comportare. In Italia la tutela del consumatore sui prodotti utilizzati è assicurata dal Codice del Consumo (DL.vo 6 settembre 2005, n. 206.) che rende cogente la ResAP(2008)1 e consente la sorveglianza su tutto il territorio nazionale.
 
Il quadro normativo italiano, relativo al settore dei tatuaggi e trucco permanente - in assenza come già detto di misure prescrittive specifiche - è limitato alle “Linee guida del Ministero della Salute per l'esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza” (Circolare del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1998 n. 2.9/156<ref>http://www.indicenormativa.it/norma/urn%3Anir%3Aministero.sanita%3Acircolare%3A1998-02-05%3B2.9-156</ref> e Circolare del 16 luglio 1998 n. 2.8/633<ref>https://www.google.com/search?q=Circolare+ministero+sanlute+del+16+luglio+1998+n.+2.8%2F633&ie=utf-8&oe=utf-8</ref>). Le citate Circolari ministeriali prendono in considerazione i rischi di trasmissione di infezioni causate da patogeni a trasmissione ematica oltre che di infezioni cutanee ed effetti tossici dovuti alle sostanze utilizzate per la pigmentazione del derma. Le misure, riportate, da applicare per il controllo del rischio sono: norme igieniche generali; misure di barriera e precauzioni universali; nonché misure di controllo ambientali.
 
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