Utente:Davi.trip/Sandbox2: differenze tra le versioni
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# Esiste un modo per stabilire se un'affermazione è dimostrabile (cioè se è effettivamente derivabile da un determinato insieme di proposizioni assunte come vere, cioè gli assiomi), senza confinare certe affermazioni<ref group="Nota">Per esempio enigmi matematici storici come l'ultimo teorema di Fermat, la congettura di Goldbach o la congettura di Collatz.</ref> nel limbo dell'indecidibile?
Il logico austriaco Kurt Gödel rispose inaspettatamente alle prime due domande ''no'' con i suoi due teoremi
==== La macchina di Turing ====
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==== Il microchip e la legge di Moore ====
Dalla fine degli anni Cinquanta, i produttori di elettronica iniziarono a confrontarsi con circuiti di crescente complessità (i computer, per esempio, contenevano decine di migliaia di transistor).<ref name=":27">{{Cita|Bunch e Hellemans|p. 405}}</ref> L'assemblaggio spesso richiedeva centinaia di migliaia di interconnessioni, ognuna delle quali doveva essere saldata a mano<ref name=":27" />, il che rendeva il dispositivo poco affidabile<ref>{{Cita|Isaacson|p. 175}}</ref>. Furono questi i problemi che motivarono l'invenzione del circuito integrato. L'idea di posizionare svariati componenti su un solo chip venne in mente a due uomini, che lavoravano in modo indipendente l'uno dall'altro.
[[File:TIDallasPhippsWeaverBiardKilbyFischer.png|alt=|miniatura|Jack Kilby (seduto
Il primo, Jack Kilby, nel 1958 si unì a un team della Texas Instruments che stava cercando dei modi per ridurre la dimensione dei circuiti dei computer. Durante una dimostrazione, Kilby collegò un chip a semiconduttore fatto con diversi componenti – come interruttori, resistori, condensatori, e diodi, tutti realizzati a partire da semiconduttori drogati – a un oscilloscopio.<ref name=":27" /> Sebbene questi componenti si trovassero su un solo chip, Kilby non sviluppò un metodo adatto a collegarli gli uni agli altri, e le connessioni furono realizzate nel modo tradizionale (con minuscoli fili dorati).<ref name=":27" />
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Dieci anni dopo, Moore modificò la legge dicendo che il numero di transistor su un microchip sarebbe «raddoppiato ogni due anni, anziché una volta all'anno».<ref name=":30" /> Un collega, David House, fece un'ulteriore correzione, talvolta usata ancora oggi, e precisò che le «prestazioni» del microchip sarebbero raddoppiate ogni 18 mesi grazie alla maggiore potenza nonché al maggior numero di transistor installati su di esso.<ref name=":30" />
===== L'invenzione del microprocessore =====▼
▲==== L'invenzione del microprocessore ====
[[File:Intel 4004.jpg|miniatura|Intel 4004, al quale lavorarono Federico Faggin, Ted Hoff e Stanley Mazer]]
Nel 1968, grazie all'aiuto di Arthur Rock, l'investitore americano che coniò il termine ''venture capitalist'', Robert Noyce e Gordon Moore fondarono la società oggi nota con il nome di Intel.<ref name=":35">{{Cita web|url=https://www.britannica.com/topic/Intel|titolo=Intel {{!}} History, Products, & Facts|sito=Encyclopedia Britannica|lingua=en|accesso=2018-12-17}}</ref> Subito dopo la fondazione, Noyce e Moore reclutarono altri impiegati della Fairchild, tra cui l'uomo d'affari di origini ungheresi Andrew Grove.<ref name=":35" /> Noyce, Moore e Grove si succedettero come amministratori delegati durante i primi tre decenni della storia dell'azienda.<ref name=":35" />
Alla Intel si deve riconoscere l'invenzione del microprocessore, e non solo. Walter Isaacson scrive, ne ''Gli innovatori'', che la cultura aziendale e lo stile di management Intel contagiarono l'intera Silicon Valley, in quanto si rivelarono più efficaci di quelle rigidamente gerarchiche, caratteristiche della costa orientale degli USA.<ref>{{Cita|Isaacson|
{{Citazione|Un diverso tipo di innovazione, si produsse nell'Intel ed ebbe sull'era digitale un impatto altrettanto decisivo delle innovazioni descritte finora. [...] Si tratta della creazione di una cultura aziendale e di uno stile di management che erano l'antitesi dell'organizzazione gerarchica delle società della East Coast. [...] Rifuggendo le gerarchie, prima alla Fairchild Semiconductor e poi alla Intel, Noyce diede più potere ai dipendenti e li costrinse a comportarsi da imprenditori. [...] Anziché proporre piani agli alti dirigenti, le unità di business della Intel erano incoraggiate ad agire come se fossero piccole e agili aziende indipendenti.|[[Walter Isaacson]], ''Gli innovatori. Storia di chi ha preceduto e accompagnato Steve Jobs nella rivoluzione digitale''}}
Il primo microprocessore, l'Intel 4004, fu presentato al pubblico nel novembre del 1971.<ref>{{Cita web|url=https://www.intel.com/content/www/uk/en/history/museum-story-of-intel-4004.html|titolo=The Story of the Intel® 4004|sito=Intel|lingua=en|accesso=2018-12-17}}</ref> L'idea fu suggerita
Questo microprocessore riunisce, sia pure allo stato embrionale, in un circuito integrato relativamente semplice, tutti gli elementi (aritmetici, logici e di controllo) indispensabili per un elaboratore.<ref name=":37">{{Cita|Bozzo|pp. 159-160}}</ref> La capacità di elaborazione, 60.000 operazioni al secondo, è superiore all'ENIAC del 1946 o ad un computer IBM dei primi anni Sessanta con un'unità centrale grande come un tavolo.<ref name=":37" />
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